MBE2022_CS_16gennaio
Motor Bike Expo si è concluso domenica lanciando un forte segnale di ottimismo. La qualità dei visitatori ha caratterizzato la rassegna veronese fin dal primo giorno. Un risultato che conferma la capacità del Salone di rappresentare tutte le componenti del mondo della moto: “Ancora una volta l’incontro tra economia e passione segna la forza di MBE” dichiara Paola Somma, co-fondatrice della manifestazione. “Il messaggio che ci tramette la moto è di tornare a correre, in libertà, con la grinta e la determinazione che c’è in ogni motociclista”. Per il Presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, “si tratta di un’altra sfida vinta per il sistema fieristico, sia dal punto di vista organizzativo che commerciale. Motor Bike Expo ha confermato una volta di più che le fiere possono e devono restare aperte grazie ai più severi protocolli di prevenzione che anche in questa occasione hanno dimostrato tutta la loro efficacia”. Alla fiera, per la complessa gestione delle normative d’ingresso, e agli espositori il patron di MBE, Francesco Agnoletto, rivolge un particolare ringraziamento: “Gli ampi spazi del quartiere fieristico si sono rivelati una risorsa fondamentale: e i sistemi d’ingresso e sicurezza di Veronafiere sono state un grande alleato per la riduzione dei disagi e per il raggiungimento di questo importante risultato”. Con 600 espositori, 8 padiglioni occupati, 94 eventi in programma su quattro giornate, Motor Bike Expo ha realizzato tutti gli obiettivi compatibili con le normative vigenti. Tra i momenti più significativi della manifestazione, il taglio del nastro del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia; le esibizioni del campionissimo catalano del Trial, Toni Bou; e l’arrivo del pilota Franco Picco, di ritorno dal Rally Dakar.
Il ritorno del “Leone del deserto”
Pur non essendo previsto il controllo orario, Franco Picco si è presentato puntualmente alle 11 nel- l’hospitality FMI del Pad. 5 del Motor Bike Expo. Il veterano (66 anni) vicentino dei rally raid ha raccontato a giornalisti e appassionati l’esperienza alla sua 28esima Dakar disputata in Arabia Saudita. Al suo esordio sulla Fantic Rally 450, è arrivato fino in fondo agli 8.375 km, con 12 prove speciali, riportando il 72° posto assoluto, 6° nella categoria Veteran over 50. “È stata una Dakar vera, con tanti chilometri e tante difficoltà, nella quale è stato importante sapersi gestire. Soprattutto nella seconda settimana, la più insidiosa per la superficie più secca del tracciato, ciò che contava era pensare a non rompere la moto”. Durante la foto di rito dei piloti italiani, l’inossidabile “Leone del deserto” ha incontrato l’esordiente di lusso Danilo Petrucci, che gli ha subito chiesto qualche consiglio. “Era zoppicante dopo la sua caduta su una duna, gli ho detto di stare attento, perché la gara è lunga e insidiosa. A differenza della velocità in pista, qui non si può cercare il limite in curva rischiando la caduta, l’importante è non sbagliare”, ha raccontato Picco. “Forse l’ha penalizzato la scarsa padronanza tecnica della moto, per il resto è stato veloce dimostrando di saper gestire la corsa e la navigazione”. Appena rientrato in Italia, Franco Picco ha ricevuto l’invito a partecipare all’Africa Eco Race, in programma a marzo. “Con lui ci ha accomunato la perseveranza di tagliare il traguardo delle rispettive gare, la Dakar e l’edizione 2022 di MBE”, ha commentato l’organizzatore Francesco Agnoletto.
