Oggi i lavoratori di BusItalia Veneto hanno scioperato a Padova, “…rinunciando ad un giorno di stipendio…”, per manifestare la volontà di rendere migliore il trasporto pubblico e fornire un servizio autobus in tutti i quartieri cittadini, per orientare l’interesse verso i servizi e non solo al business, per ridurre i ritardi dei mezzi di trasporto e garantire una manutenzione più adeguata poiché vittime sarebbero la sicurezza dei passeggeri e il confort di viaggio.
I sindacati lamentano anche il muro contro muro instaurato tra l’azienda, di cui oggi è Amministratore Delegato l’Ing. Ettore Franco Viola, ed i rappresentanti sindacali “…che non la pensano come lei […] siamo stanchi di essere guidati da persone che non conoscono la città, le sue problematiche ed i suoi bisogni.” (tratto dal volantino distribuito durante la manifestazione).
Alla manifestazione, oltre l’ADL COBAS ed ai sindacati SGB, SLS e SUL, hanno aderito moltissimi dipendenti che con energia hanno supportato quanto dichiarato al megafono dai loro rappresentanti davanti al cancello di Palazzo Moroni (proprietario del 45% delle azioni di BusItalia Veneto); è sopraggiunto anche il vice sindaco di Padova Dott. Arturo Lorenzoni.
“Chiediamo che ai lavoratori venga data la possibilità di eleggere i propri delegati – dichiara Vittorio Rosa del Sindacato Lavoro e Società – e non di ascoltare solo persone nominate dalla segreteria; chiediamo che ai lavoratori venga data la possibilità di fare dei turni dignitosi e che permettano di avere una vita sociale, con la loro famiglia. Chiediamo di smetterla con un precariato selvaggio – prosegue Viola – utilizzando agenzie interinali con lavoratori assunti e licenziati a piacimento o a seconda delle simpatie. Basta con gli autobus che prendono fuoco, basta con gli autobus che inquinano, basta con gli autobus caricati come le scatolette di sardine… ”
I sindacati, inoltre, reclamano un incontro con l’Amministratore Delegato di BusItalia Veneto, invitandolo in piazza o presso il Comune a rendere conto dell’attività svolta, “…spiegando come è stato possibile perdere circa 2 milioni e mezzo di utenti…” e “…per quali motivi non vengono rispettate le disposizioni dello Spisal.”
Lorenzoni ha dichiarato la disponibilità dell’Amministrazione Comunale per “…tenere alto un dialogo. Abbiamo sempre tenuto la porta aperta per tenere un dialogo fattivo e costruttivo […] Fate uno sforzo anche voi” – prosegue Lorenzoni tra le urla e lamentele dei dipendenti scioperanti che gridavano “iniziate prima voi” e “ci hanno rovinato”. Il vice sindaco concede altri dieci minuti per ascoltare i rappresentanti sindacali ed i manifestanti, invitando circa una ventina tra manifestanti e sindacalisti in una sala del Comune: la richiesta di simile piccola rappresentanza non appare molto gradita e tutti si spostano all’interno del cortile di Palazzo Moroni.
“Noi chiediamo all’Amministrazione Comunale di poter intervenire nei confronti dell’azienda – dichiara al megafono Stefano Pieretti, coordinatore provinciale di Adl-Cobas – perché l’azienda ha deciso di respingere e rifiutare qualsiasi tipo di proposta. Circa 40 persone che hanno fatto il concorso per diventare autisti stanno guidando da un anno […] queste persone devono completare il percorso ed essere assunte perché anche oggi abbiamo saputo che l’azienda ha dato fuori 30 autobus al servizio di una cooperativa. […] il servizio pubblico non può essere dato in mano a cooperative, a lavoratori interinali […] vogliamo che venga aperto un tavolo vero – prosegue Pieretti – per affrontare i turni poiché ciò sta peggiorando anno dopo anno: non è possibile che l’Amministratore si rifiuti di discutere con noi. […] Ci interessa che vengano risolti i problemi dei lavoratori; risolti i problemi dei lavoratori, sono risolti i problemi della città. Così come loro hanno strutturato i turni, continueremo ad avere un servizio che non è in grado di garantire il trasporto pubblico a tutti i cittadini.”
Viene ribadito che tutti i lavoratori hanno già espletato il servizio dell’anno 2016, richiedendo all’azienda di riconoscerlo economicamente, lasciando una apertura alla discussione per gli anni 2017 e 2018. L’Amministrazione Comunale viene chiamata in causa anche per prendere una decisione precisa e ferma, costringendo l’Amministratore Delegato di BusItalia Veneto a confrontarsi con tutti “…e non solo con quelli che preferisce lui…”. Lorenzoni rinnova ulteriormente la disponibilità al dialogo, escludendo la possibilità di prendere impegni precisi e di costringere altri a prendere decisioni. Il vice sindaco invita i manifestanti ed i sindacati a costituire una rappresentanza unitaria che “…faciliterebbe tantissimo le cose […] – dichiara Lorenzoni – Io vi chiedo un aiuto su questo, so che voi siete disponibili […] io sono qui da sessanta giorni, ho cercato di fare la mia parte”, chiedendo comunque un aiuto ai dipendenti.
“I lavoratori di BusItalia danno fiducia a questa Amministrazione – dichiara Vittorio Rosa – chiediamo però che ci sia veramente una svolta […] c’è una carenza di democrazia in BusItalia che è spaventosa…” ma al termine dell’incontro, in assenza del vice sindaco Arturo Lorenzoni, alcuni manifestanti hanno manifestato velatamente una sorta di persistente sfiducia, anche verso l’Amministrazione Comunale.
Il confronto è poi proseguito a porte chiuse tra i rappresentanti sindacali ed il sindaco di Padova Sergio Giordani.