Quotidianamente ad Agna, un comune nella Bassa Padovana stretto da circa due anni tra i due Hub di San Siro e di Conetta, le biciclette sono oggetto di furto o scomparsa. In una località ad alta densità di popolazione ciò potrebbe essere routine o un fatto irrilevante, ma Agna è un comune di 1292 famiglie ed in cui lo scorso anno ben 102 cittadini sono emigrati verso altri luoghi: una comunità in cui fino a qualche anno fa si lasciva aperta la porta della propria abitazione perché nessun furto o atto illecito era perpetrato; oggi la scomparsa di una bicicletta è un atto di cui tenere conto, soprattutto se impunito e ipotetico preludio verso ulteriori fatti illeciti.
La gente del posto afferma che in questi ultimi mesi le sparizioni di biciclette hanno avuto una notevole impennata: la maggior parte delle volte la vicenda si è conclusa con l’avvistamento di un migrante in sella al mezzo trafugato che, senza troppa resistenza del richiedente asilo, è stato riconsegnato al legittimo proprietario. Lo scopo dei furti non sembra coincidere con l’interesse alla rivendita, bensì appare come la necessità dei migranti di spostarsi nel territorio circostante. Quotidiani dissolvimenti e furti di biciclette mettono sempre più in allerta la popolazione di Agna, tanto che il sindaco dott. Gianluca Piva è dovuto intervenire con una lettera indirizzata alla cooperativa Edeco di Battaglia Terme (che gestisce le due strutture) e alle Prefetture di Venezia e Padova, manifestando il disagio della comunità e il possibile aumento del fenomeno. Nella missiva si sottolineano anche altri comportamenti ritenuti “manchevoli per un vivere civile”, quali episodi di maleducazione in centro abitato, rovistamento nei cassonetti per la raccolta di indumenti usati con conseguente rischio per la propria incolumità, l’uso delle giostrine per i bambini quali bivacchi improvvisati o per improbabili pic-nic e altre situazioni estremamente poco piacevoli.
Per approfondire la nostra conoscenza sulla mission della cooperativa Edeco (Ecofficina Educational Cooperativa Sociale che nel 2015 sostituisce la ragione sociale Cooperativa Ecofficina) apprendiamo che per essa “…educare significa aiutare a svolgere le buone prassi, ad avere rispetto per se stessi, per il prossimo e per l’ambiente. Consideriamo fondamentale l’apertura al dialogo con realtà già esistenti e attive e favoriamo la collaborazione tra diverse realtà, consapevoli che i risultati migliori si ottengono solo dalla collaborazione e dalla condivisione di competenze diverse…”; inoltre sul medesimo sito (http://www.coop-ecofficina.it/mission.php) nell’”obiettivo 4” affermano: “Comprendere che il rispetto delle regole porta ad un vantaggio comune”.
L’auspicio è quello che la cooperativa interessata si adoperi per insegnare ai migranti le regole adeguate per non aggravare questo difficile stato dei fatti, denunciato in molte altre occasioni, che coinvolge un intero territorio. Nel frattempo il primo cittadino di Agna, che riceve di persona ed in tempo reale le segnalazioni dei concittadini, anche grazie ai social network, invita tutti “a segnalare sempre ai Carabinieri eventuali furti o tentati furti, rivolgendosi direttamente in Caserma o chiamando il 112, in modo da permettere loro di svolgere le debite indagini. Fornite loro qualsiasi informazione e dettaglio possa esser utile per identificare il furfante”. Infine il Sindaco Piva chiude ironicamente: “con il fatturato che realizzano queste cooperative dedite ai profughi, potrebbero acquistare biciclette per tutti gli ospiti delle due basi”.