Chi conosce la storia di Vito Nesta lo sa, non è un progettista come gli altri. Di origini pugliesi, studia e si laurea a Firenze. Poi l’approdo a Milano, dove inizia la ricerca formale sulla storia delle proprie origini, da cui darà vita a due progetti di autoproduzione e vendita che lo faranno conoscere e genereranno le economie per fondare lo studio a Milano. E fin qui tutto normale. Poi inizia il processo di introspezione, di riconciliazione con la creatività, quella più profonda che trasforma l’espressione formale in uno stile. Riprende il viaggio là dove l’aveva lasciato da bambino, tra le pareti di una casa, forza motrice della sua fantasia.
Riprende il viaggio ed ecco, il cielo in una stanza. In occasione della Milano Design Week 2017 Vito Nesta presenta oltre 40 progetti realizzati con aziende quali Devon&Devon, Fratelli Majello, Imarika, Les-Ottomans, Roche Bobois, Secondo Me Gallery, Texturae. Filo conduttore del palinsesto per questa occasione è la concentrazione del progettista sul tema della decorazione di interni, espressione di un percorso di ricerca delle proprie origini creative.
Con Devon&Devon presenta la collezione di carte da parati Wallpaper Collection. I temi scelti dal giovane progettista ripercorrono gli universi ispirazionali legati alla decorazione d’interni della propria infanzia: dai disegni di carattere geometrico con effetti optical e tridimensionali, alle illustrazioni di richiamo vintage dai toni delicati e tratti Art Déco degli anni Trenta, fino a giungere al trionfo di colori e suggestioni sottomarine dei soggetti floreali. E poi ancora, pesci d’oro, pappine extralarge, boschi incantati, paesaggi onirici e tessuti retrò.
Esotica è la collezione di porcellane di Capodimonte firmata per Frattelli Majello, dove è evocativo il racconto di terre lontane ed esotiche. Oggetti che non passano di certo inosservati. Una piccola produzione di oggetti di uso per il quotidiano le cui forme ricordano quelle di giovani fusti di piante in divenire, decorate da uccelli, rettili, scimmie e pesci della foresta Amazzonica. Una piccola bertuccia abbracciata ad un ramo dà vita a un vaso; mentre una serpe, aggrovigliata su se stessa crea un porta candele. Un tucano è appollaiato su un porta fiori e i due pappagallini inseparabili rimangono vicini, quasi passando inosservati, su un’alzatina. Interamente dipinti a mano, con sapiente maestria, la collezione celebra la tradizione e la storia delle porcellane di Capodimonte.
The enchanted Mountain è la capsule collection per IMARIKA, esclusiva boutique milanese, che presenta per la prima volta una collezione di complementi di arredo, tessuti e tappeti firmati da Vito Nesta. Un allestimento scenografico, immerso in un paesaggio di ispirazione giapponese, con aironi, fiori di loto, libellule. gli arredi si fondono con un maxi decoro di poesia, declinato di volta in volta in carta da parati, poltrone, pouf e tappeto.
IL CIELO IN UNA STANZA – Turquerie è la nuova collezione di tappeti interamente realizzati a mano in esclusiva per Les-Ottomans. Presentata in anteprima durante la mostra Ladies&Gentlemen in occasione della Milano Design Week 2017 , la collezione è un omaggio al mondo degli orientalisti, un territorio lontano dove l’antica Costantinopoli è avvolta di mistero e magia. Con i suoi soggetti, Turquerie narra di storie e di fiabe dimenticate, interpretate dal tratto creativo di un design che fa del viaggio la propria spinta progettuale. Per My Home Collection disegna la collezione di ceramiche Anatomica, La Mano, Il Piede e La Testa. l profili anatomici della mano, del piede e della testa sono stati semplificati per sottrazione, fino ad ottenere una serie di oggetti essenziali che rappresentano l’archetipo delle forme iconiche. Vito Nesta sceglie per questa collezione colorazioni che riconducono all’estetica decorativa degli anni Trenta, arricchite da lustri oro e rame.
Con Roche Bobois una collezione di carte da parati: Tropico, Foresta Pluviale, Magnolia, Mangrovie, quattro disegni di ispirazione oltreoceano, parchi di mangrovie e foreste di palme tropicali. E poi Pois: la gestualità del tratto con il pennello fatto dal designer stesso, si ritrova nella casualità dei punti fluttuanti, come meteore in una galassia.
Con Secondo Me Gallery si cimenta in un progetto di ricerca, tra artigianato e arte da cui nascono gli specchi Risvolti, sviluppati con la preziosa collaborazione dalla curatrice della galleria, Claudia Pignatale, e i due artigiani di Effetto Vetro, Maurizio e Andrea. Una collezione nata dalla sintesi tra la tecnologia e l’incontro con il mondo di una piccolissima realtà legata agli gli specchi: le opaline anni Cinquanta recuperate dall’archivio di Effetto Vetro dialogano con l’acciaio super mirror tirato a lucido. Il risultato è una collezione di pezzi unici, dove l’oggetto d’arredo diventa opera d’arte.
Per Texturae affronta il tema della decorazione nelle culture orientali. Le carte da parati Immerse dall’effetto marmorizzato imitano le forme e i colori presenti in natura. Una tecnica molto antica, le cui origini risalgono tra la Cina e il Giappone per poi passare alle Indie fino alla Persia, da cui viaggiatori illustri importarono i primi esempi in Europa nel XVII secolo. La passione per la magia del colore, la ricerca del dettaglio decorativo e la capacità di fondere memoria e innovazione, riporta alla luce questa antica tecnica, facendone una collezione di carte da parati. Con Via della Seta Vito Nesta propone un paesaggio cinese, sognante e fiabesco come quelli incontrati dai viaggiatori di quel tempo.
E infine il cibo, partendo dall’antipasto, con We R Food – la piattaforma creativa che mette in connessione buon cibo e design – durante la Milano Design Week partecipa al progetto We R Food for Rigolo: la fusione della cucina tradizionale italiana con il mondo della progettazione. Chiamati all’appello quattro designer italiani per l’impiattamento delle proposte culinarie dello chef del ristorante, ideate appositamente per l’occasione. Filo conduttore di tutta l’operazione sarà quello di intervenire sul menù e sulla presentazione dei piatti e del contesto, esclusivamente dal punto di vista formale: le quattro proposte alla carta verranno interpretate, disponendo le pietanze come un vero progetto di allestimento. Vito Nesta impiatterà La caprese di Burrata.