Alla fine degli anni Sessanta, il direttore del Reparto Corse Lancia Cesare Fiorio ordinò a Zagato alcuni esemplari speciali, con carrozzeria alleggerita, basati sulla versione 1300 della Lancia Fulvia Sport, che era già un successo della celebre Zeta con la Saetta. È nata così una delle vetture del periodo più significative a livello agonistico, la Fulvia Sport 1,3 Competizione. Con il motore 4V di 1.300 cc e carrozzeria in lega d’alluminio rivettata alla scocca d’acciaio, la versione corsaiola della Fulvia Sport Zagato era leggera e potente, oltre che confortevole da guidare grazie alla trazione anteriore. Ai tempi d’oro delle cronoscalate, dei raid, delle grandi gare di endurance, questo modello
faceva venire i brividi per la sua cattiveria. E in più aveva una massiccia dose di stile italiano, con l’estetica inimitabile della carrozzeria milanese fondata nel 1919 da Ugo Zagato.
Tutte le parti mobili della carrozzeria ma anche la scocca e il tetto, nonché il vano motore, sono alleggeriti con forature di diversa dimensione, eseguite con grande precisione artigianale. E per le finestrature niente cristalli, solo plexiglass di 4mm, ad eccezione del parabrezza.
Prodotta in meno di trenta esemplari – soltanto 24 o 25, secondo le fonti più accreditate – questa versione racer era destinata a scuderie e piloti privati. Tre vetture sono andate alla Squadra Corse HF, altre tre al Jolly Club Milano. Le Fulvia Sport Competizione hanno avuto palmarès ricchi di risultati ed erano di casa alla Targa Florio, dove sono state vincitrici di classe nel 1968, 1969 e 1971. Ad oggi si ritiene che ne siano rimaste in circolazione 19, delle quali una, con telaio numero #1905, è appartenuta da nuova al gentleman driver messinese Angelo Rizzo e sta per andare all’asta su Car & Classic, la più grande piattaforma online in Europa dedicata all’acquisto e alla vendita di veicoli storici.
Mantenuta in condizioni ottimali e perfettamente performante, la Fulvia sarà disponibile per la visione in prelive su www.carandclassic.it già dal 1 gennaio, con l’inizio dell’asta settimanale fissato per mercoledì 10. Stima d’asta: 140-170mila euro.
L’esemplare ha preceduto, all’interno dello stesso lotto di produzione, la celebre Fulvia Sport Competizione con motore di 1600cc, telaio numero #1911, che ha corso nel 1969 alla 24 ore di Daytona e alla 12 Ore di Sebring vincendo sempre la sua classe.
Nel 1968, quando gli è stata assegnata la vettura da Cesare Fiorio, Angelo Rizzo aveva già conquistato il titolo di campione italiano categoria Turismo classe 1300cc su Fulvia HF da un paio d’anni. Conosciuto con il nome Radec, con il quale ha partecipato a innumerevoli gare nazionali ed estere, il pilota faceva parte della Scuderia Tridente. Ha fatto preparare la Competizione da Facetti a Cormano, dopodiché vi ha subito partecipato alla Targa Florio, sempre nel 1968, e poi di nuovo nel 1969 in qualità soltanto di driver e non più proprietario dell’auto, che nel frattempo aveva venduto.
Con questa Competizione Radec ha anche conseguito nel 1968 un ottimo risultato alla Catania-Etna, allora la gara in salita più lunga d’Italia, dove è arrivato sesto assoluto. A fine stagione, dopo diversi altri ottimi piazzamenti, ha ceduto l’auto al driver Emanuele Parrinello, che vi ha gareggiato per tutto il 1969. In questo periodo sono state apportate alcune lievi modiche alla vettura, tra le quali l’eliminazione di alcune bacchette della griglia anteriore e delle calotte di plexiglass dei fari anteriori. E questo anche il periodo in cui la vettura ha terminato la sua carriera per mancato adeguamento alle nuove direttive per i Gruppi 3. È stata allora riverniciata nell’elegante Blu Lancia, una tinta che l’ha contraddistinta finché un proprietario dei primi anni Novanta non l’ha riportata all’aspetto originario.
