Il superbonus 110%, considerato utile al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio, a causa del decreto sostegni ter di gennaio, sembra vanificato e mette a rischio paralisi migliaia di imprese del comparto edile, con gravi conseguenze occupazionali. Questo decreto blocca la possibilità di effettuare più di una cessione del credito fiscale maturato in seguito alla realizzazione di interventi Superbonus o di interventi aventi altre agevolazioni fiscali.
Le modifiche effettuate al meccanismo della cessione dei crediti, con l’intento di evitare truffe, hanno di fatto bloccato migliaia di interventi e causato enormi problemi alle imprese sia per i crediti già maturati per lavori finiti sia per i nuovi crediti da maturare per lavori contrattualizzati e ancora da eseguire. Molte banche – dichiara Massimiliano Barison, Assessore al Patrimonio, alle politiche abitative e per il lavoro di Albignasego (PD) – hanno ridotto i plafond di acquisto mentre molte BCC e Banco Poste lo hanno addirittura sospeso con il rischio che i bonus diventino di fatto “incedibili” poiché esse non avranno la possibilità di rivenderlo.
A breve le aziende non avranno liquidità e non saranno in grado di pagare i fornitori, gli stipendi e acquistare le materie prime con conseguente fermo cantiere o fallimento, fino al danneggiamento di migliaia di famiglie che potrebbero essere chiamate in causa con spese legali e indebitamento per saldare lavori anche non finiti.
Sono quotidianamente contattato da imprese, ricordando il mio impegno di assessore provinciale al lavoro negli anni della crisi economica tra il 2009 e il 2012, che mi esortano – prosegue Massimiliano Barison – a far emergere tutto ciò prima che sia troppo tardi. La mia proposta è di tracciare il credito dall’origine sino all’utilizzatore finale, con una barriera di controlli iniziali fatti da istituti vigilati dalla Banca d’Italia al fine di certificare l’effettiva esistenza delle opere realizzate e la bontà del credito, evitando così che l’attuale impossibilità del tracciamento alimenti le frodi.
E’ prioritario mettere mano al decreto, senza attendere la conversione in legge tra un paio di mesi, o migliaia di imprese oneste – conclude Barison – avranno già chiuso o fallito. La soluzione c’è, al contrario si rischia un problema sociale nazionale.