Padova, 17 luglio 2017 ore 21:00, centro storico: inizio del corteo di Forza Nuova contro lo Ius Soli e contro-corteo di sinistra e centri sociali. Una contrapposizione esplosiva che sin dal giorno precedente lasciava intendere un caldo tardo pomeriggio, colmo di scintille e prevedibili scontri.
I social network impazziscono, foto e video lanciati come macigni, ritagli di quotidiani contenenti nomi di consiglieri comunali di Padova diventano virali e la foto della targa imbrattata in Via Zabarella, in ricordo di Mazzola e Giralucci, viene “postata” nel profilo di Silvia Giralucci (consigliera comunale e figlia di Graziano Giralucci vittima dell’omicidio per mano delle Brigate Rosse il 17 giugno 1974 ) a pochi giorni dalla commemorazione al civico 24 di via Zabarella; l’atmosfera social cambia e iniziano le accuse e richieste, ritenute da alcuni atto di sciacallaggio, da parte di ex missini per prese di posizione della signora Giralucci che ieri dichiarava con pacatezza che “Mentre ieri sera qualcuno si pestava in piazza, ero in quartiere alla Sacra Famiglia, a parlare di autobus 18, marciapiedi, illuminazione, case di quartiere, giostrine per il parco degli Ulivi. Potrei dire che odio questa città e chi continua a violentarla, chi imbratta la targa di mio padre e chi mi accusa addirittura di averla imbrattata io. Ma no, non vi do la soddisfazione della mia rabbia. Continuo a fare quello che credo sia giusto. (Compreso lo Ius soli, sia chiaro).”
Molti rievocano ricordi riconducibili agli anni di piombo, altri inneggiano mentre taluni promettono azioni legali. Ma cosa è accaduto, perché un attacco corporale e carica della polizia per non fare collidere i due cortei?
Il 15 luglio nella pagina Facebook di Forza Nuova Veneto è pubblicato un manifesto per annunciare una manifestazione a Padova il 17 luglio, in piazza Antenore, contro lo Ius Soli sebbene “Nuove disposizioni negano il corteo di Forza Nuova a Padova: la lotta popolare viene ancora sacrificata sull’altare dell’ordine pubblico e del politically correct.”. “Forza Nuova è certamente temuta“, dichiarava nel medesimo post Andrea Visentin, coordinatore regionale per il Veneto di Forza Nuova, “in Italia come nella singola Padova, dove rappresenta l’unica ferma opposizione anche in confronto alla Lega Nord che con il suo ex sindaco aderí persino al progetto S.P.R.A.R.: pertanto, Forza Nuova ci sarà, affiancata da associazioni, comitati e semplici cittadini che vogliono sentirsi parte di questa lotta in difesa, soprattutto, dei nostri figli e del nostro futuro.” Il corteo di destra ha attraversato le vie padovane e dietro agli striscioni “Stop Triton!” e “No Ius Soli – Basta Invasione” con circa duecento manifestanti che hanno sventolato bandiere tricolori e del proprio movimento. Nel comizio finale Luca Castellini, coordinatore Nord Italia di Forza Nuova, dichiara di portare “…in piazza la gente comune, facciamo ogni giorno sì che sempre più sindaci si coalizzino contro il business dell’immigrazione, mettendo in crisi quelle Istituzioni che, oggi, tentano in ogni modo di zittirci […] La serata appena conclusa rappresenta la nuova avanguardia, unendo tutte quelle realtà politiche, associazionistiche e cittadine che riconoscono nella battaglia allo Ius soli una lotta giusta in difesa dei nostri figli, perché questo futuro non è derogabile a nessun altro, se non a noi stessi“.