La vettura è infatti oggi nella caratteristica livrea in colore Rosso San Siro che Zagato scelse per le Competizione. Monta 4 ammortizzatori regolabili, 4 CN36 nuovi, 5 cerchi Campagnolo 13’’ originali, 5 cerchi (nuovi) Cromodora 14×6 con Vredestein 185/14 all season nuove. Il cambio 10/37 è stato preparato dall’Officina Ratto ed è anche adatto all’uso stradale ma rimane in dotazione dell’auto anche il cambio competizione corto usato per le corse in salita, perfettamente funzionante. La Competizione presenta carburatori Dell’Orto da 35 con trombette, radiatore olio, staccabatteria, rilevatore giri Brantz su cavo contakm, balestra anteriore su rulli a cuscinetti come in origine. Oltre al volante Ferrero Sandro Munari, viene ceduta con a parte il volante Momo usato da Radec nelle competizioni. Negli interni i pannelli e i sedili sono originali, nella caratteristica similpelle azzurra adottata da Zagato per le Competizione. Lo scarico è Inox Aros, nuovo, con collettore Gr4. L’auto ha anche in dotazione due scarichi laterali utilizzati in gara.
Il numero 4 riportato in bianco su tondo nero nelle fiancate fu assegnato a questa Fulvia nella Targa Florio del 1968, in cui fu la seconda auto a partire. La partecipazione della vettura alla gara è ampiamente documentata nel volume-bibbia della versione Zagato Fulvia Sport Competizione scritto per Nada Editore da Carlo Stella e Bruno Vettore, che di questo esemplare è stato peraltro uno dei proprietari a fine anni Novanta. Anche il successivo custode, l’attuale, non è esattamente uno sconosciuto, se non altro nel settore, dato che è un diretto discendente del fondatore della Lancia, Vincenzo, e figlio dell’ingegner Francesco De Virgilio, che ha progettato il primo motore 6 cilindri a V della storia, che equipaggiò la Lancia Aurelia. Scrupoloso e molto attento alla manutenzione dell’auto, l’appassionato conserva la Fulvia Sport Competizione in garage climatizzato.
In generale, il passato sportivo di questa affascinante auto da corsa che mantiene intatto tutto il sapore degli eventi agonistici del suo tempo, è testimoniato da foto storiche di gara, dagli elenchi iscritti e dai risultati delle competizioni, oltre che da diverse cronache del periodo. A proposito di stampa, questa vettura è anche menzionata in diverse riviste, fra le quali Auto d’Epoca di maggio 1998 e Automobilismo d’Epoca del maggio 2023. Anche l’elenco delle gare più recenti cui ha partecipato comprende nomi prestigiosi come la Coppa dei Fiori di regolarità a media del Campionato ACI 2019 e la Coppa Floriopoli (2020), mentre nel 2022 l’auto è stata vista al celebre concorso d’eleganza dinamico Vernasca Silver Flag e, l’anno dopo, ha sfilato al Grand Prix di Roma nel cuore della capitale.
Le aste di Car & Classic si svolgono online e non comportano di dover muovere i veicoli da dove si trovano. Per iniziare a vendere è sufficiente iscriversi al sito e attivare un account gratuito. Dopodiché, la preparazione all’asta è assistita da un esperto dell’azienda e offre la possibilità di stabilire un prezzo di riserva, ovvero la soglia minima da raggiungere perché il veicolo si possa considerare venduto.
Il premio d’asta ammonta soltanto al 6% ed è a carico soltanto di chi vende, solo in caso di vendita. Mentre per gli acquirenti non esistono commissioni: il totale da pagare è dato solo dall’ammontare dell’ultimo rilancio vincente. Infine, la sicurezza per i pagamenti è garantita dal sistema Escrow, che tiene bloccati gli importi fino alla consegna dei mezzi da parte dei venditori. Per questo gli acquirenti, dopo essersi registrati al sito, possono fare rilanci in tutta tranquillità. Magari partecipando anche ad alcune delle tante aste senza riserva, per le quali ogni offerta può essere vincente.