Enrico Cappelletti, Lei è candidato alla presidenza della Regione del Veneto per il Movimento 5 Stelle. Ci dica qualcosa di Lei che aiuti a conoscerla personalmente.
Sono nato a Padova 52 anni fa, mio padre era originario di Vicenza, faceva l’insegnante di giorno e studiava di notte per diventare medico: c’è l’ha fatta, così come molti in Veneto che lavorando rimboccandosi le maniche dal giorno alla notte, puntando tutto sulle proprie forze. Mi ha insegnato a non mollare, a porre valori e principi al di sopra di qualsiasi altro interesse.
Mia madre, padovana, mi ha trasmesso i valori del rispetto, dell’onestà e della famiglia. Grazie al sacrificio dei miei genitori ho potuto studiare, laurearmi e conseguire una importante specializzazione in Inghilterra, presso la prestigiosa Università di Oxford.
Professionalmente ho ricoperto per anni, anche in India, mansioni di responsabilità, dalla produzione allo sviluppo commerciale per una nota azienda e gestendo fino a 140 dipendenti di varie etnie e religioni.
Dopo un intenso impegno da professionista, non più dipendente per scelta personale, ho fondato una azienda specializzata in servizi di assistenza tecnica alle imprese. Le mie consulenze aziendali erano dirette particolarmente alle imprese del Veneto per ottenere innovative certificazioni di processi e di prodotti, per massimizzare lo sviluppo commerciale delle merci con certificazioni di eco-sostenibilità: FSC e PEFC (Forest Stuward Council e Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), certificazioni che attestano l’origine del legno da foreste gestite secondo criteri di eco-sostenibilità.
Sono nato in veneto ed il Veneto é la regione per eccellenza delle partite iva, delle piccole e medie imprese che puntualmente, anche tra le avversità economiche ed emergenziali, si rimettono in gioco obbedendo alla propria responsabilità e coscienza. Io mi sento così, italiano e veneto nei sentimenti e nell’orgoglio.
Come nasce Enrico Cappelletti nel M5S e quali sono i suoi programmi per il Veneto?
Nel 2013 fui candidato capolista ed eletto Senatore per il M5S, portai il mio bagaglio di esperienza professionale per metterla al servizio del Paese. Lungo sarebbe elencare gli interventi e le battaglie portate avanti in Parlamento e per la difesa del territorio. Ma permettetemi di citare due disegni di legge che depositai con orgoglio nella XVII legislatura e che divennero legge nella successiva: la sospensione dei termini di prescrizione dopo la sentenza di primo grado ed il Daspo ai corrotti, entrambi ripresi dallo “Spazzacorrotti”.
I cittadini di questa regione hanno contribuito a creare negli anni il Veneto del lavoro, dell’onestà, dell’intraprendenza, della solidarietà. Oggi però questi valori sono compromessi: è giunto veramente il momento di mettere da parte propaganda e slogan: oggi dobbiamo fare scelte coraggiose. Dobbiamo progettare i prossimi 20 anni per il Veneto e per fare questo, dobbiamo guardare a non ricommettere gli errori che hanno segnato l’amministrazione di questa Regione, amministrata da 20 anni dalle stesse persone:
- 20 anni fa non c’era il Mose ed i project financing, non c’era Pedemontana Veneta, un’opera utile ma che a fronte di costi per poco più di 2 miliardi verrà fatta pagare ai cittadini oltre 13 miliardi in più: una cifra pari a due Mose, buttata dalla finestra.
- 20 anni fa avevamo due Banche solide in Veneto. Ora non sono rimaste neanche le ceneri. Sono stati mandati sul lastrico 200 mila risparmiatori. Noi abbiamo presentato l’esposto dal quale sono partite le indagini, mentre qualcuno in regione difendeva il management dai controlli della Banca d’Italia: “Quello della Banca d’Italia a Veneto Banca è stato un attacco senza precedenti alla nostra identità e alla nostra autonomia”. Abbiamo visto com’è andata a finire.
- 20 anni fa in Veneto non c’era il disastro ambientale da inquinamento da Pfas che c’è ora. Inquinamento ignorato per anni. Quando il M5S depositava esposti su esposti in Procura, la regione minacciava il M5S di querela per procurato allarme e quel che è peggio, autorizzava l’azienda inquinante a sintetizzare una nuova molecola ancor più pericolosa, il Gen-X, senza comunicare ad Arpav di provvedere alle necessarie verifiche. Il Gen-X, poi, è stato trovato regolarmente disperso nell’ambiente.