Parte della sinistra padovana rendeva ufficiale il proprio disappunto per la concessione a Forza Nuova di manifestare per le vie di Padova, annunciando a loro volta l’intenzione di organizzare una contro-manifestazione per non consentire, a Forza Nuova e coloro che avrebbero sfilato al loro fianco, di scendere in piazza. Massimo Bitonci, sindaco uscente di Padova, pubblica nel suo profilo Facebook un messaggio inquietante “Ecco un altro video degli scontri di ieri sera. Se poi dovesse emergere, che il sindaco Giordani, sapeva da tempo che i centri sociali, razzismo stop, comunisti italiani, cobas … avevano preparato l’attacco alle forze dell’ordine e ad altri cortei, allora l’intervento della magistratura diverrà urgente e dovuto! Vergogna! #NoIusSoli”. In meno di un’ora circa 2500 visualizzazioni e poco dopo spunta dal web un video in cui il giorno dopo gli scontri un uomo al microfono, probabilmente appartenente ad un centro sociale coinvolto, illustra due scenari, uno dei quali a suo dire era la possibilità di un “…corteo fascista, allora si va ad impedirlo. Tutti quanti i gestori istituzionali di questa città – Padova, ndr – hanno avuto modo di sapere queste cose. Una delegazione ha guardato negli occhi il sindaco Giordani esprimendo chiaramente quanto ho appena detto e chiarito. Ripeto, nel caso in cui ci fosse stato un corteo di fascisti, allora alla mattina del giorno dopo avremmo parlato di come tecnicamente si impedisce a un corteo di fascisti. Sergio Giordani ha sentito esattamente queste parole. Questo è stato il percorso di avvicinamento alla piazza di ieri sera. Tutti quanti erano consci ed informati che il verificarsi di una sfilata fascista avrebbe comportato la pratica di impedimento materiale da parte del presidio che era convocato in Piazza Insurrezione”. Lo scontro è avvenuto: 5 agenti feriti, tra i quali un sostituto commissario della Questura di Padova e un agente della scientifica; tre attivisti dei centri sociali, Pedro e Rivolta, sono stati arrestati e rinviati a giudizio in settembre ed uno denunciato a piede libero. Gli scontri, che non hanno coinvolto i manifestanti di destra, sono stati causati dal corteo estemporaneo antagonista che non ha osservato gli ordini di polizia di non deviare il percorso per raggiungere piazza Antenore. La polizia dichiara, in merito al comportamento del corteo estemporaneo, che “…in piazza delle Erbe si è frapposto uno sbarramento di personale di polizia che gli stessi non hanno esitato ad attaccare, non prima di aver acceso una fumogena per occultarsi e permettergli di scaricare da un furgone scudi in plexiglass rinforzati da materiale metallico. Ne è seguito un fitto lancio di sassi, bombe carta, bottiglie e anche parti di recinzione di un cantiere presente in piazza delle Erbe all’indirizzo della polizia.” La tesi di una forma di pre-organizzazione di soggetti interessati ad uno scontro fisico e non verbale è affiancata dalla nota ufficiale della Questura: “L’attacco è apparso accuratamente preordinato dal momento che sul furgone che apriva il corteo dei militanti di estrema sinistra erano, fin da principio, caricati sofisticati scudi in plexiglass rinforzati da bordi in metallo e robuste maniglie, caschi, petardi, bombe carta, fumogeni.”
In un comunicato stampa il sindaco di Padova Sergio Giordani ha dichiarato che “Dovevano essere due manifestazioni statiche, che non si muovevano dai presidi, in una città civile come deve essere Padova questa cose non possono accadere. Ho telefonato al questore, domandandogli un incontro a breve.“ Gli fa eco Arturo Lorenzoni, vice sindaco di Padova, anche in merito alla partecipazione al corteo non autorizzato di un consigliere di maggioranza “In questo momento è importante non strumentalizzare quanto accaduto, è vero che alla manifestazione erano presenti anche alcuni consiglieri comunali – prosegue Lorenzoni – ma in quella pacifica e autorizzata in piazza Insurrezione. Tutte le cautele che l’amministrazione poteva prendere sono state messe in atto. Condanniamo ogni forma di violenza, la città – conclude il vice sindaco – deve rimanere aperta, lontana da messaggi di odio e chiusura.“
Il riferimento alla presenza di alcuni consiglieri comunali è probabilmente diretto alla consigliera Daniela Ruffini, eletta nella lista “Coalizione Civica per Padova – Lorenzoni Sindaco”, che abbiamo contattato direttamente ieri per suo diritto di replica, rispondendoci che “Ho partecipato ad una manifestazione antifascista come molte altre volte ho fatto, e credo che un consigliere comunale abbia il dovere di difendere i valori della costituzione nata dalla resistenza. Anche il sindaco appena eletto, per legge, giura sulla costituzione nel primo consiglio comunale. Il corteo delle forze antifasciste è stato autorizzato e, si è svolto pacificamente, fino a quando non si è arrivati in piazza delle erbe e la testa del corteo ha tentato di passare verso piazza Antenore dove era arrivato il corteo di Forza Nuova. La polizia ha impedito il passaggio e, per un tempo piccolissimo ci sono stati spintoni e lancio di petardi… nessuna guerriglia urbana e francamente e ancora meglio, nessuna bomba carta, solo fastidiosi petardi. Mi pare grave l’arresto di tre giovani militanti antifascisti così come l’aver permesso di manifestare ad una forza totalmente fuori dai valori della democrazia e della solidarietà e della costituzione.”