Inizio ore 15:00
Interrogazione
Consigliere BETTIN: interroga il Sindaco e Ass.re Saia sull’incontro riservato con i rappresentanti del C.S.O. Pedro di Padova, per una sorta di accordo riservato per regolarizzazione della posizione irregolare. Ricorda le irregolarità giudiziarie del CSO Pedro, tra le quali l’assalto alla sede del PD di Padova e altro. Chiede quale sia l’utilità o la imparzialità rispetto le altre realtà associative della città. Richiede info e intenzioni sull’area di Via Ticino e altri spazi occupati. Contesta il modo di operare e chiede le intenzioni del Sindaco Bitonci.
Sindaco BITONCI: Replica chiedendo al PD di onorare i debiti della sede padovana della Fondazione padovana del PD; riceve i cittadini sia fuori sede sia in sede, quindi nulla di irregolare o strano per l’incontro con il CSO Pedro dietro loro invito. Con coloro che si sono identificati come i responsabili del Centro Sociale, ha verificato la situazione latente dal 1987 che è rimasta tale senza che nessuno, prima di lui, avesse posto rimedio. Bitonci ricorda che è Sindaco da 1 anno e mezzo e deve gestire o risolvere problemi ereditati dai decenni precedenti. Non chiede a nessuno di non contestarlo, politicamente o nella gestione della città, però che le contestazioni non passino attraverso una forma di dissenso che possano creare problemi ai cittadini. Se qualcuno si stupisce che un Sindaco della Lega parli democraticamente con i cittadini, non è un suo problema, bensì Bitonci tiene al concetto per il quale egli non ha promesso nulla a chicchessia, tanto meno sulla zona di via Ticino: nonostante il compito del Sindaco sia risolvere i problemi, seguendo regole e accordi chiari e certi.
Consigliere BETTIN: risponde ironicamente che non hanno fondi come altri partiti. Ipotizza che chi ci fosse prima di Bitonci volesse lasciare volontariamente la situazione così per avere incertezza e non regolarità. Ricorda che ci sono altre associazioni con problemi di costi di gestione che meritano altrettanto trattamento. Chiede che il tema venga affrontato in Consiglio Comunale e mettendo a pari trattamento le altre realtà associative padovane.
Interrogazione
Consigliere AGGIO: Chiede maggiori informazioni sugli sportelli dedicati agli immigrati.
Ass.re SODERO: l’uso degli sportelli al servizio di immigrati sono stati stabiliti da protocollo d’intesa con Questura e anche Prefettura e altri enti. Per rispettare gli impegni, ha manifestato volontà anche alfine di aprire gli sportelli anche con spesa di altri importanti servizi. Rimane in attesa delle intenzioni e volontà degli altri enti coinvolti al servizio intercomunale.
Interrogazione
Presidente PIETROGRANDE: le approvazioni delle mozioni vengono trasmesse all’Ass.re competente o chi di competenza: nella specie non ha ancora ricevuto risposta. Solleciterà personalmente gli uffici competenti.
Interrogazione
Consigliere PELLIZZARI: interroga Ass.re SODERO per facilitazione inserimento alunni stranieri nelle scuole e evitare la dispersione scolastica.
Ass.re SODERO: dal 1998/99 il Comune di Padova aveva istituito un servizio di Mediazione Culturale per dare informazioni ai genitori sulla scuola pubblica e sostenerli nei colloqui con gli insegnanti. Si vuole focalizzare l’attenzione sugli alunni e non sui genitori, pertanto dal 2015/2016 sono stati istituiti nuovi servizi importanti a sostegno per evitare la dispersione scolastica e in particolare l’assegnazione di maggiori risorse per la facilitazione linguistica per apprendere la lingua italiana, in assenza al momento della mediazione culturale. Sostituita la figura del Mediatore Culturale con altra che dedichi attenzione ai bambini e non ai genitori.
