Padova non smentisce mai la sua effervescenza artistica e spesso innovativa, tanto meno schiamazza per le opere e i monumenti custoditi e amati dal mondo: la città patavina espone, meraviglia l’occhio e lo arricchisce di bellezza.
Otto tele del Tintoretto, ritenute erroneamente in passato delle imitazioni e quindi trasferite dai Musei Civici agli Eremitani in corridoi di Palazzo Moroni, sono state recentemente riconosciute originali dal critico d’arte Vittori Sgarbi: “Le opere esposte sono da attribuire alla gioventù di Tintoretto, il pittore più chiacchierato del suo tempo. La sua maniera sperimentale di dipingere, la sua prestezza e prolificità, il suo carattere aggressivo e competitivo – afferma Vittorio Sgarbi – suscitarono fra i contemporanei reazioni vivaci, la cui eco è giunta fino a noi, grazie alle loro lettere, ai trattati e alle biografie scritte su di lui.“
Le opere del Tintoretto sono visibili a Padova presso i Musei Civici agli Eremitani, durante un ciclo di iniziative espositive, denominato “Padova 2016. Le mostre di Vittorio Sgarbi” e realizzato dal Comune di Padova, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Le tele rappresentano soggetti di origine mitologica: “Giudizio di Paride”, “I cercopi mutati in scimmie”, “Briseide rimprovera Achille”, “Deucalione e Pirra”, “Apollo e Marsia”, “Venere e Adone”, “Giove e Semele” e “Compianto su Adone morto”.
Acquisite dal Museo Civico tramite il lascito della contessa Giulia Giusti del Giardino nel 1968, secondo le informazioni fornite dalla famiglia Giusti, esse proverrebbero da una eredità Pisani, e più precisamente da palazzo Pisani di Este. La storia delle otto tele esposte è riassunta nel catalogo “Da Bellini a Tintoretto: dipinti dei Musei civici di Padova dalla metà del Quattrocento ai primi del Seicento” a cura di Alessandro Ballarin e Davide Banzato (1991) nella scheda a firma di Vittoria Romani.
La mostra è stata inaugurata lo scorso 10 maggio, ed a corredo di essa viene proposto un itinerario di approfondimento sull’iconografia mitologica ovidiana.
Il sindaco di Padova Massimo Bitonci, spiega che “Questa mostra s’inserisce nel progetto artistico ideato ed elaborato da Vittori Sgarbi, legato alla nostra città e al territorio veneto. Un’occasione – aggiunge Massimo Bitonci – per riflettere sulla grandezza della nostra cultura”.
La mostra “I Tintoretto ritrovati” sarà aperta a Padova fino al 25 settembre prossimo, presso i Musei Civici in Piazza Eremitani 8.