di Gori Claudio
L’allarme coronavirus, le prime infezioni, i primi decessi di pazienti o persone purtroppo già compromesse, il tam-tam mediatico-tragico nazionale e l’accerchiamento militare di Vò Euganeo nella provincia padovana, oltre i casi lombardi e nazionali hanno quasi illustrato il nostro Paese come un ricettacolo localizzato di infetti e untori.
Dove nasce il COVID-19? In Cina. Non è mai stato identificato prima di essere segnalato a Wuhan lo scorso dicembre. Il nuovo “COVID-19” (“CO” per corona, “VI” per virus, “D” per disease e “19” l’anno in cui si è manifestato) è stato però annunciato l’11 febbraio 2020, sebbene in Cina circolasse già da ottobre 2019.
Quanto è pericoloso il nuovo virus?
“Come altre malattie respiratorie, l’infezione da nuovo coronavirus può causare sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, oppure sintomi più severi quali polmonite e difficoltà respiratorie. Raramente può essere fatale. Generalmente i sintomi sono lievi e a inizio lento. Alcune persone si infettano ma non sviluppano sintomi né malessere. La maggior parte delle persone (circa l’80%) guarisce dalla malattia senza bisogno di cure speciali.” (fonte: Ministero della Salute).
“La situazione è francamente emergenziale dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria”, dichiara oggi l’infettivologo Massimo Galli, in prima linea all’ospedale Luigi Sacco di Milano.
Nonostante spesso si guarisca come una normale influenza stagionale, la comunicazione mediatico-politica, giornalistica e social sta contribuendo indirettamente a danni economici di portata catastrofica e che si ripercuoteranno a lungo termine nell’indotto commerciale e dell’artigianato.
Tra i comparti economici “aggrediti” dal coronavirus ci sono l’alberghiero e il termale. Le prevedibili disdette di prenotazioni sono puntualmente arrivate a Padova, Montegrotto Terme e Abano Terme. La prima coraggiosa testimonianza d’azione-reazione al Covid-19 è quella della titolare dell’Hotel Eden, Simonetta Fincato, che oggi abbiamo intervistato e che si trova costretta a chiudere l’albergo.
Signora Fincato, una decisione drammatica ma resa necessaria da disdette mentre, prima dell’emergenza coronavirus, le prenotazioni erano in aumento…
“Tutte le prenotazioni in attivo sono disdette, non sono state rimpiazzate e non ci sono richieste per i prossimi mesi. Per contenere i costi abbiamo scelto una misura piuttosto drastica ma necessaria: chiudere l’albergo a tempo determinato ma oggi non ben definito. Si valuterà step by step. Oggi la nostra unica “arma di difesa” è abbassare le serrande. Per i dipendenti a tempo indeterminato si attiveranno le fruibilità delle ferie non godute, mentre a malincuore i dipendenti a chiamata non godranno di uno stipendio e questo ci addolora profondamente perché abbiamo sempre avuto un bellissimo e storico rapporto con tutto il nostro staff.”
Lei è molto informata e direttamente interessata purtroppo; è a conoscenza di altre realtà turistiche o commerciali che potrebbero “abbassare le serrande” a breve in Padova?
“Ad oggi siamo a conoscenza di altre tre realtà che hanno chiuso. Non solo strutture ricettive, anche ristoranti. Avendo contatti con il resto del Veneto e dell’Italia, sappiamo che molte altre realtà stanno chiudendo e ciò rende il clima ancora più teso e incerto.
Come vi hanno sostenuto le associazioni di categoria, le istituzioni pubbliche e comunali? Hanno previsto o proposto ufficialmente dei sostanziali aiuti economici alla vostra categoria?
“L’Associazione Confersercenti, nello specifico la signora Claudia Baldin che segue Assoturismo, ci ha rappresentato nei recenti incontri avvenuti a Roma, insieme ad altre categorie di settore. Il panorama che ci descrivono non è positivo. Al tavolo del Governo sono previste misure che vedono la sospensione per i contributi Irpef e Inps per il settore Turismo nazionale, anche fuori della zona rossa. Credetemi, a noi non serve la sospensione prima poiché, malgrado la volontà nostra di farlo, non possiamo pagare poi. I messaggi divulgati hanno provocato una psicosi che sta inginocchiando tutti noi: dovremmo forse chiedere un risarcimento per inutile o eccessivo procurato allarme? Dalle istituzioni locali, ad oggi, nessun messaggio di solidarietà ma forse, con il clamore mediatico che abbiamo sollevato, si muoveranno anche loro.”
