Il Governo Meloni ha dimostrato un’enorme inadeguatezza nella gestione di questioni cruciali come la lotta contro la pedopornografia e la tutela dei minori. Nonostante le continue promesse e annunci enfatici, l’azione concreta sembra mancare del tutto.
In Veneto – dichiarano l’On. Enrico Cappelletti e la Sen. Barbara Guidolin del M5S – la pedofilia rappresenta un pericolo incipiente anche per i bambini più piccoli. La Polizia Postale e delle Comunicazioni dichiara che solo in Veneto abbiamo 97 casi trattati nel 2020 oltre quelli di adescamento, 189 nel 2021 con 168 casi rilevati e 21 adescamenti: un aumento pari all’87%. Il contributo a questa brutale piaga è dato dall’uso e abuso non controllato dei social network, videogiochi e messaggistica ovvero strumenti nelle mani dei bambini che costituiscono una opportunità di crescita della pedopornografia minorile in Veneto e nel nostro Paese.
Nonostante gli annunci roboanti e persino la sfilata a Caivano, alla Camera dei Deputati è stato bocciato un emendamento del Movimento 5 Stelle – proseguono Cappelletti e Guidolin – che avrebbe consentito l’utilizzo delle intercettazioni per contrastare la pornografia minorile, la detenzione di materiale pornografico relativo a minorenni, l’adescamento di minorenni e i maltrattamenti in famiglia.
L’approvazione di questo emendamento avrebbe rappresentato un passo importante nella lotta contro la pedopornografia e la protezione dei nostri minori. Grazie alle intercettazioni, – puntualizzano i parlamentari veneti – gli inquirenti avrebbero potuto scoprire con maggiore probabilità il mercato online di minori sfruttati per la prostituzione, la circolazione online di foto e video di pornografia minorile, i casi di violenza sessuale su minori e altre nefandezze inaudite. La decisione di bocciare questo emendamento è assurda e priva di spiegazioni plausibili. Il Governo e la maggioranza – concludono Cappelletti e Guidolin – hanno quindi messo da parte un provvedimento vitale per la sicurezza e la protezione dei nostri bambini.