Sognare non costa nulla, cambiare idea è lecito ma farlo a Padova potrebbe confondere le idee ai cittadini che tra molti sogni altrui e molte dichiarazioni trasversalmente cromatiche ebbene rischiano di non capire più quale sia il sogno più vicino alla potenziale realtà. Natale è spesso colmo di doni, ma anche di pacchi, poi viene la befana con i dolcetti o il carbone.
Analizzando lo stato politico-sognante patavino, dal sogno si passa alla realtà talvolta non corrispondente al proprio pensiero passato o promessa futura. Indipendentemente dalla casacca indossata a proprio piacimento o convinzione.
Il sindaco Sergio Giordani, la mattina del 23 dicembre 2022 sobbalzò con orgoglio dal tavolo della sala del Consiglio Comunale, seduto tra assessori e rappresentanti della Giunta, dichiarando di avere un sogno “un auditorium alla Prandina. Immaginate un grande prato verde e un parcheggio interrato, proprio alle porte della città, con il tram che ferma davanti.” Sogni che Giordani ha o aveva ma senza confrontarsi con alcuno.
In un periodo natalizio in cui in una scuola Gesù doveva diventare Cucù, oggi non può sorprende un sogno natalizio del 2022 in cui il sindaco immaginava “Corso Milano tutto verde, come un parco spettacolare in cui c’è un auditorium da 1000 persone”, “…piuttosto che chiudere Piazza Insurrezione”. Dopo un anno esatto, il contenuto dei doni e dei pacchi per Natale 2023 sembra cambiare e qualche sogno si evolve in altro. Per onore e dovere di cronaca va ricordato che Il primo cittadino ha vinto le elezioni amministrative con oltre il 60% dei voti, per Padova un risultato storico con cui una percepibile mutata o timida opposizione dovrà continuare a fare i conti. Non che ciò autorizzi qualsiasi cementificazione o scelta discutibile sul piano ambientale o economico ma pur sempre una legittimazione matematica, indipendentemente dall’alibi dell’affluenza alle urne che spesso sembra preferita da una passeggiata lungo una battigia.
Il sogno Prandiniano, però, sembra essere durato poco poiché mancano parcheggi che supportino l’affluenza in centro Padova. L’Ing. Leonardo Antonio Cetera, professionista serio e attento nonché ex presidente di Ance Padova, dichiara che «il piano del vicesindaco Micalizzi relativo al Parco delle Mura di San Benedetto di Padova è finalmente qualcosa di concreto che sotterra tante bufale del passato».
Parcheggiare a Padova è sempre stato un grande problema per i cittadini ed i commercianti, soprattutto del centro città, considerando che tale difetto spinge la clientela verso i centri commerciali ai confini di Padova. Cetera rimarca, in un suo post social: “Mi pare che finalmente il ‘piano-Micalizzi’ vada sul concreto e ridisegni una zona fondamentale della città. Serve ora coordinarsi con un piano-parcheggi generale non ancora definito: fondamentale sarà conservare il park in Piazza Insurrezione, che qui ripropongo interrato (un piano, forse due) e multiuso in superficie.” Una follia o un sogno ventennale di difficile realizzazione? Cetera suggerisce un ripensamento in moto più flessibile, prevedendo bassi costi.
L’ingegnere rende più chiara la sua visione: “L’idea progettuale sull’ex Prandina, presentata dal vicesindaco Micalizzi con il sindaco Giordani e il soprintendente Tinè, risente di certo dei tanti condizionamenti della Soprintendenza stessa: è già molto l’essere arrivati a condividere il ‘Parco delle Mura di San Benedetto’, con una nuova piazza su Porta Savonarola e corso Milano, inglobando via Orsini e realizzando un Park sul lato sud di 250 posti auto. Occorrerà ora verificare il progetto finale, tralasciando i rendering che ormai riescono ad ovattare tutto: mi pare comunque una buona base di partenza che valorizza l’entrata ovest della città.
Importante ora sarà:
– riflettere bene su cosa ubicare nelle tre costruzioni rimaste da restaurare, senza voli pindarici (caratteristici di qualche assessore) ma ancorandosi alla localizzazione e a un ‘sano’ utilizzo;
– verificare con l’Università l’autosufficienza del numero di parcheggi interni del nuovo Campus all’ex-caserma Piave, ad evitare che i 250 posti auto ricavati a sud del Parco siano tutti occupati la mattina dagli studenti del vicino grande Polo didattico: 3000 giovani e professori, che abbisognano di accessibilità, di piste ciclabili, di ristorazione, di luoghi di aggregazione e di parcheggi;
– collegare al centro città il parcheggio da 250 posti passando attraverso il Monastero delle Visitandine (che mi risulta in vendita, pur sotto gli strali della Soprintendenza), ricordando che non tutti utilizzano il tram, ma tanti vorranno privilegiare gli splendidi sottoportici per arrivare in centro.
La chiusura di via Orsini valorizzerà il contesto con le vicine mura; reputo invece impossibile mantenere una corsia riservata per gli autobus in una via Volturno trasformata a doppio senso di marcia: tutto non ci può stare.“
Lo scorso gennaio Verdi per l’Italia, per voce del vice presidente Sebastiano Arcoraci, interveniva a mezzo stampa dichiarando che “Un auditorium alla Prandina è una visione forzata e limitata a ridosso del centro storico di Padova in cui mancano parcheggi sia a sufficienza numerica sia ad un costo orario calmierato”.
“La Prandina da sei anni è al centro di una infruttifera decisione da parte dell’Amministrazione Giordani. Un parcheggio interrato – aggiunge Arcoraci – porterebbe grandi benefici al commercio storico, adibendo un parco di superficie con alberi di significativo fusto oltre un verde pubblico dedicato alla cittadinanza ed alla rigenerazione di CO2. La nostra proposta ‘Prandiniana’ rappresenta un intervento di riqualificazione ambientale, economica e sociale che consentirebbe di liberare Piazza Insurrezione dall’attuale Park”.
Tutto qui? No, Arcoraci in un suo post dello scorso 21 dicembre rincarava la dose. “Giordani sulla Prandina ha tradito tre volte: in primis i commercianti che si attendevano 500 posti auto anziché soli 250, poi i vetero ambientalisti che non volevano alcun posto auto ed infine chi ha a cuore la salute dei padovani che volevano finalmente chiudere l’inquinante parcheggio di Piazza Insurrezione!!”
In attesa di prese di posizione ufficiali del vice sindaco Micalizzi e degli assessori di competenza, Padova indugia i prossimi sogni della politica padovana sebbene la risposta forse la diede proprio Giordani il 3 giugno 2023 durante una convocazione stampa sul tema SIR2: “Tutto ciò che viene deciso dalla Giunta lo decido io. Pensate che qualcuno possa dire qualcosa su cui io non sono d’accordo?”