Notizie a mezzo stampa e testimonianze fotografiche fanno preoccupare i Comitati No Rotaie rappresentati dalla portavoce Liliana Gori di Padova.
“L’impressione che percepiamo dello stato di manutenzione fai-da-te su alcuni mezzi di BusItalia – dichiara Liliana Gori portavoce dei Comitati No Rotaie di Voltabarozzo, Corso Milano e Ponte di Brenta – potrebbe riflettersi su quella del SIR3 e SIR2, sempre che la mono rotaia venga realmente adottata.
Abbiamo ricevuto alcune foto da un cittadino, in attesa al capolinea di Torre, che ritraggono un rattoppo superficiale e pericoloso di uno specchio esterno di un bus di recente adozione. Specchio riparato con un discutibile nastro adesivo da elettricista. Inevitabile il ritorno alla memoria – prosegue Liliana Gori – dei pedali non a norma, foto pubblicate dai quotidiani, e addirittura rattoppati da pezzi di legno somiglianti a ritagli di bancale e sostenuti da fascette di plastica.
Noi non dimentichiamo il bando di gara, vinto da Busitalia Veneto S.p.a. nel 2019, per la gestione del trasporto pubblico locale in tutta la provincia, con il ribasso dell’8% rispetto al valore totale di 39,2 milioni all’anno, mentre una società bolognese aveva proposto un ribasso dell’1%. I termini per ottemperarlo sono scaduti il 13 settembre 2021, dovevano arrivare 250 bus nuovi – aggiunge Gori – dotati tutti di telecamere. Dopo nove mesi non vediamo l’aumento sostanziale di nuovi mezzi circolanti, tanto meno delle telecamere. Una provocazione: dobbiamo fare una colletta privata per farle installare, nonostante siano previste dal contratto di servizio?
Cronica insufficienza di personale, continue dimissioni di autisti che non percepiscono stipendi sufficientemente in linea con altre aziende di trasporti o che assolvono a turni che li portano, per spezzettamento di fasce orarie di guida, ad oltre 10 ore lontano da casa anziché sei ore e mezza previste dal contratto nazionale. I sindacati di Busitalia – insiste Liliana Gori – dovrebbero avere presentato un ricorso al Tribunale per il mancato pagamento delle indennità nel periodo delle ferie. Autisti che, ad oggi, sembrano essere solo un centinaio per il trasporto urbano (bus-tram) e fanno continua richiesta di maggiore sicurezza a bordo, dopo le frequenti aggressioni ai loro danni.
Alcune corse saltano per mancanza di personale di guida, così come accaduto recentemente l’ultima corsa Padova-Sottomarina delle 20:40 e che ha lasciato a piedi molti passeggeri di cui 4 minori. Eppure nella Relazione Finanziaria Annuale 2019 proprio Busitalia Veneto S.p.a. – conclude la portavoce Gori – scrive che la missione dell’Azienda si può riassumere per sintesi nella definizione di soddisfazione del bisogno di trasporto persone su gomma, con la migliore qualità.
Confidiamo nella sensibilità dei vertici preposti da Busitalia per migliorare la manutenzione dei mezzi o siamo seriamente preoccupati per quella del SIR1 e degli obsoleti e ipotetici SIR2 e SIR3. I busvia elettrici sarebbero molto più economicamente e ambientalmente sostenibili, con notevole risparmi per le tasche dei padovani e degli Italiani che dovranno rispondere all’Europa nel caso in cui i fondi del PNRR non dovessero essere ben spesi anche per il trasporto pubblico. Padova e l’Europa ci osserva, il sindaco di Firenze Dario Nardella è sempre il benvenuto a Padova salvo spot retorico-elettorali sul SIR padovano di cui forse non sa poco o nulla”.