“È stato un onore ricevere in Consiglio regionale le 9.000 firme dei veneti per la campagna ‘Liberi Subito’ sul fine vita, un tema etico su cui si misura la civiltà di una società e il suo progresso, che deve volare più alto delle barriere ideologiche. Su questo argomento la società veneta ha già dimostrato una maturità maggiore rispetto alla politica: ora l’assemblea, che auspico ascolti le coscienze e non le appartenenze politiche, avrà la possibilità di sancire il diritto di scelta per ogni cittadino, con il Veneto apripista ad inviare un segnale trasversale a tutto il paese”.
Lo dice Elena Ostanel, consigliera regionale del gruppo Il Veneto che Vogliamo, che stamattina ha accompagnato, fianco a fianco con Marco Cappato, i rappresentanti dell’Associazione Luca Coscioni nella consegna delle firme della proposta di legge di iniziativa popolare ‘Liberi subito’ sul fine vita, depositate in Consiglio regionale del Veneto.
La prossima partita – dove prosegue il mio impegno personale, dopo aver promosso mesi fa un incontro dei capigruppo con l’associazione Coscioni – si gioca sull’ammissibilità della proposta di legge ‘Liberi subito’. Spero che nessuno del centrodestra – osserva Ostanel – voglia anteporre tattiche politiche e diktat di scuderia alla libertà di coscienza, ora servono tempi rapidi e certi per far arrivare in aula il testo sul fine vita. Credo, con assoluta convinzione, che la proposta meriti di essere discussa dall’intera assemblea regionale, nonostante le posizioni oscurantiste e le frasi feroci di alcuni politici. Perché qui non stiamo parlando di morte, ma di vita dignitosa, del diritto di poter scegliere sul proprio fine vita.
La figura di Stefano Gheller, che ci ha accompagnato oggi nella consegna delle firme, ne è l’esempio più chiaro: la diatriba politica faccia cento passi indietro, guardi alla società e metta al centro la persona e il suo diritto di scelta. Le 9.000 firme di oggi sono qui per chiederlo.