“L’Amministrazione comunale di Padova sembra sempre più orientata ad una cementificazione persistente e si impegna con incontri per spiegare la immane cementificazione per un nuovo polo logistico dei supermercati dell’Alì in zona industriale. Circa 50 mila metri quadrati di cemento – dichiara l’on. Enrico Cappelletti, parlamentare veneto del M5S – e riduzione conseguente di suolo con una forte potenziale distruzione o riduzione l’habitat naturale, causando la perdita di flora e fauna native. Eppure la biodiversità diminuita può influenzare negativamente l’ecosistema locale.
Padova è una città vicinissima al 50 percento del territorio artificializzato. La perdita di terreno naturale può contribuire all’inquinamento dell’aria e dell’acqua, poiché il terreno naturale ha la capacità di assorbire e filtrare sostanze inquinanti. Il sindaco Giordani sembra dichiarare apertamente, a mezzo stampa, di avere fatto fare o dato incarico per uno studio all’Università di Padova per “approfondire l’impatto ambientale di questo progetto”, immaginiamo quindi – prosegue l’on. Cappelletti – un accordo in cui la facoltà rappresentata dalla stimata Rettrice Mapelli, considerando anche il titolo di un quotidiano locale “Lo studio del BO” nella persona o consulenza del suo Prof. Alessandro Manzardo, abbiano fatto il massimo sforzo per previsioni ambientali e di compensazione sebbene secondo il nostro parere rimangano comunque scenari previsionali e non matematicamente certi o infallibili.
In merito alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica relativa all’intervento di ampliamento del polo logistico di Alì S.p.A. di Via Svezia, sebbene si sia conclusa con l’ammissibilità dell’opera in coerenza con le previsioni pianificatorie e socio-economiche nonché con gli effetti ambientali derivanti ebbene ciò non implica che tale delibera di giunta regionale non sia soggetta ad impugnazione o ricorso al TAR poiché trattasi di meri atti amministrativi e non imposti dalle autorità.
A corredo politico del caso “Alì Spa”, singolari le dichiarazioni quali “dire no al progetto proposto dal gruppo Alì rischierebbe di mettere in seria difficoltà l’Amministrazione comunale”. Una Amministrazione comunale in pericolo per un ampliamento cementificatorio e uno studio di potenziali scenari e la cui proprietà del gruppo Alì potrebbe passare, fantascientificamente, nelle mani di un gruppo della GDO – puntualizza il parlamentare veneto – con possibili altre visioni ambientali o di lucro privato? Se tutti i terreni dovessero essere di tipo agricolo, quali e quanti e per quale valore economico si avrebbe eventuale beneficio nel caso di variazione urbanistica a edificabile? Le piantumazioni di alberi previste sono meno di 2500 e – prosegue Cappelletti – considerando i circa 300 alberi di significativo fusto che verranno abbattuti per fare spazio ad altro cemento per il Sir2 e Sir3, ebbene non capiamo quali benefici portino nell’immediato inquinamento da incremento della circolazione di mezzi pesanti, considerando che forse i primi benefici di assorbimento di C02 si avranno nell’arco globale forse dei prossimi 30 anni.
E’ prevedibile la perdita di eventuali terreni agricoli fertili, riducendo la capacità di produzione di cibo locale e favorendo la dipendenza da fonti di cibo esterne.
La riduzione di suolo, risorsa sempre più limitata, non può essere sempre giustificata da un valore monetario che comunque andrebbe, a quanto appare, a giovamento di una azienda privata e non dell’intera comunità.
In merito sto preparando una interrogazione parlamentare – conclude l’on. Cappelletti – che mi riservo di presentare e che riguarderà anche il caso, analogo, del Polo Logistico di Maserà”.