Quale è il motivo esplicito della disdetta?
“In una sola parola? Paura. Paura generata, le ripeto, da eccessivi allarmismi sanitari, basti pensare ad uno solo tra i tanti titoli di prima pagina: ITALIA INFETTA!! Valutate voi. Finirà come quel noto gioco chiamato Domino se non si prenderanno serie e incisive misure fiscali per le imprese turistiche e per tutto il comparto commerciale che gli gravita attorno.”
Quanti addetti sono impiegati direttamente e quale indotto genera il vostro Hotel?
“Attualmente abbiamo 2 dipendenti a tempo indeterminato, 3 a chiamata, 2 dirigenti e 1 amministratore unico. L’Hotel Eden si trova strategicamente nel centro storico di Padova e il raggio di azione si estende alle attrattive storico-culturali-artistiche, le Università, l’Ospedale e la Fiera di Padova. Può ben immaginare quale indotto generiamo e quale impatto sul territorio abbiamo. Le stime economiche e le ricadute indirette sono facili a farsi, considerando anche che nelle vicinanze sono presenti tantissime realtà commerciali, musei, mostre, palazzi storici e altri siti di valore artistico .”
Previsioni a breve di riapertura? Come ritiene la governance del Turismo?
“Come anticipato, valuteremo gli sviluppi strada facendo ma siamo positivi, mantenendo però saldi i piedi per terra. Quando non arrivano mail, non squilla il telefono o il fax ebbene si fa presto a esaminare l’apertura o meno della nostra struttura. Nel frattempo la Governance del turismo attualmente, soprattutto per la nostra città, fatica a decollare. Tutti gli attori sono pronti ma manca una comune regia. Mi auguro che questa sciagura, nonostante tutto, sia la spinta giusta per dare anima e corpo ad un organo di controllo e di sviluppo del turismo. Personalmente ho fiducia nella nostra Regione, sta lavorando bene e mi auguro possa continuare a farlo ed ora a maggiore ragione. Mi rendo altresì conto che è il Governo centrale a dovere fornire le giuste risorse, affinchè vi sia un messaggio d’impatto e incisivo di positività e di valorizzazione del nostro territorio. Concludo con un monito: Padova sia una città da vivere senza “maschera”. La Padova di oggi è la stessa di ieri, quella che visitavate con così tanto piacere, col Santo, le sue meravigliose piazze, con i musei e la Cappella degli Scrovegni. Attualmente non è affatto una città blindata. Vi aspettiamo e cogliamo l’occasione per invitarvi a Padova che storicamente non ha nulla da temere, nemmeno le psicosi da coronavirus.”
Anche molti albergatori di Montegrotto Terme e Abano Terme sono in enorme difficoltà. Mai accaduto in passato un tracollo delle prenotazioni così rapido. Un albergo di un comune termale ha ad oggi meno di dieci prenotazioni rispetto all’intera struttura di oltre settanta camere e decine di dipendenti e collaboratori.
Emanuele Boaretto, presidente di Federalberghi Terme Euganee e titolare dell’Hotel Millepini di Montegrotto Terme dichiara: “Le misure che si stanno paventando richiedono una burocrazia pazzesca, si sospenda immediatamente la tassa di soggiorno che appare oggi come una barzelletta: i Comuni la mettono, la tolgono e la valorizzano quindi non ci vengano a dire che dipende dal Governo centrale. I Comuni eliminino subito la tassazione afferente la TASI e l’IMU senza mettere in piedi una impegnativa burocrazia per valutare chi ne ha o non ne ha diritto”. “Il crollo delle prenotazioni – aggiunge Boaretto – è intorno al novanta percento. I dipendenti, paradossalmente, sono disposti ad attendere il pagamento degli stipendi”
La gravità economica e sociale partorirà una sequenzialità di azioni-reazioni involontariamente orientate ad azzoppare sistematicamente i rapporti con il commercio, l’artigianato, il mondo della libera professionale, l’arte, il sistema fieristico, oltre il turismo montano e marittimo, i trasporti pubblici e privati.
In Italia i guariti coronavirus sono comunque in aumento mentre il COVID-19 è costantemente monitorato. Il Ministero della Salute, inoltre, è in contatto con l’OMS, l’ECDC, la Commissione Europea e pubblica in tempo reale gli aggiornamenti nel portale www.salute.gov.it/nuovocoronavirus