- Il consumo di suolo è arrivato al 12,40% in Veneto, contro una media nazionale di quasi la metà. Negli ultimi due anni abbiamo glissato il record nazionale e non c’é alcuna intenzione di invertire la tendenza. Ad ogni pioggia anomala, vi sono allagamenti. Il conto dei danni è sempre impietoso.
- E’ cresciuto a dismisura l’inquinamento atmosferico. Nonostante i gravissimi dati sulla salute e 6 capoluoghi di provincia su sette che superano i limiti stabiliti per legge, già nei primi mesi dell’anno, la Regione ha ritenuto di inaugurare questa nuova Fase 3 post Covid autorizzando un nuovo inceneritore a Fusina. Non un nuovo impianto di riciclo che, a parità di investimento, creerebbe molti più posti di lavoro e sarebbe compatibile con la salute dei cittadini.
- 20 anni fa la Sanità in Veneto disponeva del 25% di posti letto in più. Certo hanno avuto un ruolo le politiche e i tagli nazionali, ma se in Veneto un Ospedale come quello dell’Angelo da 230 milioni è costato circa un miliardo e settecento milioni, forse una riflessione sullo sperpero di risorse, sottratte al servizio sanitario, deve essere fatta.
- 20 anni fa il veneto era il “mitico” Nord-Est, locomotiva d’Italia. Oggi il Veneto è stato superato in termini di PIL che di reddito pro-capite da altre regioni, si pensi ad esempio dall’Emilia Romagna. Le “persone a rischio povertà ed emarginazione sociale” secondo l’Istat in Veneto sono pericolosamente salite al 18%, valore nettamente superiore alle regioni del nord e del centro Italia.
Cosa vuol dire per Enrico Cappelletti impegnarsi una Regione migliore?
Il mio impegno da Presidente della Regione del Veneto per il Movimento 5 Stelle è estremamente serio, in sintesi per:
- Una Regione che dinnanzi a 11 mila capannoni vuoti, incentivi fortemente l’utilizzo delle strutture esistenti piuttosto che continuare a cementificare sul poco di suolo vergine restante. Il caso di Amazon è eclatante: porte spalancate agli investimenti, ma va fortemente incentivato l’uso o la ricostruzione dell’esistente.
- Una Regione che prenda atto del fatto che rischia di diventare una camera a gas, deve attuare interventi straordinari per la tutela della salute ed il contenimento all’inquinamento dell’aria. Che fine ha fatto il progetto di sistema ferroviario metropolitano di superficie? È stato archiviato perché troppo costoso. Però per gettare 13 miliardi di euro in una infrastruttura come Pedemontana Veneta, che ne costa 2 miliari e 258, il denaro è magicamente a disposizione. Finanziamo il progetto con i risparmi derivanti dalle rinegoziazioni di tutti fallimentari i contratti di project sottoscritti dalla regione e con l’impugnazione dei contratti in derivati, come da recente sentenza della Cassazione.
- Una Regione che, dopo tanti anni di smantellamento della sanità pubblica (25%), pezzetto dopo pezzetto, a favore dei privati, si ponga quale priorità la tutela della salute dei cittadini, attraverso una sanità pubblica (70% riabilitazione), con nomine dei dirigenti per merito e non per contiguità politica.
- Una Regione che torni a considerare l’onestà quale valore, con soli candidati dalla fedina penale pulita e certificata.
Un impegno da vero candidato al Governo del Veneto, non sarà una battaglia facile…
Partiamo da qui. Con il cuore, l’entusiasmo e la passione delle nostre origini a 5 Stelle. Dobbiamo e vogliamo guardare avanti, oltre la visione degli altri che è di breve periodo. Non dobbiamo più accontentarci, dobbiamo riprendere a sognare in grande. Perché un Veneto diverso non è solo possibile, è anche auspicabile.
Vogliamo portare al cuore dei Veneti la nostra visione di un Veneto migliore, non è solo un sogno è anche un impegno che assumiamo davanti ai cittadini, un impegno per:
Il lavoro, la formazione di livello, l’innovazione tecnologia, la sostenibilità e l’economia circolare, le energie alternative, l’agricoltura biologica quale fiori all’occhiello per l’offerta di prodotti, internet, la banda larga ed ultra larga per rilanciare le nostre imprese.
Non sarà per noi una battaglia facile, ma il sottoscritto candidato alla presidenza del Veneto e tutti i candidati al Consiglio Regionale ce la metteremo tutta perché questa è la regione che amiamo, la regione dove sono nati e dove cresceranno i nostri figli, una regione che, se i cittadini lo vorranno, con il M5S potrà veramente diventare una regione migliore per tutti.