Il 28 agosto ore 19:30, presso l’Ippodromo V.S. Breda “Le Padovanelle”, di Padova si è svolta la rievocazione del Calcio Storico Fiorentino che ha impegnato sull’arena la squadra dei Bianchi contro quella dei Rossi: risultato 13,5 cacce per i Bianchi e 6,5 cacce per i Rossi. I Bianchi, inoltre, hanno vinto il torneo fiorentino per il secondo anno consecutivo a Firenze, in Piazza Santa Croce.
A Padova entrambe le squadre, dopo avere sfilato con petto e sguardo volti verso l’alto sotto le tribune degli spettatori padovani, si sono raccolte sul campo osservando un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del recente terremoto che ha provocato centinaia di vittime e feriti nel centro Italia.
L’evento è stato gestito e ripreso da Le Staffe ed un ringraziamento è stato rivolto dal commentatore della partita a Gianluca Locicero, per essersi attivato di persona per la riuscita dell’evento che è giunto al secondo anno, arricchendolo con uno scontro tra “titani” ovvero di due squadre fiorentine nobili e estremamente orgogliose.
Il Calcio Storico Fiorentino è uno sport affatto tenero, la carezza non è certo l’istinto primordiale in simile giuoco e la forza fisica, psicologica abbinate alla tattica sono le predominanti per un successo rincorso per un intero anno: allenamenti, studio delle squadre avversarie, arti marziali e pugilato, tanto coraggio e soprattutto la fierezza d’appartenenza ad un quartiere di Firenze quale sorta di apologia divina per cui vale la pena donare anche la vita.
Detto anche Calcio in Livrea o Calcio in Costume, è una disciplina sportiva di origine medievale dove i calcianti devono battere la squadra avversaria per onorare il colore. La disciplina trae origine dai Greci e poi dai Romani, questi ultimi con il loro Harpastum (strappare a forza) diffuso dalla pratica dei Legionari nei territori dell’Impero Romano. Durante il torneo, due date in giugno e con finale il 24 giugno (giorno di S. Giovanni, (patrono della città Toscana), si affrontano quattro squadre, ciascuna delle quali fa riferimento ad una Chiesa di Firenze:
Bianchi (Basilica di Santo Spirito),
Azzurri (Basilica di Santa Croce),
Rossi (Basilica di Santa Maria Novella),
Verdi (San Giovanni: prende il nome dal Battistero).
L’incontro è stato avvincente e non sono mancate sopracciglia rotte e sanguinanti, richiedendo anche l’intervento degli infermieri della Croce Rossa. Non ci sono regole in campo, non v’è amicizia che giustifichi una caccia persa sull’arena e soprattutto prima il cuore ed il colore, poi il resto. Al termine della partita rancori e scontri rimangono sul campo, ma un maggiore rispetto per l’avversario.
Bianchi di Santo Spirito contro Rossi (Rossi Pallagrossa Prato Quartiere Santa Trinità, per la rievocazione di ieri) è stata una lezione di vita per chiunque, anche per gli oltre 1000 spettatori: si lotta, si “cazzotta” per il rispetto e l’orgoglio, senza strascichi di sorta.