Negli anni della crisi più buia in Italia, il biennio 2011-2013 il sistema della cooperazione agroalimentare italiana ha registrato una crescita del fatturato quasi doppia rispetto al fatturato dell’industria alimentare: +9% rispetto al +5%.
E il Veneto si posiziona in Italia in questo settore al secondo posto per fatturato (oltre 6 miliardi) e al quarto per numero di cooperative agroalimentari (317).
Sempre veneta , nello specifico di Verona è anche l’impresa cooperativa Agricola Tre Valli, associata a Fedagri Confcooperative Veneto, che con un valore di fatturato intorno ai 3 miliardi di euro si aggiudica ottime posizioni nelle classifiche nazionali e internazionali delle più grandi imprese agroalimentari: al 1° posto nella classifica delle cooperative agroalimentari italiane, al 3° posto nella Top50 delle imprese alimentari italiane, al 22° posto nella Top100 delle imprese cooperative europee (dove troviamo solo 9 cooperative italiane) e al 120° posto nella Top300 delle imprese cooperative mondiali.
I dati arrivano da Roma, dall’ultimo incontro datato 28 gennaio 2016, dell’Osservatorio della Cooperazione agricola italiana, istituito dal ministero delle Politiche agroalimentari e forestali e sostenuto dalle quattro Organizzazioni di rappresentanza delle cooperative dell’agroalimentare: Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci-Agrital e Unioncoop.
Nell’indagine della cooperazione agroalimentare italiana redatta dall’Osservatorio il Nord, in generale detiene il primato nella produzione di ricchezza: 4 regioni (Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Trentino Alto-Adige) producono il 75% del fatturato nazionale.
Di qui la soddisfazione del settore veneto in particolare di Primo Anselmi, Presidente di Fedagri Confcooperative Veneto l’associazione di categoria che riunisce quasi il 90% delle cooperative agroalimentari associate venete (286 su 317) che conta più di 57 mila soci e 10.700 lavoratori:
“Questo è senz’altro un ottimo risultato – commenta Anselmi- In primo luogo perché l’agroalimentare è il settore trainante per la nostra regione dove la cooperazione sta svolgendo un ruolo da leone. Un altro aspetto di cui andiamo particolarmente fieri è che la cooperazione non delocalizza e sappiamo come sia fondamentale il Made in Italy in un settore come questo. Senza contare la questione occupazione con un tasso che in questi anni è rimasto stabile, a rappresentanza di un settore che tiene in modo saldo”.
Un settore dunque che non conosce crisi, almeno in Veneto, quello agroalimentare, addirittura con ampi margini di miglioramento che lo stesso presidente di Fedagri Confcooperative Veneto indica. “Le eccellenze della cooperazione veneta – conclude Anselmi – sono un orgoglio sia in patria che all’estero. Pensiamo al Prosecco di Valdobbiadene e all’Amarone della Valpolicella, esportati in tutto il mondo, che ci rendono una delle regioni rappresentanti del vino italiano. Ecco perchè dobbiamo essere sempre più presenti sul mercato mondiale, abbiamo bisogno di essere supportati nella promozione e nella valorizzazione dei nostri prodotti. In una parola bisogna fare sistema, solo così si vince”.