Italia apparente nido per cellule terroristiche in attesa di colpire, ovunque.
Touil Abdelmajid, marocchino di 22 anni, è stato arrestato poche ore fa in località Gaggiano (MI) per mano dei carabinieri del Ros e della Digos: ricercato da mandato internazionale dalla autorità tunisine come pianificatore e esecutore della strage dello scorso 18 marzo al Museo del Bardo a Tunisi (ore 12:30 locali: 24 morti di cui 4 italiani e circa 50 feriti), Touil era arrivato in Italia in febbraio di quest’anno sbarcando con altri 90 immigrati sulle nostre coste. Nonostante politici italiani di elevato spessore e rappresentanza del nostro Paese affermino che la situazione degli sbarchi e infiltrazioni terroristiche sia sotto controllo, Touil Abdelmajid era stato identificato a Porto Empedocle e stanziato nel milanese come “infiltrato” terrorista “con esperienza” circa un mese prima dell’attentato a Tunisi; aveva anche un mandato d’espulsione.
Il terrorista viveva nella casa di Gargiano con la madre e due fratelli che hanno un regolare permesso di soggiorno mentre Touil risuta irregolare. E’ stato arrestato con un blitz lungo la provinciale nelle vicinanze all’abitazione.
Il premier italiano Matteo Renzi e il ministro Angelino Alfano hanno ringraziato le forze dell’ordine intervenute elogiandone professionalità d’intelligence e preparazione.
In Italia sembra regnare un poco di confusione: il 22 gennaio scorso il Ministro degli Esteri Paolo Gentiloni lanciò un allarme da Londra “Esiste un rischio notevole di infiltrazioni terroristiche tra i migranti” e Fabio Rampelli, capogruppo di Fratelli d’Italia-AN ribadiva “Quando abbiamo allertato, inascoltati, il Governo sul pericolo che attraverso Mare Nostrum potessero infiltrarsi finti immigrati e rifugiati il cui unico scopo potesse essere quello di irrobustire la rete terroristica in Italia, siamo stati tacciati di xenofobia, razzismo e i soliti luoghi comuni di chi antepone il pregiudizio alla ragionevolezza. Oggi il ministro Gentiloni ammette l’esistenza della minaccia”. Il Ministro dell’Interno Angelino Alfano, in quelle ore affermava, forse con eccessiva sicurezza, che “…nessuno può escludere infiltrazioni di terroristi tra gli immigrati ma fino a questo momento non ci sono tracce.”.
Ieri, il Governatore del Veneto Luca Zaia, ospite alla trasmissione televisiva di RAI3 “Ballarò” affermava, non a conoscenza della notizia odierna, quanto ragionevolmente si può dedurre dalla “invasione” di profughi con i barconi della morte “… rischiamo di ospitare una persona della quale non sappiamo nulla […] Secondo voi il terrorista islamico, l’ISIS, arriva con il volo di linea, con il passaporto e va in agenzia a comprarsi il biglietto o arriva con un barcone?”.
Gli investigatori tunisini affermano che la strage al Museo Bardo sia stata progettata e condotta da jihadisti ISIS detenuti in passato in Italia, vivendo tra Roma e Milano.