Il sindaco di Padova, Massimo Bitonci, lo aveva annunciato: nessuna illegalità e manifestazione non autorizzata a favore dello sballo alcolico o superalcolico in Prato della Valle, già teatro negli anni precedenti di palcoscenici per sbronze collettive tra migliaia di giovani orientati alla cirrosi piuttosto che un futuro sano; spaccio di stupefacenti permettendo.
L’annunciato Botellon a Padova per il 27 maggio, tradizione non italiana ma importata dalla Spagna per un puro trip alcolico, è stato un fiasco completo: massiccia presenza di Polizia Municipale per i rispetto di eventuali parcheggi o traffico selvaggio, Carabinieri e Polizia dei reparti mobile e celere, Vigili del Fuoco, operatori della Protezione Civile, operatori di primo soccorso medico e salde transenne per impedire l’accesso all’isola Memmia sono stati il deterrente e prevenzione avverso la non autorizzata adunanza che ha condotto fino allo scorso anno a ricoveri di giovanissime anime in stato di quasi coma etilico, di desaparecidos dell’ultimo tracannamento e sbandati dal fegato zuppo di gradazione oltre il limite consentito dalla legge e dal fisico: soggetti ben zuppi di sostanze inebrianti e sballanti trasformati in probabili mine vaganti per la incolumità propria e altrui qualora alla guida di veicoli a motore.
Transenne e buon senso, coraggio amministrativo e politico hanno concesso a Padova una tregua salutare a favore anche del decoro che altre città forse non avrebbero il coraggio di sostenere per mera accattonaggine di consenso elettorale.
Non è intenzione qui di essere schierati o meno verso il Botellon, iniziativa di discutibile senso civico e morale, bensì è intenzione richiamare all’ordine e alla attenzione il rispetto delle leggi comunali vigenti che non possono essere calpestate da un semplice richiamo della giungla a mezzo di tam-tam social.
L’orario di adesione e partecipazione al Botellon, sorta di ubriacatura e vomito notturno in piazza con lordamento di vicoli oltre bighellonaggine di irrispettosi gruppi atti a mingere nei portoni e marciapiedi, era previsto dalle ore 19:00 a notte fonda: dalle ore 21:00 alle ore 24:15 nulla di fatto, nessuna adesione in Prato della Valle ancora splendente per bellezza e pulizia; nessuna adesione se non una sparuta presenza di non più di una ventina di persone che forse avevano nulla a che fare con il Botellon.
La nostra redazione era presente alle ore 21:00 alle 22:00 e alle ore 24:15 circa; Botellon 2015: un flop della cirrosi epatica agonistica che ha lasciato il passo all’ordinanza del sindaco che nella sua veste e istituzionalità ha concesso una pausa ai fegati di soggetti inconsapevolmente orientati all’alcolismo.
L’appuntamento social aveva superato le 7 mila adesioni virtuali: tutti assenti.
Nelle zone adiacenti al Prato della Valle è stata vietata la vendita di alcolici dopo le ore 19:00 (multe fino a 300 euro per i trasgressori) oltre non essere autorizzata l’installazione di bagni chimici a carico del Comune.
Tutti siamo stati giovani, studenti anche di differente livello, ma una sbronza collettiva di migliaia di ragazzi e ragazze incitate a perdere il controllo per colpa dei fumi dell’alcol (e non solo) non può essere consentita; una legittima decisione del sindaco di Padova decisa e al contempo coraggiosa contro gli eccessi che spesso inconsciamente sono lasciati liberi ad una coscienza studentesca e professionale fuori controllo.
Oggi, quindi, mescita e abuso di alcool evitati per ragazzi lesinanti sobrietà.