A partire dal 16 dicembre l’Inps inaugura il nuovo Osservatorio statistico sui “Lavoratori dipendenti e indipendenti”, che consente di disporre per la prima volta di una “fotografia ad alta definizione” della struttura occupazionale italiana, ricavata dall’insieme dei dati assicurativi dell’Inps che ne costituisce la quasi totalità (circa il 95%).
L’analisi offre infatti un accurato e unitario punto di vista sulla consistenza degli occupati in Italia sulla base dei dati assicurativi relativi ai diversi Fondi previdenziali obbligatori gestiti dall’Inps (Fondo pensione lavoratori dipendenti, Gestione dipendenti pubblici, Gestione speciale autonomi, Gestione separata, etc.) cui tutti i lavoratori, con l’unica eccezione dei liberi professionisti iscritti alle Casse previdenziali dei rispettivi ordini professionali, sono assicurati a vario titolo. Se anche i dati statistici elaborati sugli assicurati a ciascun Fondo consentono già oggi, attraverso i diversi Osservatori statistici messi a disposizione on line dall’Istituto, di disporre di informazioni precise sul relativo gruppo di lavoratori, il nuovo strumento consente una diversa e unitaria prospettiva.
Nel nuovo Osservatorio annuale gli assicurati presso ciascun Fondo sono considerati congiuntamente, identificando per ciascuno di essi la principale posizione di lavoro (nel caso di presenza presso fondi diversi nel corso del medesimo anno è riportata la posizione che ha originato la quota di reddito più rilevante) tra le seguenti nove categorie: dipendenti privati non agricoli, dipendenti pubblici, commercianti, artigiani, lavoratori agricoli autonomi, operai agricoli, domestici, iscritti alla gestione separata (i cosiddetti parasubordinati) e lavoratori occasionali.
Nel 2019, si tratta di 25.473.000 lavoratori con un reddito medio annuo da
lavoro di 22.906 euro e una media di 43 settimane lavorate (su 52).
L’Osservatorio mette inoltre in evidenza le dinamiche intervenute nel periodo 2014-2019, vale a dire il periodo di ripresa successivo alle grandi crisi della finanza internazionale e dei debiti sovrani (2007-2013). Per ciascun anno, dal 2014 al 2019, è riportato il numero complessivo degli assicurati con un elevato dettaglio descrittivo: dall’identificazione della posizione principale, a variabili quali età, sesso, cittadinanza, territorio, settore, fino a indicatori di persistenza nell’occupazione (numero di settimane lavorate nell’anno) e di reddito annuo da lavoro (il reddito totale tenuto conto di tutte le posizioni).
L’analisi in dettaglio sulle nove categorie in cui, a partire dai dati previdenziali, viene rappresentata la struttura occupazionale italiana realizza molteplici obiettivi: fornire appunto una fotografia sulla consistenza e sulle caratteristiche dell’occupazione per settore e per area territoriale, ma anche offrire un’analisi dinamica, consentendo di valutare le modifiche intervenute sia tra un anno e l’altro sia nell’intero periodo osservato.
Trattandosi inoltre di dati relativi all’intera popolazione osservata e che approssima la totalità dell’occupazione, l’osservatorio permette di arrivare, senza perdere di attendibilità, ad un inedito livello di dettaglio.