L’Alfa Romeo 6C 2500 è un’auto tutta italiana, prodotta per un totale dn circa 2800 esemplari: venne progettata e prodotta prima della seconda guerra Mondiale, sospesa durante il conflitto e nuovamente commercializzata dopo la seconda guerra mondiale, fino al 1950.
680 esemplari furono costruiti in versione berlina da 5 posti e denominata Freccia d’Oro, raggiungendo una velocità di 155 km/h con cambio manuale a 4 marce. Altre versioni hanno reso unica la 6C 2500, grazie alla maestrìa di designer italiani tutt’oggi riferimenti mondiali di stile e aerodinamicità.
Alcune versioni speciali della 6C sono la 6C 2500 SS (Super Sport), disegnata dalla carrozzeria italiana Bertone (fondata a Torino nel 1912 da Giovanni Bertone), che nel 2011 vinse la Coppa d’Oro al Concorso d’Eleganza Villa d’Este con il modello coupè a cielo chiuso e la 6C 2500 SS Villa d’Este, disegnata da Carlo Felice Bianchi Anderloni, che nel 1949 vinse il Gran Premio Referendum, nuovamente al Concorso d’Eleganza Villa d’Este, probabilmente il più prestigioso evento dedicato alle automobili d’epoca (il primo fu celebrato nel 1929). I 36 esemplari prodotti della versione 6C 2500 SS Villa d’Este sono tra gli ultimi modelli Alfa Romeo ad essere stati costruiti artigianalmente: è un coupè a trazione posteriore, con motore: a 6 cilindri in linea ciclo Otto, cambio a 4 rapporti (comando al volante), cilindrata di 2.442 cc. e 110 CV a 4800 giri/min. per raggiungere a velocità di 170 km/h.
Nel 2014 un concessionario di Modena ha messo in vendita un’Alfa Romeo 6C 2500 SS Cabriolet Pininfarina, versione nera con capote rossa di cui è stato primo proprietario il Principe Aly Khan (marito dell’attrice Rita Hayworth), al prezzo di 700.000 euro: questa versione è stata prodotta in 150 esemplari di cui sembra che solo 60 siano rimasti in circolazione. Un gioiello tutto da ammirare grazie alle morbide curve e imponente stilizzazione dell’inconfondibile “muso” del Biscione; una perla rara di raffinata virtù artigiana.
Nel 1946 venne progettata una versione con aerodinamicità manualmente disegnata, con particolare assetto degli ammortizzatori, 145 CV (rispetto i 120 CV delle versioni pre-guerra), 850 kg. ed una velocità che poteva raggiungere agevolmente 200 km/h: nacque così la versione Competizione per essere portata in gara nel 1948, vincendo subito importanti trofei: nel 1949 primo posto sul Circuito di Pescara (pilota Franco Rol), nel 1949 e 1950 terzo podio alla Mille Miglia e nel 1950 vincitrice del Targa Florio. La versione Competizione venne prodotta in soli 3 esemplari, la terza venne costruita nel 1950 con un motore da 3 litri, partorendo successivamente un prototipo 6C 3000 che venne presto abbandonato.
La versione 6C 2500 S (Sport) fu prodotta in vari esemplari, sia berlinetta sia cabriolet, tra i quali:
Alfa Romeo 6C 2500 S Touring Cabriolet (dal 1939 al 1948, 779 esemplari) dotata di un motore da 2,5 litri e 6 cilindri in linea progettati da Vittorio Jano (progettista italiano specializzato nel settore automobilistico; morì suicida nel 1965 per la dolorosa perdita del figlio Francesco e avere poi scoperto di essere affetto da cancro);
Alfa Romeo 6C 2500 S Stabilimenti Farina Cabriolet (1947, esemplare unico), disegnata da Giovanni Michelotti (uno dei designer italiani più eclettici e prolifici; a differenza di altri, non impose mai alle Case a cui consegnava i disegni di comunicare il suo nome, né di mettere marchi vari sulle carrozzerie; si stima che Michelotti abbia disegnato circa 1200 autovetture) uno spider stradale line lusso considerata un riferimento Alfa fino al 1952 e ad oggi considerata una delle migliori automobili prodotte dall’Alfa Romeo in fascia Line-Up. Sospensioni indipendenti, cambio a 4 marce, freni a tamburo a comando idraulico, trazione posteriore e velocità raggiungibile di 155 km/h guidando un comodo salotto super-lusso. La 6C 2500 S Stabilimenti Farina Cabriolet nel 2004 nel 2004 è stata esibita al Concorso d’Eleganza Villa d’Este;
Alfa Romeo 6C 2500 S Ghia Cabriolet (1947, 4 esemplari), disegnata da Felice Mario Boano per Ghia (designer italiano che iniziò l’esperienza professionale negli Stabilimenti Farina, dopo la Grande Guerra, per diventare in futuro unico proprietario di Ghia nel 1947), era costruita con motore su blocco di ghisa e testata in lega leggera, aspirazione naturale, 95 bhp / 71 KW @ 4,600 rpm, 2 valvole / cilindro, DOHC, freni idraulici a tamburo, 1.550 kg per raggiungere la velocità di 155 km/h. Nel 2015 al Bonhams Les Grandes Marques du Monde au Grand Palais è stata venduto un esemplare per 264.500 euro (lotto 368, telaio nr. 915358).
Queste le versioni che egregiamente soddisfano, senza nulla togliere alle altre, le esigenze degli amatori e collezionisti d’oggi, e del design automobilistico mondiale del pre e post guerra di ieri.
Dal 27 maggio al 9 ottobre 2016 un esemplare Alfa Romeo 6C 2500 S del 1946 è esposta alla mostra “Bellissima! The Italian Automotive Renaissance, 1945-1975” al Frist Center for the Visual Arts di Nashville
6C è stata utilizzata su strada, in ambito sportivo e corse; l’acronimo 6C è stato scelto per rimembrare i suoi 6 Cilindri, vivi e ardenti nell’anima dell’Alfa Romeo.
Se un’anima c’è, è molto più probabile che ce l’abbia un motore piuttosto che un essere umano. (Enzo Ferrari)