Interrogazione
Illustrazione Delibera
O.d.g. nr. 20 (ex n. 119)
DELIMITAZIONE DELL’AMBITO D’INTERVENTO PER LA PREDISPOSIZIONE DI UNO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATIVO RELATIVO AD UN’AREA IN VIA DEL GIGLIO – VIA MORANDI. APPROVAZIONE
Sindaco BITONCI: la delibera odierna approva le planimetrie.
Dichiarazione di voto: APPROVATO
Illustrazione Delibera
O.d.g. nr. 21 (ex n. 120)
INDIRIZZI E CONTENUTI OPERATIVI FINALIZZATI ALLA PRESENTAZIONE DI PROPOSTE DI INTERVENTI DI RIGENERAZIONE URBANA DELLA ZONA DELLA ZIP NORD. APPROVAZIONE.
Sindaco BITONCI: è una delibera che ha avuto ampia discussione in Commissione Urbanistica. Le regole sono orientate a sviluppare attività esistenti, con indirizzi strategici contenuti nel PATI, anche con strumenti ad oggi mai utilizzati e cercando di migliorare il sistema dei servizi. Chiarisce che nella zona sono escluse le grandi strutture di vendita: sono permesse le strutture di vendita non alimentare e di medie dimensioni che difficilmente avrebbero potuto trovare spazi in altre zone della città. Previsto un contributo a favore della realizzazione di strutture nella zona.
Consigliere ZAMPIERI: la ZIP è un’area importante e da anni si discute come affrontare la sua urbanistica. Soleva la riflessione sull’affrontare il problema con mezzi urbanistici e la ritiene non sufficiente; teme che si realizzi la possibilità di introduzione di attività non di produzione industriale. Valuta la delibera come una base per trasformare regolarmente parti di zona industriale che industriale nulla ha a che vedere. Chiede opinioni a colleghi che non si sono espressi in merito. Crede che sia necessaria maggiore trasparenza per una materia così delicata e si augura che si possa raggiungere un accordo per fare passare prima la discussione in Consiglio Comunale.
Consigliere BERNO: si riallaccia alla riflessione di Zampieri, annunciando la sua impressione che manchi una linea guida da parte dell’Amministrazione, affermando che la stessa Amministrazione stia dando una risposta variegata, introducendo nuove opportunità insediative come una resa data, a suo dire, da questa “non scelta” dovuta alla mancanza di un alinea strategica. E’ preoccupato dalle proposte formalizzate poiché non vedranno passaggi in Consiglio Comunale.
Consigliere ALTAVILLA: ritiene la delibera “povera” e avrebbe voluto maggiori indirizzi della delibera. Chiede una cartografia reale e uno studio idraulico delle aree per valutare la situazione attuale. Ritiene importante fare un censimento per verificare che gli oneri siano pagati anche a distanza di 10 anni. Si domanda se al momento non ci sia una dispersione delle risorse.
Consigliere CRUCIATO: Precisa che la variante non parte ora bensì da lontano e dal precedente Sindaco reggente Ivo Rossi, senza norme precise per la zona industriale nord dove già erano presenti attività produttive. Oggi le problematiche del passato sono modificate e corrette. E’ stato inserita nella variante, al primo comma delle finalità, che per gli interventi dell’art. 21 approvato poco tempo fa non è cambiato nulla ma da i parametri per poter operare. Questa variante concede di operare anche con destinazioni diverse, per dare una vocazione anche terziaria e non solo industriale.
Consigliere FORESTA: ricorda le destinazioni d’uso dell’art. 21; nella nuova delibera che ci sono 1.500.000 mq. con circa 450 proprietari ed è scettico sugli interventi che verranno forse fatti dai circa 450 proprietari sono forse insufficienti
Consigliere FASOLO: la zona industriale può essere commercialmente molto attiva e viva, così come da esperienza trevigiana. Contesta la mancanza di risposte di almeno 15 anni di Amministrazioni e Bitonci è sindaco da solo un anno e mezzo. La zona industriale non provoca, inoltre, disturbo a nessuno o ai cittadini.
