Abano Terme prima città del dono in provincia di Padova. Admo e Avis hanno chiamato e Abano con il suo sindaco e amministrazione hanno risposto all’appello.
E così il comune aponense sarà il primo in provincia di Padova ad essere a tutti gli effetti la città del dono, a 360 gradi. L’appello in verità è di origine bassanese. L’autore è tal Giovanni Spitale che ha inventato questa formula e appello nei confronti della sua città in primis, ma poi di tutte le città d’Italia che vogliano aderire all’iniziativa e diventare città del dono.
A Bassano sono state coinvolte la sezione locale di Admo e tutte le Associazioni che si occupano di Dono (ADMO, AIDO, AVIS, FIDAS, RDS).
Un progetto replicabile ovunque, utilizzando gli strumenti ideati nel bassanese, dalla mozione da approvare in consiglio comunale ,al materiale grafico e online.
Strumenti che il comune termale ha utilizzato per far partire in tempi molto rapidi il progetto dopo essere stato contattato dalla sezione padovana di Admo Padova, che ha proposto l’iniziativa a molte amministrazioni del territorio di Padova e provincia.
Il primo comune a rispondere, quindi, è stato Abano Terme con il sindaco Federico Barbierato.
“Abano città del dono – spiega Federico Barbierato – è un progetto di cittadinanza responsabile che abbiamo sposato con entusiasmo. Da parte nostra metteremo a disposizione l’ufficio anagrafe del comune per la scelta della donazione di sangue, midollo, tessuti. Siamo soddisfatti della prima risposta che hanno dato gli studenti degli istituti scolastici del territorio e siamo certi che con questa nuova iniziativa ci sarà un passaparola e un’adesione ancora maggiore. In prima persona io sono diventato donatore di sangue da un anno a questa parte, proprio perché avvicinato dalle associazioni. Lancio un appello ai miei colleghi sindaci perché sposino questa bella iniziativa anche nei loro territori.”
E’ dalla metà del 2017 infatti che grazie alla collaborazione tra Admo e l’Avis di Abano Terme è iniziata una campagna di sensibilizzazione nelle scuole del territorio aponense con risultati tangibili. Le due associazioni hanno incontrato infatti gli studenti delle scuole termali, in particolare gli alunni dell’Istituto Pietro d’Abano che hanno aderito in pieno alla campagna di sensibilizzazione.
Ad oggi una quarantina di studenti dell’istituto aponense si stanno recando al Centro Raccolta Sangue per diventare donatori di sangue e di midollo.
“L’iniziativa città del dono – commenta Paola Baiguera Presidente di Admo Padova – è uno strumento per parlare di dono, attraverso informazioni e disegni semplici e accessibili a tutti. Oggi aggiungiamo un altro strumento utile per sensibilizzare. Grazie al comune di Abano è stato aperto un sito specifico www.cittadeldono.it/abano. Un’esperienza positiva anche per la preziosa collaborazione con l’Avis di Abano terme e con l’Asl 6 Euganea che ha dato il patrocinio all’iniziativa.”
“Un ringraziamento particolare – conclude Antonio Fasolato Presidente di Avis Abano Terme – va all’amministrazione comunale che ha avuto la sensibilità di abbracciare il progetto. Questo traguardo raggiunto è la dimostrazione che quando le associazioni collaborano e lavorano insieme da cosa nasce cosa e nascono queste belle iniziative. Nelle scuole di Abano l’Avis va da molti anni, eppure la collaborazione di quest’anno ci ha portati a risultati che non avevano raggiunto negli anni scorsi singolarmente. Quanto più collaboriamo tra di noi, più è bello e si cresce e chi ne trae beneficio è l’intera comunità.
Quanto ai numeri delle due associazioni Admo Padova può contare per ora nel 2018 una sola donazione di midollo, proprio nel mese di aprile, quella di Edoardo, 23 anni, ma in totale ad oggi sono oltre 100 le persone che a Padova hanno donato il midollo, 6 nel 2017.
Quanto ai donatori di sangue invece ad Abano sono 330 gli iscritti. Rimane un’enorme carenza di sangue nella provincia di Padova che abbisogna di 9000 sacche ogni anno che deve importare dalle altre provincie, nonostante la presenza del polo ospedaliero.
Grazie ad Abano città del dono ora la sensibilizzazione verrà fatta anche nelle realtà sportive e associative del territorio, per trovare sempre più donatori.