A Padova i cittadini e commercianti sembrano sempre più infuriati in merito al progetto di adozione dei prossimi percorsi SIR3 e SIR2 del discusso tram mono rotaia. Dopo il noto e consolidato riferimento Comitato No Rotaie, nato oltre quattro anni fa e la cui portavoce è la combattiva signora Liliana Gori, oggi il Comitato No Rotaia Corso Milano ufficializza il suo impegno al fine di non devastare il centro di Padova (appunto Corso Milano) e tutelare la sicurezza economica, sociale e ambientale della città.
“Il Comitato No Rotaia Corso Milano ha oggi scritto e illustrato, a mezzo Pec, al Presidente del Consiglio Mario Draghi, al Ministro dell’ Economia Daniele Franco, al sindaco di Padova Sergio Giordani e all’assessore Andrea Ragona Ie motivazioni e contrarietà di centinaia di residenti e commercianti di Corso Milano e vie viciniore nonchè consegnato in allegato la raccolta di molte centinaia di firme (raccolta non terminata) e documentazione certa per esprimere fortissime preoccupazioni a causa dello scellerato progetto SIR2 con mono rotaia e su due corsie in Corso Milano.
Un mezzo di trasporto pubblico come l’attuale tram mono rotaia, ampiamento dimostrato da molti essere un mezzo tecnologicamente antiquato e da noi ritenuto meno affidabile delle moderne possibilità trasportistico-tecnologiche, determinerà – dichiara il Comitato No Rotaia Corso Milano – forti criticità sulla viabilità ordinaria, sulla qualità della vita dei residenti, sulla vita di coloro che vi lavorano e che provengono da fuori Padova per esercitare attività commerciali, artigianali e professionali.
Al sindaco Giordani e all’assessore Ragona il Comitato No Rotaia Corso Milano ha ufficialmente chiesto, con urgenza ed in via ufficiale, quanto segue:
– lo studio di alternative o mezzi alternativi al tram mono rotaia previsto per il SIR2 e che Voi volete insistentemente adottare per il trasporto pubblico di Padova ed attraverso anche Corso Milano;
– la valutazione immediata della consistenza del terreno destinato a sopportare continui pesi e vibrazioni straordinarie e presentarlo al cittadini;
– il mantenimento di 2 corsie di marcia, come allo stato attuale;
– lo studio di percorsi alternativi a quello di Corso Milano, ovvero quello di Via Vicenza-Via P. Bronzetti – Via Beato Pellegrino-Viale Codalunga- Via-Trieste Corso del Popolo;
– la formalizzazione, una volta per tutte, del parcheggio per auto (con posti auto anche per i residenti di Corso Milano), alla Caserma “ex Prandina”.
Al Presidente Draghi e al Ministro Franco, invece, abbiamo spiegato – prosegue il Comitato – come Il preventivo di spesa di 335 milioni sia per noi inconcepibile per un mezzo fuori produzione e la cui fabbrica produttrice è fallita: ben 20 milioni di euro per ogni chilometro di mono rotaia che avrà una vita incerta e di difficile manutenzione a causa della scarsità di mezzi di ricambio.
Un costo che al Comitato No Rotaia Corso Milano appare folle – prosegue il Comitato – considerando che i costi di costruzioni di alcuni tratti autostradali italiani (Quarto d’Altino – Villesse, Civitavecchia – Livon o, Firenze – Pistoia – Montecatini, Rimini Nord – Porto San Elpidio; Roma Nord – Settebagni, Lainate – Como, Milano est – Bergamo) vanno dai 10 ai 18 milioni, con punte di 24. Ma sono autostrade anche a tre corsie. Ovviamente abbiamo invitato il sindaco Giordani e l’assessore Ragona ad un riscontro e, soprattutto, un incontro anche pubblico.
I cittadini meritano una maggiore attenzione ed è giunto il momento che qualcuno prenda atto che i padovani, non solo quelli forse “di comodo” per taluni, – concludono i sottoscrittori del Comitato No Rotaia Corso Milano – non vogliono l’attuale mezzo ormai abbrustolito dall’età bensì una Padova moderna e trasportisticamente avanzata, ecosostenibile e di minore impatto economico-sociale.”
Fonte foto di copertina: google maps del 29/04/2022