EDITORIALE
di Gori Claudio, direttore responsabile >>>
Il sostegno alle imprese ristorative e alberghiere, sportive e del benessere nonché i professionisti, non può ricondursi a scarni ristori che nulla possono contro il mancato fatturato ed i conseguenti licenziamenti.
Anche il comparto termale necessita di una distribuzione dei ristori puntuale, equa ed economicamente sufficiente.
Ristorare significa anche consentire maggiori deducibilità e detraibilità di beni e servizi, riorganizzazione elementare degli orari di apertura e razionale disposizione limitata degli accessi e presenze, più rapido ammortamento di cespiti e immobilizzazioni, de-redditualità delle rimanenze finali.
Lotterie e Cash Back non sono, oggi, un beneficio ottimale ma un ulteriore onere a carico delle partite iva interessate: costi per connessioni internet, adeguamento o acquisto di nuovo registratore di cassa, costi fissi di assistenza tecnica annuale, margini ridotti da oneri bancari per le singole transazioni, assicurazioni e ulteriori costi amministrativo-contabili e nuova burocrazia.
Si applichino imposte e tasse ai colossi del web per investire buona parte di tali entrate quali incentivi per la pubblicità e promozione digitale di artigiani, commercianti, artisti, professionisti.
E’ necessario un massiccio investimento a favore di queste ed altre categorie imprenditoriali affinchè esso sia un investimento per il Paese e ossigeno per le aziende che vogliono sfruttare l’ultimo sussulto d’orgoglio imprenditoriale o un implacabile imbuto fallimentare porterà a una tragedia economica italiana senza precedenti. Si pensi agli armatori locali che vivono di turismo con i loro battelli e imbarcazioni.
Non si accostino i recenti sostegni a fantomatici Piani Marshall che sono ben altra cosa, non si proclami costantemente che il Covid ha le ore contate poiché è prevedibile che l’emergenza non si fermi a giugno.
Certo, l’effetto di dichiarazioni possono avere un riflesso sulle quotazioni borsistiche, ma non sulle borse degli italiani. Serve coraggio,è sempre più l’ora delle decisioni importanti e non fluttuanti: è il momento di mettere al centrocampo tutta la capacità economico-politica nazionale, regionale e locale.
Al contrario non ci sarà un nuovo fischio d’inizio partita: gli arbitri sono sempre più orientati al pensionamento agevolato.
Non è il momento delle “zampate” politiche, non è il momento degli artigli da spartimento: è il momento della sopravvivenza. Ci sono margini per reagire, per condividere e assumere importanti verdetti e un galleggiamento pirandelliano al limite del rapporto inettitudine-superuomo non è concesso.
Si abbia il coraggio di dire una potenziale verità: nulla sarà come prima fino a fine novembre di quest’anno.