Potenza, neuroni all’arrembaggio e rosso più puro del sangue, cavallino di muscolare caratura: potenza adrenalinica ineguagliabile.
L’emozione non si domina ma può essere guidata, gestita e spronata al volante dell’unica indimenticabile cavalcata le cui valchirie possono impallidire: Ferrari. Non importa la sigla, il modello, il rombo o i cavalli fiscali al soldo del fisco: uno spettacolo adrenalinico il cui esito inevitabile è l’elevazione dello spirito a purpurea estasi.
Fin qui un paradiso di emozioni, di parole dettate dall’animo in tempesta ma un modello, recente e stradalmente inedito suscita un guizzo per l’ultimo desiderio terreno: 488 GTB.
Rossa da impallidire per prestazioni e Italian Design, rossa irraggiungibile per la moltitudine quasi ad immolare una dea della tecnica motoristica mondiale.
488 GTB quale fusione di eccellenze italiane e mondiali nella produzione e ingegno di accessori, materiali e strumenti prodotti dalla Magneti Marelli alla Pirelli, Getrag, Delphi, Michelin, Brembo e molti altri la cui traccia solca la perfezione dell’assemblaggio di rossa cromatura.
No v’è miliardario che non la sogni, non v’è aspirante ricco o fortunato estratto da lotteria che non la immagini al suo fianco.
Bando alle ciance e al virtuale inchiostro: V8 da 3902 cm3 erogante 670 cv a 8.000 giri/min; soli di 0,8 secondi a 2000 giri/min in terza marcia, accelerazione da 0-100 km/h in 3,0 secondi e da 0 a 200 km/h in appena 8,3 secondi ultratterreni.
Un’auto che punta alla giugulare con la presa d’aria modellata con movimento a “colpo di frusta”, un patrimonio elaborato nei circuiti di gara mondiali, un’auto bellica per potenza e eleganza.
Mai Made in Italy fu più appropriato. Tutto ciò che serve.