Abbandonato in una cantina per diversi anni, un vecchio Piaggio Ciao diventa la base per un chopper anni settanta.
Il progetto nasce dalla scommessa di una giovane appassionata di motori: re- interpretare in chiave custom un comune ciclomotore a pedali che non abbia paura di sfigurare davanti ai big twin americani, la scelta più frequente per questo tipo di preparazioni.
Piccolo, maneggevole e molto stiloso Ciahopper dimostra che nella realizzazione di una special l’esclusività della base di partenza non è l’unica strada per ottenere un mezzo unico.
Chi ha detto che per fare un chopper bisogna per forza avere un big twin americano o comunque una moto di grossa cilindrata?
Non si può fare un mezzo unico e divertente senza spendere un budget faraonico nell’acquisto della base?
Da queste due domande nasce Ciahopper, un chopper realizzato sulla base di un ciclomotore a pedali e nato dalla fantasia di Liliana Oliosi, una giovane ragazza appassionata di motori. L’idea dietro al progetto è quella di stupire, con soluzioni inaspettate su questo genere di mezzi e con grande attenzione ai piccoli dettagli, chi pensa che un banale motorino non possa competere in stile con motociclette più grandi, nobili e costose.
Oggetto prima di un meticoloso ripristino delle componenti rovinate dal tempo, Ciahopper ha successivamente subito diverse modifiche. Ad eccezione dei cerchi raggiati, dei comandi manubrio originali, del carburatore e di pochi altri componenti, le parti del ciclomotore sono state tutte modificate o sostituite: il mezzo monta oggi una forcella anteriore su misura allungata, fari tondi small-size, parafango in alluminio tagliato e piegato a mano, sella singola con molle, manubrio ape- hanger, sissy-bar e silenziatore curvati artigianalmente.
Un supporto ancorato al telaio ospita il serbatoio recuperato da un Bianchi Aquilotto, che in realtà nasconde un vano portaoggetti il cui meccanismo di apertura è ricavato dal tappo originale (per il carburante viene utilizzato il serbatoio del Ciao).
Oltre alle attenzioni estetiche, il mezzo ha ricevuto un nuovo gruppo termico Pinasco, che porta la cilindrata a 60cc.
Il tocco di classe finale è dato dalle abbondanti cromature e dalla verniciatura in colore Bleu de France, oltre che dalla grafica glitter a bottoni del vano portaoggetti a sua volta coordinata con il casco jet.
Presentato nell’estate 1967 e rimasto in produzione per 39 anni, il Piaggio Ciao rappresenta uno dei modelli di maggior successo dell’azienda di Pontedera: con oltre tre milioni di pezzi, venduti in 39 anni di produzione, è stato il primo mezzo con il quale i giovani italiani hanno iniziato a muoversi autonomamente, con attenzione all’economia di gestione, oltre che veicolo d’elezione per le piccole commissioni urbane o di campagna.
Ciahopper non è solo un omaggio al mezzo a due ruote che ha motorizzato più di una generazione di adoloscenti in Italia nel cinquantesimo anno dalla sua commercializzazione, è anche un tributo ai tentativi di altre case motociclistiche nostrane di declinare nelle piccole e piccolissime cilindrate, con tanto coraggio e minor fortuna, la subcultura chopper figlia di film culto come Easy Rider.
Oltre all’impegno diretto della committente Liliana nelle diverse fasi, il progetto ha visto il coinvolgimento di diverse realtà: Motomorphosy, piccolo atelier milanese di customizzazione di motociclette, ha curato studio e realizzazione del progetto con costruzione artigianale di tutte le parti custom mentre tre appassionati (Agostino Sasso, Davide Rampini e Cesare Sasso) si sono occupati del restauro delle parti originali. Hanno inoltre partecipato in qualità di partner del progetto Pinasco e Donneinsella. Donneinsella Magazine è il media partner dell’iniziativa.
Caratteristiche tecniche
Ciclomotore Piaggio Ciao Super Comfort Arcobaleno Anno di produzione: 1974
Motore
- Gruppo termico Pinasco “Kit Piaggio Ciao 60cc SP 12” in alluminio con riporto al Nicasil
- Cilindrata: 60cc
- Raffreddamento: ad aria forzata
- Avviamento: a pedale
- Alimentazione: carburatore Dell’Orto SHA 10-12
- Frizione: automatica
- Cambio: automatico con variatore
- Trasmissione finale: a cinghia
Ciclistica
- Telaio: in lamiera d’acciaio
- Freno: tamburo anteriore e posteriore
- Cerchi: 17’’ a raggi (ant. e )
- Pneumatici: Mitas MC11
Principali modifiche apportate
- Forcella anteriore artigianale rialzata di 6 cm
- Manubrio ape-hanger su misura, prodotto artigianalmente
- Sissy-bar su misura, prodotto artigianalmente
- Silenziatore su misura, prodotto artigianalmente
- Parafango in alluminio su misura piegato manualmente
- Vano porta oggetti ricavato da un serbatoio di provenienza Bianchi Aquilotto
- Proiettore anteriore e fanale posteriore Bates small-size
- Sella monoposto Biltwell a molle
- Pedali custom
- Verniciatura in colore Bleu de France con elementi glitter a bottoni