Un nuovo centro di medicina iperbarica, più ampio e moderno, proprio di fronte a quello utilizzato in questi anni, a pochi passi dall’ospedale ed operante in stretta collaborazione sia con il nosocomio padovano sia con l’università di Padova. Un modo diverso, multidisciplinare e non invasivo per curare le svariate patologie, che oggi trova nuovi spazi e macchinari all’avanguardia: tutto a gestione completamente privata.
Il nuovo centro iperbarico è stato inaugurato ieri, venerdì 8 aprile alle ore 12.00 (via Cornaro 1, l’ex macello), con cerimonia pubblica ed alla presenza delle autorità cittadine e sanitarie.
L’organizzazione è stata curata direttamente dal privato che gestisce anche la vecchia struttura, l’A.t.i.p. (Associazione Tecnici Iperbarici Del Club Sommozzatori Padova): un’associazione senza scopo di lucro, che destina i suoi proventi ad attività culturali, scientifiche e sportive.
Durante la cerimonia è stata ricordata la storia dell’A.t.i.p., nata nel 1966, e della prima camera iperbarica installata a Padova, in una chiesetta sconsacrata situata dentro l’area aeroportuale, e che salvò la vita di un paracadutista americano arrivato da Vicenza. Importantissima allora la figura del professor Giampiero Giron, già presidente scientifico dell’Atip, che intervenne in qualità di medico per curare il parà americano: fu così che venne portata a Padova la terapia iperbarica. In un secondo momento la struttura si spostò nell’ex macello, in via Cornaro, dove l’A.t.i.p. ristrutturò l’immobile ed acquistò le due camere iperbariche che hanno costantemente servito la città di Padova.
La nuova camera iperbarica potrà ospitare fino a 24 persone, in due camere dotate entrambe di due settori: una camera principale ed una camera di equilibrio per il trasferimento delle persone quando è in pressione; quest’ultima può contenere fino a 2 persone.
L’impianto è costato all’A.t.i.p. 1 milione di euro: un altro milione di euro è stato impegnato per la ristrutturazione dell’immobile, l’ex macello dei suini, avviata nel 2010 all’interno di un edificio di cui rimanevano solo i muri perimetrali.
Lo stabile è di proprietà comunale, ma è stato concesso all’Atip per 22 anni. Sette le persone impegnate in ogni turno di terapia iperbarica; 30 in totale le persone che lavorano all’interno, di cui 8 dipendenti.
La camera iperbarica sarà in funzione dal lunedì al venerdì (dalle 8.30 alle 18.30) e 24 ore su 24 per le sole emergenze (sabato e domenica compresi).
Il trattamento iperbarico è convenzionato con la Regione che paga circa 90 euro per paziente: l’accesso è consentito esclusivamente con prescrizione medica. Il trattamento non dà controindicazioni, né assuefazione: aiuta il corpo a ripristinarsi ed è utilizzabile per differenti patologie. Ciascun paziente riceve mediamente fino a 30 trattamenti, che possono arrivare fino a 60 su indicazione medica.
Un trattamento dura circa 2 ore con 3 cicli di ossigeno puro al 100%, e intervallati da 5 minuti d’aria. Nella prima fase si scende a 15 metri di profondità, pari ad 1 atmosfera e mezza in 15 minuti, per la compensazione del timpano; la risalita avviene fino ai 6 metri in 9 minuti e quindi, dopo 3 minuti di pausa, si sale di altri 6 metri in 6 minuti. All’interno della camera iperbarica, durante il trattamento, è prevista la costante presenza di un medico.
Accanto alle due camere, c’è una terza camera che può contenere fino a 3 pazienti per le emergenze o la rianimazione.
Le due vecchie camere iperbariche verranno dismesse appena entrerà in funzione la nuova struttura.
La nuova camera iperbarica, a differenza della vecchia, è totalmente computerizzata sia per la pressurizzazione sia per il mantenimento della quota e il continuo controllo delle strumentazioni collegate. La sicurezza è garantita da un dispositivo di controllo dell’ossimetro, che monitora la percentuale di ossigeno anche nell’ambiente in due livelli, ovvero fino alla soglia di pericolosità. Sono collegati due impianti antincendio, di cui uno con capacità di 3000 metri d’acqua a diluvio a 10 atmosfere, e l’altro di 1000 litri; la dotazione, inoltre, prevede un estintore idrico per ciascuna camera e due rilevatori di fiamma.
Ha presenziato l’inaugurazione il sindaco di Padova Massimo Bitonci, parlando di “sanità d’eccellenza, di partnership importante tra pubblico e privato e del nuovo polo ospedaliero di Padova che dovrà riunire tutti i servizi sanitari della città, da realizzarsi al più presto a Padova est”.
“Entro un anno e mezzo – aggiunge il sindaco Massimo Bitonci – speriamo di festeggiare la prima pietra”.
Al fine di valorizzare i benefici terapeutici della camera iperbarica e la sua multidisciplinarità oggi, sabato 9 aprile, dalle ore 9:30, presso l’Orto Botanico, sarà la volta di un convegno, incentrato specificamente sull’utilizzo della tecnica iperbarica in medicina, destinato alle diverse patologie, intitolato “La riparazione tissutale e la rigenerazione ossea: specialisti a confronto”.
Nel 2008, considerata la necessità di migliorare l’aspetto qualitativo del servizio offerto anche in vista del progresso della medicina in generale, l’A.t.i.p. aveva richiesto al comune di Padova la disponibilità a concedere ulteriori spazi per ampliare quelli operativi, rendendosi disponibile a sostenerne tutte le spese di restauro.
La Giunta Comunale, ha dato in concessione un’immobile in precarie condizioni di conservazione e che l’A.t.i.p. ha restaurato a proprie spese, realizzando una nuova struttura di Medicina Iperberica all’avanguardia, al servizio di tutta la cittadinanza.
Proprio questa nuova struttura è stata oggetto dell’inaugurazione di ieri, 8 aprile.
[foto: inviate da Micaela Faggiani]
Comments 1