La piaga della violenza sulle donne e la strage di innocenti vittime è un dato preoccupante in Vicenza e provincia. Dieci femminicidi dal 2018 allo scorso novembre ed oltre 600 donne si sono rivolte nei centri anti violenza. Nonostante alcuni fondi nazionali e regionali, sempre insufficienti a colmare tale piaga, siamo di fronte a numeri in costante crescita ed i sindaci – dichiara Edoardo Bortolotto, candidato sindaco di Vicenza M5S – devono incrementare il sostegno alla lenta ma crescente fiducia delle donne nei confronti dei servizi specializzati. In particolare alcuni casi recenti di cronaca come quello avvenuto in Gogna, hanno determinato una gravissima perdita di vite umane e un elevato e comprensibile allarme sociale per le modalità con cui si sono svolti i fatti.
Per questo da sindaco, se eletto, prevedrò uno specifico assessorato e osservatorio con maggiori fondi per il sostegno delle associazioni specializzate e riconosciute. Non sono sufficienti deleghe, spesso generiche, per assessorati poiché il contrasto alla violenza maschile contro le donne è emergenza e non più una mera previsione per cambiamenti strutturali e di lungo termine. La violenza uccide, corporalmente o psicologicamente, ed i minori la -prosegue Bortolotto – subiscono indirettamente assistendo a crudeltà sociali e familiari. Nel caso di donne straniere, spesso vittime anche di un ulteriore isolamento sociale ed economico, predisporrò specifici canali di comunicazione linguistica, coinvolgendo dove possibile anche le loro comunità.
Vicenza deve combattere la malvagità contro l’umanità femminile, e non solo. Pretendo che a Vicenza si superi la logica degli interventi straordinari ed emergenziali in tale senso. I gravi ritardi finiscono per ricadere negativamente sull’organizzazione e la sostenibilità del lavoro dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, non avendo la possibilità di programmare a medio e lungo termine le loro attività; spesso si trovano – aggiunge Bortolotto- ad anticipare le spese e le retribuzioni per almeno uno o due anni, con significative esposizioni creditizie. Ecco, insisto, perché istituirò uno specifico assessorato e osservatorio, affinché nel prosieguo si indirizzino le iniziative non solo alle donne, ma alla popolazione giovanile, alla cittadinanza e alle istituzioni pubbliche nel loro complesso.
Ritengo prioritario che a Vicenza si perseguano alla massima efficienza almeno due obiettivi iniziali. Primo obiettivo sarà l’implementazione delle risorse per l’intero sistema di prevenzione e contrasto alla violenza, con implicita semplificazione e celerità maggiore nel percorso dei finanziamenti con verifica concreta dell’erogazione ai Centri antiviolenza e alle Case rifugio, attraverso un sistema di monitoraggio più efficace potenziando la governante centrale del sistema; secondo obiettivo sarà la promozione di una immediata analisi territoriale dei bisogni, coinvolgendo – conclude il candidato sindaco di Vicenza Bortolotto- gli enti gestori specializzati di Centri antiviolenza e Case rifugio in tutti i livelli decisionali.