E’ on line su Reperta.org la mostra: “Venezia 1980: gli ultimi giorni del Carnevale convivendo con gli Anni di Piombo”.
La mostra espone 22 fotografie in bianco e nero di Alberto Alfredo Landi ci riportano indietro nel tempo, al Carnevale del 1980 a Venezia in cui, nel pieno degli Anni di Piombo, la voglia di distrazione e di divertimento creativo emergeva per distaccarsi dalle tragiche vicende della fine degli anni ’80.
Questa serie di fotografie racconta gli ultimi giorni del Carnevale veneziano del 1980. Il Carnevale era stato fatto rinascere solo l’anno precedente, dopo un’interruzione di due secoli iniziata con l’occupazione napoleonica della città nel 1797. Sul finire del decennio degli anni ’70 i veneziani vollero riprendere la forte tradizione di divertimento e trasgressione che per secoli aveva contraddistinto la città (il primo documento ufficiale che istituisce il Carnevale é del 1296), e questo attirò una grande massa di giovani in cerca di distrazione creativa.
Il quadro storico é importante, sono gli “anni di piombo”, nel 1978 ci fu il sequestro e omicidio di Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse. Dal giugno 1978 al dicembre 1981 aumentarono gli agguati, le uccisioni e i ferimenti terroristici. Le statistiche segnalarono una continuità di attentati mai conosciuta in Europa: il numero delle organizzazioni armate di sinistra e destra attive in Italia era passato da 2 nel 1969, a 91 nel 1977, e a 269 nel 1979. In quello stesso anno si registrò la cifra record di 659 attentati. Tuttavia l’anno con più vittime fu proprio il 1980 in cui morirono 125 persone, di cui 85 nella strage della Stazione Centrale di Bologna del 2 agosto.
E’ un’aria da “fine del mondo” quella che si respira in queste foto. E’ palpabile il desiderio di dimenticare ciò che di tragico stava accadendo intorno, il desiderio di trattenere solo quanto di creativo e libero si stava ereditando dal decennio precedente. Adulti che con un naso finto fanno maschera, ragazzi che con un trucco da clown o con un ballo “alla Parco Lambro” tentano di rimanere sospesi su questo lato della laguna, invece che sulla terraferma dove il tritacarne della Storia gira senza interruzione.
Ma un altro aspetto di questo Carnevale veneziano del 1980 é la sua genuinità, la semplicità che si trova nelle maschere, belle ma non elaborate e stucchevoli come le attuali, e il suo essere un fenomeno di veneziani e non turistico.
Altre foto-storie attualmente in corso affrontano e approfondiscono temi nell’arco dell’ultimo secolo:
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