Morta nella sua Padova a 91anni, Lorenza Carlassare è stata la prima donna ad ottenere una cattedra di diritto costituzionale in Italia.
Nel 2014 il suo nome fu proposto dal Movimento 5Stelle per ricoprire la presidenza della Repubblica ed ella fu tra i fondatori dell’associazione Libertà e Giustizia.
“Con la scomparsa di Lorenza Carlassare viene meno un punto di riferimento, nel nostro Paese e per Padova in particolare, per la tutela e l’attuazione della Costituzione e dei suoi principi fondamentali, da quello di uguaglianza al ripudio della guerra, dalla difesa della credibilità delle istituzioni democratiche al corretto funzionamento della giustizia. Donna di rara cultura e raffinata intelligenza, – dichiara in un post social l’Avv. Leonardo Arnau, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Padova – ha formato numerose generazioni di avvocati, accompagnandoli nello studio del diritto costituzionale, con competenza e passione. Molto legata agli avvocati padovani, era da anni presidente onoraria dell’Associazione Giuristi democratici di Padova ed ha partecipato a moltissimi eventi formativi organizzati dalle Associazioni forensi padovane. Ci mancheranno la sua competenza, la coinvolgente allegria, i modi eleganti ed il suo impegno nella diffusione della cultura costituzionale democratica.”
Laureata in Giurisprudenza con 110 e lode è stata spostata con Giovanni Battaglini, studioso di diritto internazionale e professore ordinario all’Università degli Studi di Ferrara. Nel 2020 si schierò per il SI al referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Il 28 aprile scorso, in una intervista di Silvia Truzzi su “Libertà e Giustizia” Lorenza Carlassare, in merito alla fornitura di armi all’Ucraina da parte dell’Italia, dichiarò “Gli italiani non sono favorevoli a una partecipazione dell’Italia alla guerra, e questo ce lo dicono i sondaggi. Non solo la posizione pacifista e costituzionale non ha spazio nel dibattito pubblico, ma il popolo non può nemmeno esprimersi attraverso i suoi rappresentanti. L’opacità delle scelte su un tema così importante è preoccupante, perché non è trasparente la linea del governo. In questa fase rispetto alle decisioni non è irrilevante nemmeno l’interesse dell’industria bellica, che fa soldi e trionfa in Borsa vendendo morte.”