La Senatrice Barbara Guidolin interroga i Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell’ambiente e della sicurezza energetica e della salute, circa parziale avvio di due importanti opere come “la ciclovia del Garda” e “il nuovo collettore del Garda”, in un territorio già altamente urbanizzato, interrogazione depositata il 26 ottobre scorso.
Il lago di Garda è un territorio a forte vocazione turistica, diviso tra tre regioni (Lombardia, Veneto e Trentino-Alto Adige) e caratterizzato da paesaggi naturalistici unici inseriti nella rete “Natura 2000” (direttiva 2009/147/CE), che le sue rive hanno una vegetazione tipica mediterranea (olivo, vite, agrumi, palme, alberi da frutto, agavi, cipressi) grazie al microclima creato dall’enorme bacino protetto da pareti rocciose che in alcuni casi cadono direttamente sul lago.
Ai residenti effettivi che sono circa 180.000, nel periodo turistico si devono aggiungere circa 27 milioni di presenze.
Per quanto riguarda la ciclovia in particolare, il comitato tecnico scientifico ciclovie turistiche del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel marzo 2022 ha approvato il progetto tecnico economico finanziario della “ciclovia turistica del Garda”, pista ciclopedonale promiscua che interessa l’intero perimetro del lago per circa 144 chilometri con un costo preventivo complessivo di 344.000.000 euro, destinato ad aumentare visto l’aumento del costo dei materiali e la complessità del tratto trentino.
Questo progetto implementerà l’afflusso turistico ed anche la richiesta di ricettività di tutte le sponde del lago per cui stanno già sorgendo cantieri ovunque.
Tuttavia il M5S pone all’attenzione su le evidenti difficoltà a completare l’anello ciclabile per diverse motivazioni:
- l’impossibilità di attraversare i centri abitati con ciclabili in sicurezza, di 3 metri di larghezza, secondo i parametri tecnici;
- la pericolosità di ciclabili sospese in territori dichiarati di dissesto idrogeologico, che hanno già vissuto frane ed incidenti mortali;
- la restrizione delle spiagge di lido perché la ciclabile sarebbe per lo più costruita tra la strada provinciale e le suddette spiagge;
- lo scempio nelle zone limitrofe le sponde con vegetazione autoctona dove animali tipici lacustri trovano riparo, l’abbattimento di numerosi alberi;
- in molte zone la ciclabile è sovrapposta ai collettori fognari, desueti e bisognosi di manutenzione e/o rinnovo totale, dato l’abnorme lavoro che debbono supportare nei periodi di grande afflusso;
- la spesa paradossale di 344 milioni è destinata a crescere.
L’attuale Collettore del Garda, realizzato negli anni ‘70 comprende tratti interrati, posati sul fondale del lago e al suo interno, che inevitabilmente oggi sono soggetti a corrosione tanto che nel 2021 a seguito di un’ispezione delle condotte sub lacuali fatto da Acque Bresciane, si sono rilevati 248 punti di corrosione delle condotte, a volte anche rilevanti con sversamenti nell’acqua del lago che potrebbero essere pericolosi per la salute dell’uomo. Nel 2021 Legambiente ha monitorato con dei prelievi di acqua fatti sulle sponde bresciane sono risultati sopra i valori di legge 5 campioni su 7, e sono stati trovati enterococchi intestinali ed Escherichia coli.
Ora il nuovo collettore, a nostro avviso, deve:
- essere frutto di un coordinamento tra Acque Bresciane ed AGS che gestisce la sponda veronese, ma così non è;
- avere finanziamenti certi che per ora non ci sono (previsti 200 milioni per sponda bresciana ed altrettanti per sponda veronese più ampliamento collettore);
- l’assoluta priorità del collettore rispetto la ciclabile, priorità determinata da sicurezza ambientale e tutela della salute dei fruitori delle acque del lago.
Il M5S reclama la priorità quindi del collettore rispetto la ciclabile.
comunicato ricevuto e pubblicato