La Haka è l’ancestrale urlo di guerra e la danza quale sfida del popolo Maori della Nuova Zelanda: una danza accompagnata da parole strillate, con postura che non consente arretramento di sorta e gestita da vigorosi movimenti ritmici del corpo e delle gambe, allo scopo di intimorire l’avversario o il nemico, mostrando ad esso la forza e abilità. Una azione di gruppo, coordinata e originariamente praticata dai guerrieri prima della battaglia, ma non solo: la Haka è praticata quale estrema forma di rispetto per accogliere ospiti illustri o riconoscere grandi risultati, oltre occasioni speciali o funebri; gruppi di Kapa Haka sono comuni anche in molte scuole Neo Zelandesi (Kapa Haka è il termine Maori per indicare la formazione di una linea – Kapa – per la danza – Haka – ed esprimere e mostrare l’identità o patrimonio culturale polinesiano, associando la danza ed i movimenti al combattimento Maori, corpo a corpo, in età pre-coloniale). La Haka, ad esempio, venne praticata 20 novembre 2014 a Wellington (NZ) in occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping per colloqui con il primo ministro della Nuova Zelanda, intesa ad incoraggiare i legami tra i due paesi e in onore di altri capi di stato giunti nella grande isola.
L’origine della Haka sembra riconducibile alla nascita di Tane-Rore, figlio di Tama-nui-a-ra (Dio del sole) una delle sue due mogli di nome Hine-Raumati: Tana-Rore indica, nel suo significato ancestrale, il tremore dell’aria che è solito nei caldi giorni d’estate ed è quindi rappresentato del fremito delle mani nella danza.
Lo stile ufficiale della Haka è il Ka Mate, danza composta nel 1820 circa da Te Rauparaha, capo della tribù degli Ngati Toa. La tradizione e le testimonianze orali, tramandate dalle generazioni indigene, narrano della celebrazione della vita sulla morte, dopo che Te Rauparaha evitò miracolosamente di essere ucciso dalle tribù nemiche degli Ngati Maniapoto e Waikato: Te Rauparaha, fuggendo da esse durante un conflitto, si nascose da Te Wharerangi di Tuwharetoa in una buca di Kumata (tipica patata locale): la moglie di Te Wharerangi si diresse verso la Kumata per sedersi sopra di essa e nasconderne il contenuto: per il timore che Te Rauparaha fosse comunque scoperto, venne ripetuto “Ka Mate Ka Mate” (“E’ la morte, è la morte”). La leggenda narra anche che Te Rauparaha non venne scoperto grazie ai poteri spirituali del cibo e di Te Rangikoaea, moglie di Te Rauparaha che iniziarono a mormorare “Ka ora Ka ora” (“E’ la vita, è la vita”) subito dopo l’allontanamento dei nemici: Te Rauparaha uscì dalla fossa di Kumata cantando “Tenei te tangata puhuruhuru nana nia i tiki mai Whaka Whiti te ra“.
Lo studioso Alan Amstrong pubblicò nel 1964 il libro ”Maori Games & Haka – Instructions, Words & Actions”, definendo così la Haka: “La Haka è una composizione suonata con molti strumenti. Mani, piedi, gambe, corpo, voce, lingua, occhi… tutti giocano la loro parte nel portare insieme a compimento la sfida, il benvenuto, l’esultanza, o il disprezzo contenuti nelle parole. È disciplinata, eppure emozionale. Più di ogni altro aspetto della cultura Maori, questa complessa danza è l’espressione della passione, del vigore e dell’identità della razza. È, al suo meglio, un messaggio dell’anima espresso attraverso le parole e gli atteggiamenti”.
La tradizione della Haka in manifestazioni sportive è stata introdotta per la prima volta in occasione del tour del 1888/1889 della Squadra di Football di “Indigeni” della Nuova Zelanda (squadra di rugby che girò tra la Gran Bretagna, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda); dal 1905 è stata introdotta quale rito iniziale, faccia a faccia con l’avversario, nel Rugby dalla squadra New Zealand National Men’s Rugby Union Team, meglio nota come The All Blacks. Grazie agli All Blacks, che eseguono la danza Haka di fronte alla squadra avversaria ed al pubblico televisivo e presente negli spalti, essa è celebre in tutto il mondo, sebbene la versione pre-partita sia variata nel finale: è stato aggiunto un salto per maggiore effetto scenografico e intimidatorio che è tipico di un altro stile di Haka, la Peruperu.
Gli All Blacks eseguirono, per la prima volta il 28 agosto 2005 e prima della partita del Tre Nazioni, una Haka personalizzata contro il Sud Africa al Carisbrook Stadium, nota come “Kapa O Pango” con riferimenti al proprio Team ed alla felce argentata (loro simbolo): fu scritta da Derek Lardelli, esperto di Tikanga Maori (ideologia, cultura e insieme di valori dei Maori) del Ngati Porou iwi (zona Capo Est, nella regione di Gisborne al nord dell’isola della Nuova Zelanda). Normalmente “Kapa o Pango” viene eseguita in test match speciali o a discrezione della squadra.
Il capitano degli All Blacks, Tana Umaga (anagraficamente Jonathan Falefasa Umaga, debuttò in nazionale nel 1997 contro le Fiji con propria meta, nominato capitano dopo il terzo posto nella Coppa del Mondo di Rugby del 2003 e fino al 2005; il 5 giugno 2006 fu insignito con l’onoreficenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Nuova Zelanda “per il contributo al rugby”) spiega in una video-intervista il motivo della personalizzazione della nuova “Kapa O Pango”: ecco il testo urlato all’avversario:
Durante la danza della Haka, anche nelle versioni differenti del Ka Mate, Peruperu e Kapa o Pango v’è comunanza nei gesti e espressioni visive o corporali, sebbene i Maori in alcuni specifici rituali personalizzino il testo o alcune gestualità; il movimento del gruppo è sincronizzato, ma talvolta è lasciata libera interpretazione ai singoli, dando vita a esibizioni che risultano originali e inimitabili. Gli elementi fondamentali della Haka sono i seguenti: Pukana (occhi dilatati), Whetero (lingua fuori dalla bocca con la massima estensione esterna, rivolta solo verso altri uomini in segno di sfida), Ngangahu (occhi spalancati con manifestazione simile alla Pukana) e il Potete (chiusura occhi fatta solo dalle donne e in alcuni momenti della danza).