12 giugno, 50 minuti di semifinale tra Azzurri di Santa Croce e Rossi di Santa Maria Novella: Azzurri sollazzano i Rossi per 6 cacce e mezzo a 2, conquistando la finale del 24 giugno contro i Bianchi di Santo Spirito.
Il duello sul “sabbione” di Piazza Santa Croce è stato colmo di forza e violenza, il sangue è stato assorbito dall’arena ancora zuppa della pioggia, tra le urla di entrambe le tifoserie il cui comune denominatore era il coro “picchia forte…”. Hanno cazzottato all’inverosimile, gli interventi degli infermieri in campo sono stati crescenti e costanti: una barella ha portato fuori campo un calciante dei Rossi, nonostante la stazza idealizzasse l’inviolabilità da colpi al limite della crudeltà; in alcune rare occasioni v’è stato l’attacco alle spalle che, solitamente, è considerato sfregio e sferzo di vigliaccheria. Un campo di battaglia in cui anche i giganti crollavano.
Dopo un minuto di silenzio in memoria di Biagio Cingolani, giovane calciante dei Rossi mancato in gennaio, la partita ha avuto inizio, o meglio il ring è stato tempestato di duelli corpo a corpo, azioni fulminee degne di pugili professionisti, placcaggi olimpionici e sangue in quantità dal naso, sopracciglia, mentre qualcuno rimaneva azzoppato quanto basta. La febbre saliva sempre più e dalla Tribuna laterale, i tifosi Azzurri e Rossi, tra loro mescolati, avevano già strappato, a mano e con forza, la rete metallica per una vista migliore: nessuno lo ha impedito.
I Rossi hanno inaugurato il punteggio con le prime due cacce, grazie ad errori degli Azzurri che ne sbagliavano altrettante. I Rossi rimangono in vantaggio per circa 29 minuti, fino al riordino dei ranghi Azzurri, che hanno rimontato con azioni studiate e coordinate, nonostante la poderosa difesa dei Rossi. In più occasioni si sono distinti alcuni calcianti Azzurri: il 56 enne Salvatore Serra, Alessio Giorgerini alias Piombino e rugbista del Losanna, oltre Bobo Bastiani. A nostro giudizio, si distingue quale caccia più esaltante e bella quella segnata del calciante Rosso Manuel Lopez, una scheggia in campo: ha segnato la seconda caccia al 29esimo minuto; sarà poi il calciante Piombino a dare il colpo finale, con l’ultima caccia degli Azzurri. Sebbene i Rossi abbiano perso la partita, hanno meritato gli onori per avere speso energie fino all’ultima goccia di sudore e flebile rimasuglio di forza muscolare, per tentare la rimonta quasi impossibile. I tifosi erano costantemente in delirio, urla e cori, fumogeni e esaltazione del proprio colore.
Il Calcio Storico Fiorentino sta approntando, lentamente, una revisione al regolamento, per rendere meno pericolosa la sfida in campo, ma ben sa un fiorentino che ciò sarà impresa ardua: la cazzottata e i guizzi violenti fanno parte del giuoco. Talvolta, purtroppo, la rissa o la vendetta non termina in campo: dopo la partita dell’11 giugno, tra Bianchi e Verdi, il capitano dei Bianchi Marino Vieri ha subito un’aggressione da parte di un calciante e un dirigente riconducibili alla squadra dei Verdi: tutto ciò in città, in Via Malenchini. Non apprezzabile l’invasione di campo del pubblico dei Bianchi che è sfociata, per motivi non ancora certi, in una rissa in campo con i Verdi: un mucchio selvaggio tra centinaia di persone. Scandalo? Accadeva anche nei decenni trascorsi.
Il Calcio Storico Fiorentino nasce quale scontro corpo a corpo, dove il fisico è impegnato per primo al sacrificio o la perdita di terreno potrebbe consentire un favore inopportuno verso la caccia a favore dell’avversario.
In Tribuna, il Magnifico Messere era rappresentato da Martin Castrogiovanni (Rugbista professionista con invidiabile carriera nella nazionale Italiana di Rugby), Nicole Orlando (paraolimpionica e plurimedagliata, d’oro e d’argento, nelle sfide mondiali) presenziava nelle graziose vesti della leggiadra Madonna e, al loro fianco, il Sindaco di Firenze, Dario Nardella.
Il 24 giugno, festa di San Giovanni Battista e serata dei “fochi”, si disputerà la finale tra i Bianchi di Santo Spirito e gli Azzurri di Santa Croce: imperdibile.