Che soddisfazione acquistare il biglietto, entrare in sala e prendere possesso di una comoda sedia. Siamo nel nuovo teatrotenda di Holistichomepark in via Sannio a Padova per assistere a Invisibili (D.O.C.), scritto e interpretato da Gianluca Paradiso con regia di Diego De Francesco; uno dei tanti spettacoli della rassegna estiva “Teatrando al Parco” che ci accompagnerà fino a metà settembre.
Si può parlare di personalità ossessivo compulsiva quando un individuo presenta una forte preponderanza di azione e di pensiero – spesso irrazionali – mentre sensibilità, sentimento, intuizione, inclinazioni reali, finiscono in secondo piano. Ma si può parlarne con uno spettacolo? La risposta è sì. È questo che fa Gianluca Paradiso con il suo monologo di cui è autore e interprete, ritornando a calcare la scena dopo un anno di “pausa forzata” e facendo un tutto esaurito.
SALVE, DOTTORE!
Il sipario si apre, rivelando l’unico oggetto di scena: una sedia. La sfida ha inizio: attraverso i due personaggi interpretati da Paradiso, l’attore ci racconta una storia intima che spiazza e colpisce fin da subito, complici momenti di amaro umorismo che sfumano in riflessioni sulle ossessioni quotidiane.
La sfida lanciata dall’autore è quella di mostrarci due personaggi antitetici ma legati indissolubilmente tra loro da qualcosa che va oltre la semplice parola: il paziente così irritante e permaloso, a tratti furbo, in contrapposizione con il dottore che invece è un uomo ambiguo e astioso, costantemente in fuga dalle proprie colpe.
Il tutto si trasforma in un botta e risposta ritmico, non facilmente riscontrabile in altri spettacoli. Gianluca Paradiso riesce a reggere efficacemente la scena da solo, mostrando con la parola e il gesto un dialogo dottore-paziente che sfocia in un disperato tentativo di uscire dalla solitudine. I due personaggi non sono diversi, le sofferenze di entrambi li accomunano, il loro linguaggio si sovrappone facendo intuire che c’è qualcosa di non detto, fino al crescendo finale che rimette tutti i tasselli nell’ordine giusto.
Paradiso si butta in una prova attoriale difficile ma d’impatto, superandola egregiamente anche dal punto di vista drammaturgico. La regia, la scenografia essenziale, il disegno delle luci e l’impatto della musica, hanno introdotto efficacemente nello stato d’animo dei personaggi, amplificandone l’emotività; gli applausi a scena aperta, tributati dal pubblico, sono il segnale di come il messaggio sia stato recepito, ovvero l’importanza del perdono e dell’ascolto verso il prossimo.