La GAM di Torino presenta negli spazi della Wunderkammer la mostra dedicata a Nella Marchesini (Marina di Massa, 1901 – Torino, 1953). Il suo percorso attraversa l’arte della prima metà del Novecento: arricchisce con la sua cifra e voce peculiare il dialogo di questa intensa stagione della pittura italiana, alimentando il versante di ricerca delle donne artiste attive in quegli anni. Vita e pittura: l’arte, scrive Nella Marchesini, è la “stella polare”, una dedizione costante, difesa dalle “incombenze” della quotidianità e armonizzata con “la vita di affetti”.
Nata a Marina di Massa nel 1901, insieme alla famiglia si trasferisce a Torino durante la Grande guerra. Con le sorelle Maria e Ada Marchesini, appartiene alla cerchia intellettuale dei giovani raccolti intorno a Piero Gobetti e alle sue riviste. È legata ad Ada Prospero, moglie e poi vedova di Gobetti, partigiana, sposata con Ettore, uno dei fratelli Marchesini. È amica di Carlo Levi, non ancora pittore, e dei futuri letterati e storici Natalino Sapegno, Edmondo Rho e Federico Chabod. È la prima allieva di Felice Casorati, la capostipite della sua Scuola libera di pittura, dove lavorerà fianco a fianco a molte compagne e compagni, fra i quali Lalla Romano, Paola Levi Montalcini, Daphne Maugham, Albino Galvano, Marisa Mori.
La scuola di Casorati è un “chiostro”, come lo definirà l’artista stessa, lo spazio di un apprendistato severo e disciplinato e, allo stesso tempo, un luogo aperto, frequentato da amici e personalità come Mario Soldati, Giulio Carlo Argan e Italo Cremona. Il matrimonio, nel 1930, con Ugo Malvano, pittore di formazione parigina, estenderà il raggio delle sue referenze, aprendo il consueto lavoro in atelier, basato sulla lezione degli antichi maestri e concentrato sulla figura e sulla natura morta, a quello dell’arte e dei paesaggi della modernità internazionale. L’artista esce all’aperto, si addentra nella natura, scoperta e indagata durante le villeggiature estive che trascorre con i tre figli piccoli in Val d’Aosta e poi, negli anni della Seconda guerra mondiale, in Valchiusella, al riparo dai bombardamenti su Torino.
Allestita nella Wunderkammer della GAM, la mostra presenta un gruppo di trenta opere, fra dipinti e disegni, scelti per ricostruire le stagioni dell’arte di Nella Marchesini e le tappe di una carriera espositiva scandita dalla partecipazione alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma e dalle presenze nelle gallerie private di Torino, Milano, Genova e Firenze. Dal Ritratto del padre del 1923 a Tre donne del 1952, le opere accompagnano il visitatore lungo un tragitto che mette in luce, attraverso il mutare della materia pittorica, le evoluzioni e le ricorrenze dei temi iconografici, dei soggetti e delle fonti. La predominanza dell’autoritratto, nelle diverse fasi dell’esistenza, offre il senso e la chiave di una pittura esercitata nella forma della narrazione e dell’autobiografia.
Le lettere, le cartoline, le fotografie d’epoca, i volumi e alcune pagine degli scritti dell’artista, conservati nell’Archivio Malvano-Marchesini, completano la mostra, fornendo una mappa di documenti personali che racconta, in parallelo, la Torino fra gli anni venti e cinquanta del Novecento.
Nella Marchesini. La vita nella pittura. Opere dal 1920 al 1953, riunisce dipinti provenienti da collezioni private a quelli del significativo nucleo della GAM di Torino, entrati nel museo con un’acquisizione del 1954 e grazie alla generosa donazione degli eredi Malvano-Marchesini, accolta da Rosanna Maggio Serra nel 1978. La mostra personale è dunque concepita anche come occasione per valorizzare il ricco patrimonio della GAM.
Curata da Giorgina Bertolino e Alessandro Botta, autori nel 2014 del Catalogo generale dedicato all’artista, la mostra è accompagnata dal catalogo espositivo con i testi dei curatori, le opere in mostra e un ricco apparato biografico e documentario. Il volume è edito da Silvana Editoriale (Cinisello Balsamo, Milano, 2019).
Maggiori info:
La vita nella pittura. Opere dal 1920 al 1953
fini al 29 Settembre 2019
Wunderkammer GAM