In questi ultimi mesi del 2020 il CONI ha aggiornato l’elenco degli atleti a cui la Commissione Benemerenze del Comitato Olimpico, in base a specifica determinazione della Giunta Nazionale, ha riconosciuto il Collare d’Oro al Merito sportivo, la più alta onorificenza sportiva.
Il ciclismo ha fatto la parte del leone, con 47 atleti del passato remoto e recente insigniti dell’ambito riconoscimento che, lo ricordiamo, viene assegnato ai Campioni del Mondo. Quelle di quest’anno sono assegnazioni anche per gli anni in cui non era istituito il collare d’ oro; dall’anno della sua costituzione, pertanto, con questi ultimi riconoscimenti, tutti i ciclisti italiani che ne avevano titolo sono stati premiati.
Lo spiega il presidente Di Rocco: “Il CONI dopo l’istituzione del Collare d’Oro, piano piano ha ricostruito l’assegnazione per gli anni precedenti. Non ci era riuscito negli anni passati per i troppi titoli vinti. Lo scorso anno, quando il presidente Malagò annunciò che avrebbe voluto chiudere la ricostruzione di tutti i meritevoli entro il 2020, sono intervenuto per ricordare che nel caso di discipline che hanno ottenuto nella storia numerosi titoli, fossero riconosciuti tutti i successi, anche quelli più recenti. Per noi è importante che si sia recuperata la nostra storia perché, fortunatamente, anche grazie a campioni come Filippo Ganna, continuiamo a mietere successi…”
Così nel database del Comitato Olimpico aggiornato, oltre a quello di Gianni Bugno (di cui hanno parlato in questi giorni diversi media) figurano i nomi dei campioni del mondo strada Vittorio Adorni (Imola ’68), Moreno Argentin (1986), Marino Basso, Maurizio Fondriest, Francesco Moser e Giuseppe Saronni ed anche quello di Filippo Ganna, vincitore nella crono mondiale di Imola 2020 e campione del mondo nell’inseguimento per ben quattro volte.
Nell’elenco aggiornato troviamo anche i campioni del mondo dilettanti Sante Ranucci (1955), Renato Bongioni (1962), Vittorio Marcelli (1968), Claudio Corti (1977), Gianni Giacomini (1979) e Mirko Gualdi (1990); gli iridati nelle 100 km a squadre del 1962 (Grassi, Maino, Tagliani e Zandegù), del biennio 1964 – 1965 (Andreoli, Dalla Bona, Guerra, Manza, Denti e Soldi), del 1987 (Fortunato, Scirea e Vanzella e Poli, a cui è stato già assegnato il collare nel 2015) e del 1991 (Anastasia, Colombo, Contri e Peron). Spazio anche ai vincitori della maglia iridata su pista Pietro Algeri (inseguimento a squadre 1971), Roberto Amadio (inseguimento a squadre 1985) Luigi Borghetti (inseguimento individuale 1968), Lorenzo Bosisio (inseguimento a squadre 1968), Massimo Brunelli (inseguimento a squadre 1985), Antonio Castello (inseguimento a squadre 1966), Claudio Golinelli (inseguimento individuale 1989), Bruno Gonzato (tandem 1967), Valter Gorini (tandem 1968), Giampaolo Grisandi (inseguimento a squadre 1985), Giorgio Morbiato (inseguimento a squadre 1968), Gino Pancino (inseguimento a squadre 1966), Luigi Roncaglia (inseguimento a squadre 1966), Gianni Sartori (km con partenza da fermo 1969), Giordano Turrini (tandem 1968) e Dino Verzini (tandem 1967).
Il totale complessivo dei Collari d’Oro assegnati al nostro sport in questo 2020 è di 47.
Un ulteriore successo per il ciclismo, che si aggiunge in modo emblematico alle 49 medaglie conquistate in questo 2020 dagli atleti delle nostre Nazionali e che festeggeremo on il Giro d’Onore virtuale dal 5 all’11 gennaio sui nostri canali social.