L’evento, a cui ha aderito la Fondazione Alleanza Nazionale, in collaborazione con il Comitato “24 maggio. Giuramento sul Piave”, ha riscosso molto successo e una adesione oltre ogni aspettativa. Centinaia di italiani giunti sul luogo sventolando bandiere italiane che hanno tinto il paesaggio con il tricolore dominante.
L’On. Giorgia Meloni lo aveva anticipato ieri con un tweet “#FdiAn aderisce e sarà presente domani h11 a Saletto Breda Piave a manifestazione #FondazioneAn x 100anni #GrandeGuerra #nonpassalostraniero”.
L’evento è stato organizzato seguendo un rigoroso programma: deposizione della corona a Fagarè della Battaglia in onore dei 10.541 caduti italiani di cui 5.350 ignoti, un americano e un austroungarico; a seguire una visita guidata a Saletto di Breda di Piave con autorità provinciali, regionali e parlamentari e successive letture di lettere dei soldati che hanno combattuto sul Piave.
Alle ore 15:00 il Giuramento sul Piave poiché “Il Piave mormora ancora”, come da titolo di un dibattito ivi tenutosi con interventi dell’On. Ignazio La Russa, dello scrittore Stefano Zecchi, Enzo Vanzan papà di Matteo (medaglia d’oro al valore dell’esercito, primo caporal maggiore dei Lagunari, morto il 17 maggio 2004 in combattimento in Iraq) oltre illustri esponenti del giornalismo.
La Grande Guerra sembra avere lasciato alcun ferite ancora aperte che faticano a rimarginare: alcuni giorni fa e 100 anni di sofferenze per entrambe i fronti, Luigi Spagnolli sindaco di Bolzano ha dichiarato che si limiterà a tenere la bandiera italiana a mezz’asta in segno di lutto. Il sindaco ha seguito la circolare e indicazioni indicate da Ugo Rossi (Presidente della Regione Trentino Alto Adige) e Arno Komptascher (Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano) che accolgono il rispetto di un minuto di silenzio poiché nulla v’è da festeggiare per una guerra che ha causato molti morti.
Giorgia Meloni ha commentato simili iniziative degli esponenti trentini nel suo editoriale di poche ore fa su “Il Garantista”: “Un altro triste esempio di come le istituzioni neghino il sacrificio è stato quell’indegno spettacolo offerto dal presidente del Trentino Alto Adige, Ugo Rossi, e dal presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Komptascher, che hanno deciso di esporre a mezz’asta e in segno di lutto il Tricolore in questa giornata. Se loro si vergognano di vivere in Italia, possono tranquillamente di trasferirsi altrove. Di certo l’Italia non rimpiangerà questi due personaggi che si vergognano del Tricolore ma non dei miliardi di euro che lo Stato Italiano trasferisce loro per governare la Regione e la Provincia. Non siamo qui a festeggiare semplicemente un’entrata in guerra, bensì una tappa fondamentale del processo di unificazione.“.
Fa eco Karl Zeller, senatore del Sudtiroler Volkspartei, dichiarando di condividere le posizioni di Kompatscher poiché della guerra, come riportato in una intervista all’AdnKronos, “[…] al massimo si festeggia la fine.”.
Il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, questa mattina ha deposto una corona d’alloro all’Altare della Patria a Roma, in ricordo del milione di caduti civili e militare durante la Grande Guerra: anche qui un inconfondibile sottofondo musicale, La Canzone del Piave, le cui prime rime ricordano proprio che “Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il ventiquattro maggio…”.
L’On. Giorgia Meloni dal palco di Breda di Piave, nel suo intervento, ha sottolineato che oggi è ancora assente il senso vero e profondo del sentimento di nazione, quindi persiste “[…] l’incapacità di capire che siamo ognuno responsabile anche dell’altro.”.