Monica Cesaro, 46 anni e assessore del Comune di Vigodarzere, è una donna impegnata politicamente, professionalmente e associativamente; è devota al sostegno di coloro che versano in difficoltà sociali, economiche, alla tutela della sana crescita degli adolescenti ma amorevolmente dedicata al suo ruolo di moglie e mamma.
E’ candidata nel collegio plurinominale di Padova, Vicenza, Verona, Rovigo – Circoscrizione Veneto 2 – Senato della Repubblica Italiana per Fratelli d’Italia. L’abbiamo intervistata per comprendere quali siano gli stimoli e la forza che la spinge alla sua candidatura al Senato: non lascia libera interpretazione del suo pensiero, non opta per il linguaggio “politichese” o di circostanza.
Cosa la spinge a candidarsi alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo?
“Ho accettato di candidarmi con orgoglio poiché ho sempre vissuto l’impegno politico come una forma di missione verso la comunità, senza personalismi, escludendo il tornaconto o complicità occulte. Sono pronta per ulteriori doveri e contribuire al rispetto dei diritti e dare un futuro migliore ai nostri figli.”
Fratelli d’Italia ha presentato un chiaro programma elettorale, quale priorità sente più vicina?
“Non c’è priorità che non condivida. Vede, Fratelli d’Italia non promette decine di euro in busta paga che poi potrebbero essere richieste ad orologeria o impossibili esenzioni universitarie quale sospetta promessa elettorale. Sono molto coinvolta in ambito sociale. Molte donne sono costrette a rinunciare ad offerte di lavoro o devono optare per un impiego part-time a causa dell’insufficienza di asili nido; in altri casi le mamme sono economicamente obbligate a convivere con lo stato di disoccupazione a causa delle elevatissime rette. Questo non è moralmente e umanamente concepibile in una moderna società, per questo Fratelli d’Italia ha nel proprio programma elettorale la proposta di nido gratuiti fino all’orario di chiusura di negozi e uffici oltre un sistema di apertura a rotazione nel periodo estivo per le madri lavoratrici. Mi batterò fino in fondo affinchè le aziende possano ricevere incentivi per asili nido aziendali e non fornire braccialetti elettronici ai dipendenti, per la deduzione dei costi e esenzione Iva sui prodotti per la prima infanzia, per intervenire sul costo del latte artificiale e per introdurre il reddito d’infanzia di 400 euro mensili nei primi sei anni di vita dei bimbi a carico. Queste sono alcune delle nostre proposte per rilanciare il valore ed il sostegno della famiglia, non la distruzione economica e morale di essa. L’Istat, a riprova di quanto ho appena detto, ha certificato il bilancio demografico dell’Italia nel 2017 ed emerge sempre più l’invecchiamento della popolazione e il drastico crollo delle nascite.”
Lei, Cesaro, parla con il cuore e lo ha dimostrato anche nel suo impegno di assessore con delega alle politiche sociali per il Comune di Vigodarzere, nella provincia padovana. Il suo impegno e responsabilità per i problemi sociali ed economici si coglie dal tono deciso ed emozionato della voce ma molte sono le preoccupazioni e difficoltà degli italiani…
“Sono mamma, donna e quotidianamente devo risolvere problemi altrui che, per motivi economici e famigliari, limitano la libertà o il diritto all’assistenza dei cittadini, complicazioni che inficiano sulla crescita psicologica dei nostri ragazzi quali il bullismo; senza escludere, d’altro canto, il coinvolgimento della collettività in iniziative che esaltino la bellezza dei nostri luoghi, delle nostre piazze della partecipazione ed affinchè la simbiosi ambiente-sociale-sostegno possa essere costruttiva e non solo appannaggio elettorale o politico. Ecco perché scendo in campo con i valori e proposte di Fratelli d’Italia, mio naturale focolare politico, proponendo un aiuto economico a chi è impossibilitato a lavorare a causa di famigliari disabili, a chi è dedicato alla crescita dei figli minori a carico ed a coloro che non hanno un reddito dall’età sessanta anni. Ritengo che sia urgente il riconoscimento della funzione sociale di chi si prende cura di un familiare non autosufficiente, garantendo giuridicamente tutele maggiori in ambito lavorativo. Rafforzando la sussidiarietà, superando la legge Fornero con una riforma previdenziale che consenta la pensionabilità con 41 anni di contributi, garantendo maggiormente il diritto alla salute estendendo le prestazioni sanitarie e incentivando fiscalmente la prevenzione sanitarie si raggiungerà un più alto livello di benessere fisico e economico. A ciò deve essere affiancato un parallelo piano per la casa introducendo l’affitto con riscatto o mutui sociali: l’emergenza abitativa è una grave piaga sociale che introduce a catena altri problemi di natura psichico-famigliare con risvolti tragici e non possiamo accettarlo, non posso dirimermi dall’impegno.”
Lei è mamma, donna d’un Veneto produttivo e di una Italia geograficamente ed economicamente disomogenea, quale è l’ulteriore ricetta proposta da Fratelli d’Italia?
“La ricetta prevede ingredienti reali e non onirici, che coinvolgano elementi essenziali sin dalla formazione. Per la soddisfazione dei bisogni collettivi è necessario, come previsto dal nostro programma elettorale, rendere più competitivi i nostri studenti organizzando un vero sistema di orientamento universitario e professionale. L’accesso alle università non può essere una sorta di lotteria a numero chiuso, devono essere introdotti incentivi e, per i più meritevoli, borse di studio a copertura economico-universitaria. Se i giovani saranno i protagonisti delle sorti dell’Italia, non possiamo volgere lo sguardo altrove, dobbiamo assolutamente tutelare il corpo docente e fare in modo che sia rispettato per il delicato ruolo riscoperto, introducendo una più efficace organizzazione e programmazione di aggiornamento, anche sull’utilizzo di strumenti altamente tecnologici. La retta via dello studio non deve essere distratta da erronei stili di vita, dobbiamo incentivare la lotta all’alcolismo giovanile, l’uso di sostanza stupefacenti di qualsiasi livello o grado, puntando alla prevenzione ma anche al recupero attraverso comunità terapeutiche.”