Una delle spese famigliari comuni sono relative ai contributi di iscrizione dei figli a carico preso università, le cui spese posso essere detraibili entro i limiti stabiliti dalla legge vigente.
La spesa relativa alle tasse e ai contributi di iscrizione per la frequenza dei corsi di laurea, laurea magistrale e laurea magistrale a ciclo unico delle Università non statali, detraibile dall’imposta lorda sui redditi dell’anno 2016, ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. e), del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, è individuata, per ciascuna area disciplinare di afferenza e regione in cui ha sede l’Ateneo presso il quale è presente il corso di studio, negli importi massimi indicati nella seguente tabella:
Nell’allegato 1 del decreto sono riportate le classi di laurea, di laurea magistrale e di laurea magistrale a ciclo unico afferenti alle aree disciplinari di cui al comma 1, nonché le zone geografiche di riferimento delle regioni. Inoltre la spesa di cui al comma 1 riferita agli studenti iscritti ai corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello è indicata nell’importo massimo di cui alla sottostante Tabella:
Agli importi di cui ai commi precedenti va sommato, l’importo relativo alla tassa regionale per il diritto allo studio (articolo 3 della legge 28 dicembre 1995 , n. 549 e successive modificazioni).
Si tenga presente che gli importi di cui ai commi 1 e 3 vengono aggiornati entro il 31 dicembre di ogni anno con decreto ministeriale e sono reperibili presso il sito istituzionale del Ministero (http://www.istruzione.it).
Fonte: MIUR