“Indubbiamente l’acquisto dell’ex Coni e della porzione anteriore dell’ex Configliacchi (la più appetibile…) costituiscono un presupposto positivo per la soluzione di alcuni dei punti critici del maxiquartiere Arcella.
Ora che dai rendering pubblicati decine di volte sulla stampa si passa alla definizione dei progetti – dichiara Ubaldo Lonardi, Vicepresidente Consiglio Comunale di Padova – è possibile giudicare l’operazione nel suo complesso.
Schematicamente e per ordine.
Ex Coni. La superficie maggiore (700 mq) andrà a residenze: parte del 3° piano, tutto il 4° e il 5°. Immagino che saranno residenze “sociali”, non essendo scopo del Comune costruire appartamenti per il libero mercato e soprattutto per quello più economicamente esigente. La porzione del 3 piano sarà riservata agli artisti: nuovo mecenatismo per coloro che si dichiareranno “artisti” (non c’è un albo degli artisti, mi risulta..). Mi chiedo – prosegue Lonardi – come si conciliano le residenze abitative (magari destinate all’emergenza…) con un moderno e architettonicamente pregevole centro polifunzionale espositivo? Expò a cui viene destinata del resto un’area inferiore a quella destinata alla biblioteca (rispettivamente 580 e 680 mq), struttura, quest’ultima, la cui funzione è oggi obsoleta a meno che non si trasformi in aula studio (San Gaetano docet..). Infine il ristorante (al piano terra) e il bar (al terzo piano, collegati?): in tutto 220 mq: una superficie assolutamente insufficiente ad ospitare una struttura che ambisca a divenire punto di riferimento quali-quantitativo del quartiere!
Ex Configliacchi. Perché anche qui un’altra biblioteca? Perché una caffetteria (volontà di far concorrenza al dirimpettaio “Le Sablon? (struttura che ha fatto molto più del Comune per riqualificare il quartiere in quel punto..) Poi aule e laboratori per la formazione alberghiera: ma che bisogno c’è di questo a Padova dove Enaip (a duecento metri di distanza) e Dieffe già rispondono egregiamente a questa funzione?
E per finire all’ultimo piano Uffici e…ancora alloggi per gli artisti! L’assessore Colasio – aggiunge Ubaldo Lonardi – ha spiegato che questi artisti avranno gratuitamente la dimora in cambio di un’opera che lasceranno alla città! Sono certo che Giotto, Giusto de’ Menabuoi, il Guariento, Altichieri da Zevio, Mantegna e molti altri che hanno costituito ancora oggi l’unica bellezza della nostra città, ricevevano incarichi su commissione per chiara fama, non certo con la chimera del soggiorno gratuito!
In conclusione una progettualità improvvisata (anche per l’urgenza di concorrere al Pinqua) che non ha visto poi quei necessari adeguamenti, richiesti e pure promessi. Conseguenza di ciò è la facile previsione non solo della poca utilità di alcune di queste funzioni – conclude il Vice Presidente del Consiglio Comunale Lonardi – ma certamente dell’elevato costo di cui la Pubblica Amministrazione dovrà farsi carico per la loro artificiosa sopravvivenza.”