Ieri, con il candidato presidente Enrico Cappelletti, ho incontrato la dirigenza Ascom del mandamento di Schio. I commercianti – dichiara Sonia Perenzoni, candidata M5S al Consiglio Regionale del Veneto – sono sempre più in difficoltà, anche per la recente crisi sanitaria nonché di quella annosamente economica.
Tra i temi affrontati abbiamo accolto con favore la richiesta di chiusura domenicale dei negozi, la settimana è sufficiente per la spesa o altri acquisti; ritengo che il diritto di vita della famiglia venga prima di altri egoismi.
La Pedemontana veneta dovrebbe prevedere, nei 100 km e 16 caselli, la deroga probabilmente leghista di costruire centri commerciali attorno a quasi ogni casello. Questa idea, che sembra riconducibile alla Lega, rischia di svuotare i centri storici e le periferie; molti negozianti rischiano, così, la chiusura con conseguente desertificazioni cittadine.
Settembre sarà un mese difficile per molti negozianti di Vicenza e della provincia. Molti di essi potrebbero non riaprire, eppure qualcuno si ostina a perseguire la strada della cementificazione, ferendo indirettamente il commercio cittadino.
Il Veneto non è la Lombardia con solo Milano commercialmente potente, basti pensare al territorio vicentino ha tanti centri d’interesse commerciale come Schio, Marostica, Bassano, Valdagno e molti altri. Inoltre esistono tante piccole realtà con i negozi di quartiere
Il M5S ha promosso l’Ecobonus del 110%, Siano le Regioni a fare richiesta alle banche di scontare gli importi delle fatture per ristrutturazioni, si avrebbe maggiore forza contrattuale a favore delle aziende aggiudicatarie. Inoltre, lo sviluppo oggi dell’edilizia potrebbe essere il volano per mantenere i posti di lavoro, oltre favorire l’occupazione edilizia, con conseguente circolazione del denaro.
Sono sempre più convinta che le istituzioni locali debbano essere maggiormente promotrici dell’ascolto dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei commercianti. E’, infatti, necessario offrire ulteriore sostegno in un momento così delicato. Le istituzioni locali non possono essere assenti o tentennanti.
Al contrario i centri storici, ma anche i quartieri, rischiano la desertificazione a favore della criminalità, dello spaccio di droga oltre l’incremento di disoccupazione e spostamento dell’interesse esclusivamente verso i centri commerciali, aumentando anche smog e traffico.
E’ in ballo la sopravvivenza e vivacità economica del centro storico del comune di Vicenza e di quelli periferici.
Non ultimo il pericolo suicidi di imprenditori che, come il recente caso del ristoratore di Firenze, potrebbero compiere gesti irrimediabilmente dolorosi.