Tutte le custom premiate da LowRide magazine
Il gran finale della domenica è tradizionalmente legato ai riconoscimenti assegnati da LowRide magazine alle custom iscritte al proprio bike show. Ogni tipo di filosofia ed estetica custom ha trovato spazio e gloria sul Main Stage del Pad. 1, nel cuore del Custom District. Al vertice della Top 20 la Harley-Davidson WL del 1946 costruita dall’atelier bresciano Gallery Motorcycles, davanti alla ASB 199 di Asso Special Bike e alla H-D Shovelhead 1200 del ’72, realizzata dal francese Pascal Fisher. Lo Sportster XLH Ironhead di Roberto Caputo/RCK-Roll Chop si è aggiudicato lo Sporty Award. Best Scrambler a un altro Sportster, preparato da MC Cycles. American Dreams si è portato a casa il premio per la Best Cafe Racer grazie alla Buell Chemistry, mentre la concessionaria BMW Motorrad Aurelia si è aggiudicata il Best Modified con la maxicruiser BMW R 18. Non sempre vincono i… bravi ragazzi, a MBE: in questo caso, il premio per la Best Club Style è appannaggio della H-D Road Gli- de trasformata dal Bad Boys Garage. La Best Bagger è la Harley-Davidson del Devil’s Garage, men- tre Dox Art Factory si è assicurata il premio Best Paint, assegnato alla miglior verniciatura. La H-D Panhead di Low Society è stata nominata Best Bobber, mentre il Best Chopper è stato assegnato alla straordinaria “digger” H-D Knucklehead di Steve Drieghe. Alla creatività senza freni dell’officina Meccanicamente è stato tributato il Best Free Style. Rullo di tamburi finale per l’attesissimo riconoscimento del Best of Show, assegnato al bobber del costruttore francese Stéphane Grand/T4.
La simpatia irresistibile delle Special senza marce
Un’altra attrazione della domenica pomeriggio è stato lo show di premiazione del contest indetto dalla pagina social Special Senza Marce, presentato dal suo ideatore Marcello Parimbelli. Una dozzina di ciclomotori e “cinquantini” ha rapidamente conquistato la simpatia degli appassionati, grazie alla creatività delle loro customizzazioni. E c’era davvero di tutto, dall’Honda Cub verniciato nella grafica Rothmans da GP anni 90, all’Honda Shadow con l’apehanger club style, fino all’immancabile Ciao Piaggio fiammato e un cattivissimo Honda Monkey. A spuntarla è stato però il Garelli III serie che Giacomo Zanetti ha trasformato in una moto vintage sottocanna degli anni 10. Secondo, di appena un punto, il Ciao di Liliana Oliosi, mentre lo Shadow customizzata da Gianluca Giardina si è preso il terzo gradino del podio. Gli “opinionisti” della giuria hanno assegnato il loro premio speciale alla Vespa Super Special III Serie di Lino Brotto.
Anche le storiche moto made in USA si prendono la scena
Accanto alle custom più spettacolari, anche le “old ladies” americane, le moto classiche da colle- zione, si sono conquistate l’attenzione dei biker. Il pubblico di MBE ha potuto gustarsi da vicino pezzi di assoluto valore. Si parte con le due Indian classe 1927 nel piccolo stand-museo di Abnormal Cycles, entrambe con motori da 600 cc sapientemente alloggiati su telaio corto, per esaltarne le doti di maneggevolezza. L’animo classico è interamente preservato dalla verniciatura secolare conservata, dal gas tutto a sinistra, dalla frizione a pedale, cambio a mano e sospensione a balestra. Approccio del tutto diverso, votato al restauro integrale, per Classic Motorcycle, una realtà bresciana nata da appena un anno che ricerca pezzi unici americani d’epoca. All’interno del loro stand si può godere della vista di una Henderson 4 cilindri da 1100 cc del 1919. È un modello sempre molto apprezzato nelle aste internazionali. Al suo fianco, una Harley-Davidson con bicilindrico Knucklehead 1000 del ’39, anch’essa molto pregiata e ricercata dai collezionisti giapponesi. La proposta dei veronesi di Reparto Sportivo, importatori di Harley-Davidson e Buell classiche degli anni 80 e 90, è concentrata sui modelli di interesse storico più recenti, o a tiratura limitata. Nel loro stand troneggiano tre belle youngtimer: una Harley-Davidson Dyna “Daytona” del 1992, equipaggiata con motore 1340 EVO e costruita in soli 1.700 esemplari; una Springer Sofail prima serie 85° anniversario sempre 1340 EVO prodotta in soli 1450 pezzi; e una Sturgis Shovelhead 1340 cc del 1981.
