L’abbattimento dei platani di Via Volturno sembra allungare il malcontento dei padovani e di molti comitati riuniti, attenti all’ambiente ed al verde quali elementi essenziali di assorbimento della CO2 e fonte di numerosi benefici tra cui l’abbassamento delle temperature.
“L’abbattimento del primo platano in Via Volturno a Padova è il segnale che indica che la democrazia e la partecipazione popolare viene usata solo se corrisponde alle idee di chi ha il potere, di chi dovrebbe operare per il bene di tutti i cittadini e per la salvaguardia del verde.
La partecipazione popolare – dichiara Rossella Salvan quale voce concorde con molti comitati padovani (Comitato San Bellino Sicuro, Comitato Arcella Sì differenziata, No porta a porta, Associazione No Rotaie, Comitato Tutela Parco Faggi, Carmen Ruzzon, Salix in Mente, Comitato Tutela Alberi e Territorio e Generazione Padova, Orizzonti) – è un elemento essenziale della democrazia.
I cittadini hanno il diritto di partecipare alla vita pubblica e di esprimere le proprie opinioni sulle decisioni che li riguardano. L’abbattimento del platano è avvenuto senza alcun confronto con i cittadini e le associazioni. L’amministrazione comunale ha ignorato le proteste dei cittadini, abbattendo il primo platano ieri e procedendo al taglio degli altri tre tra oggi e i prossimi giorni.”
Il 20 gennaio scorso, in meno di quattro giorni, i Comitati hanno raccolto quasi 2000 firme con una petizione on-line denominata “Proteggiamo il verde, fermiamo gli abbattimenti inutili dei platani in Via Volturno Padova“. Con la petizione chiedono “alle autorità competenti di fermare l’abbattimento dei nostri preziosissimi alberi centenari in via Volturno a Padova. Dobbiamo preservare il verde nella nostra amata città per le generazioni future.”
L’abbattimento dei grandi alberi in via Volturno, a nome dell’Amministrazione comunale, serve per consentire il doppio senso di marcia e una terza corsia per i mezzi pubblici oltre ad una ciclabile. I residenti temono, in un prossimo futuro, un ulteriore cambiamento della la viabilità di via Volturno e “non ci saranno più questi magnifici alberi a mitigare il calore estivo ma solo semplici fuscelli (forse) che poco possono contrastare.”
Rossella Salvan incalza, dichiarano che “Questo comportamento dell’amministrazione comunale è un grave atto di arroganza e di disprezzo per la democrazia. È un segnale che l’amministrazione comunale non tiene conto delle opinioni dei cittadini e che è disposta a prendere decisioni unilaterali, anche se queste decisioni sono impopolari e dannose per l’ambiente.
L’abbattimento del platano è un messaggio chiaro ai cittadini: la partecipazione popolare non è più un valore importante per la nostra società.
La cittadinanza deve reagire a questo atto di arroganza e di disprezzo per la democrazia. I cittadini devono continuare a protestare e a chiedere all’amministrazione comunale di ascoltare le loro opinioni e di trovare una soluzione condivisa e soprattutto deve fermare gli abbattimenti.”
I platani in fase di abbattimento sono stati piantati nei primi anni ’30, hanno un fusto imponente e su essi erano appesi da giorni alcuni cartelli di protesa con una richiesta di “grazia” sul loro fine vita per mano dell’uomo.
Il Comitato San Bellino Sicuro, Comitato Arcella Sì differenziata, No porta a porta, Associazione No Rotaie, Comitato Tutela Parco Faggi, Carmen Ruzzon, Salix in Mente, Comitato Tutela Alberi e Territorio e Generazione Padova e Orizzonti hanno preferito protestare e manifestare il loro numerosissimo dissenso all’abbattimento dei platani senza occupare la strada o il cantiere bensì rendendolo pubblico a mezzo stampa e con una raccolta firme il messaggio ambientalista, civico e di propensione alla tutela del verde.
L’abbattimento dei platani per un doppio senso di marcia in Via Volturno risolverà veramente il problema del traffico? Sebbene Palazzo Moroni reputi questa scelta necessaria, molti cittadini padovano non sono d’accordo e lamentano la mancanza di partecipazione e coinvolgimento.