Il Comitato No Rotaia Corso Milano oggi ha delegato a portavoce la signora Liliana Gori, al fine di rappresentarci nella nostra contrarietà al mezzo mono rotaia SIR2 che risulta tecnologicamente obsoleto e senza futuro. La sua adozione è un prevedibile disastro economico-sociale per i residenti, professionisti e commercianti di Corso Milano e vie adiacenti.
Abbiamo delegato a portavoce Liliana Gori poiché, da circa 5 anni, è anche esperta portavoce del Comitato No Rotaie di Voltabarozzo, dimostrando quale suo esclusivo interesse la difesa del territorio, della attività commerciali coinvolte dal percorso del tram e degli interessi dei residenti che rischiano di vedere deprezzate le proprie unità immobiliari e attività commerciali.
“Ho accettato l’incarico poiché anche il mezzo ed i cantieri del SIR2 rischiano di travolgere negativamente gli interessi dei residenti e lavoratori di Corso Milano, preoccupazioni dimostrate anche dalla loro raccolta di oltre 450 firme, mentre – dichiara Liliana Gori, portavoce del Comitato No Rotaia Corso Milano – l’Amministrazione comunale svia dichiarando fantasiosi i bus elettrici. I bus elettrici da noi proposti sono una realtà mondiale e rappresentano il futuro trasportistico locale e pubblico e, al contrario della apparente cecità governativa padovana, risolverebbero i problemi del percorso Rubano-Busa di Vigonza e di Corso Milano. 17,5 chilometri sostituibili da bus elettrici con ricarica alle stazioni (busvie), con agile raggiungimento di molti punti nevralgici, più dei pochi 7-8 previsti con la mono rotaia.
Le nostre proposte alternative da sottoporre all’Amministrazione comunale – prosegue Liliana Gori – impegnerebbero oggi non più di 70 milioni di euro, un quinto dell’attuale costo previsto per il SIR2. Una busvia è quasi di immediata messa in strada, su corsia riservata o dedicata, assolvendo allo stesso servizio di trasporto pubblico e senza richiedere patenti speciali agli autisti dei tram.
Cambiare il mezzo del SIR2, come quello del SIR3, è consentito – conclude Gori -dalle disposizioni ministeriali, basta leggerle più attentamente. Senza rischi per il PNRR, senza perdere i finanziamenti.”