Dust’nSardinia, Audax 1000 e le Cagiva Elefant degli anni 80
Sul palco Dakar Africa MBE, il moto club MAAN Motocicli Audaci ha presentato il sesto round di Dust’n Sardinia, il tour dell’Isuledda su strada e fuoristrada riservato alle scrambler classiche e moderne, che si terrà dal 3 al 5 giugno. Un successo annunciato, visto che tutti i posti sono già stati assegnati. L’Audax 1000 è in programma dal 2 al 4 settembre, riservato a 20 cafe racer e special.
Mille chilometri in tre giorni attraverso la bellezza nascosta della Sardegna, con prove speciali navi- gate da cartine topografiche d’epoca. MAAN Motocicli Audaci devolverà il ricavato della gran fondo in beneficenza.
Al centro del Pad. 5, gli appassionati di offroad si sono lasciti rapire dalle suggestioni dakariane del- le Cagiva Elefant di Edi Orioli e della Yamaha di Franco Picco , protagoniste della stagione mitica dei rally raid degli anni 80 e 90. Le ha portate Elefant People nello spazio della rivista Fuoristrada d’Epoca. Un parterre eccezionale, fra le quali le Cagiva 904 SP prima serie Marathon di Orioli e di Jordi Arcarons alla Dakar 1994, la replica della SP II Marathon dell’edizione successiva e la Yamaha Super Ténéré di Picco in livrea Chesterfield.
I motociclisti confermano la sensibilità ai temi sociali
Quando si tratta di fare del bene, associazioni umanitarie, ONLUS e moto club non perdono l’occasione di unire le forze. Le iniziative a favore dei meno fortunati presentate a Motor Bike Expo hanno sensibilizzato i motociclisti su più aspetti. Dal 2015, l’associazione Diversa-Mente di Verona promuove ogni anno la Route21 Chromosome on the Road, il giro d’Italia in moto con i ragazzi Down che coniuga la passione per le Harley-Davidson dell’ideatore con il suo impegno nel sociale. Sabato è stata presentata “In moto con l’Africa”, l’iniziativa del team di biker del Marco Polo Team uniti dalla passione per i viaggi e la voglia di rendersi utili a Medici con l’Africa Cuamm. Si tratta di un’organizzazione italiana che da oltre settant’anni lavora nel continente africano per garantire l’accesso alle cure alle persone che vivono nelle zone periferiche e più lontane. Anche l’associazione vicentina Energia&Sorrisi ODV sostiene SOS Bihac in Bosnia ed Erzegovina, per aiutare i giovani migranti a sopravvivere consegnando loro generi essenziali di conforto e cure mediche.
Hanno detto:
Per noi il 2022 è stato un anno di ripartenza. Ci abbiamo creduto, come abbiamo creduto a MBE e all’incontro con gli appassionati”, ha dichiarato Giulia Dibartolo, marketing director del partner Motul. “Il pubblico ha risposto bene alle novità. Nonostante tutte le avversità, siamo stati felici di esserci e speriamo che sia di buon auspicio per la prossima edizione”.
“L’esperienza è stata positivissima” per Jessica Bosio, event manager di Jeep. “Le nostre Wrangler, Renegade e Compact si sono inserite con naturalezza nel clima di MBE, con un grande successo di test drive. Segno che la passione per i motori accomuna tutti”.
Non ha dubbi Giovanni Di Pillo: “È stata l’edizione del coraggio e della determinazione per l’amore delle due ruote. In un momento in cui realizzare qualsiasi evento è difficilissimo, MBE ha buttato il cuore oltre l’ostacolo ed è stato premiato. È la verità pura e semplice”.