Consigliere COLONNELLO: risponde a Fasolo chiedendo un piano preciso da consegnare alla città. Fa notare che i punti aggregativi cittadini per i giovani sono diminuiti e un ostello della gioventù spostarlo in zona industriale è ritenuto una idea non positiva e un buon messaggio alle nuove generazioni. Chiede all’Amministrazione di riflettere ulteriormente e concedere spazi più centrali.
Consigliere PIRON: un indirizzo odierno non può essere quello di10 anni fa; a suo avviso è necessario un atteggiamento di umiltà e lungimiranza, poiché il tema sfiora anche il settore della innovazione e del lavoro e quindi dei nuovi residenti. Chiede di interrogare esperti urbanisti per ridare identità a parti di città o si rischia di ripartire ogni volta dall’inizio, oltre prevedere una discussione anticipata in Consiglio Comunale.
Dichiarazione di voto: APPROVATO
Illustrazione Delibera
O.d.g. nr. 22 (ex n. 121)
PIANO PER LA VENDITA DI ALLOGGI ERP ART.65 LRV 11/2001.
Ass.re BOTTON: Per la scarsità di alloggi e dare facilitazioni a chi ne ha necessità e per investire su altri alloggi Erp, è stato ritenuto utile mettere a disposizione alloggi scelti con criteri prioritari e presenti in condomini dove siano presenti già altri dati in vendita. Prezzo medio di vendita di ciascun alloggio pari indicativamente a 98.000 euro per un valore globale da incassare pari a circa 15 milioni di euro. L’introito delle vendite verrà utilizzato per rigenerazione urbana e nuovi alloggi Erp.
Consigliere DALLA BARBA: chiede delucidazioni sul prezzo degli alloggi ristrutturati; chiede se è prevista anche una rateizzazione per l’acquisto degli alloggi o se si deve richiedere un mutuo; chiede da dove deriva la previsione di un introito di 15 milioni di euro.
Consigliere ZAMPIERI: chiede di stabilire chiaramente le procedure per la gestione del patrimonio nell’interesse della città; sebbene non sia esperto del mercato immobiliare, ha notato una flessione delle vendite di appartamenti a livello nazionale. Votare a favore della delibera, significa abdicare per una vendita a valore ridotto dell’appartamento, perdendo circa il 30% del valore e dell’introito. Chiede delucidazioni in merito alla valutazione economica degli appartamenti in vendita, in virtù anche di alcuni appartamenti da poco ristrutturati e che potrebbero avere un valore economico maggiore a quello previsto in base d’asta. Chiede delucidazioni esatte anche sulla rateizzazione: tasso, durata e se si debba ricorrere ad un istituto bancario, oltre prevedere un bando di gara: chiede garanzie di eguale trattamento per tutti gli interessati all’acquisto. La metodologia creditizia è parte dell’atto, quindi di competenza del Consiglio Comunale per cessione del patrimonio e influenze sull’Ente.
Consigliere BERNO: esprime perplessità sulla vendita di 679 appartamenti Erp. Nel precedente mandato furono venduto alloggi Erp, era previsto il reinvestimento del 90% per alloggi Erp e 10% per ristrutturazioni: non trova nella attuale delibera la volontà di mantenere il patrimonio abitativo ovvero vede una vendita di alloggi senza impegno di re-investimento delle entrate in nuovi appartamenti e quindi opportunità abitative. Confronta le logiche attuali del 2009 e quelle attuali, riscontrando differenti visioni. Non condivide la vendita di molti appartamenti sui quali sono stati spesi milioni di euro (ad esempio in zona Cave e Armistizio) per ristrutturazione: perché svenderli se potrebbe essere meglio vendere appartamenti, a suo dire, sui quali si deve affrontare una spesa oggi di ristrutturazione? Bene vendere il fardello di vendere alloggi necessitanti ristrutturazioni, ma non gli altri.
Consigliere BEDA: non è aprioristicamente contro la delibera ma vuole mettere in luce alcune perplessità quali la vendita di appartamenti già ristrutturati sui quali sono stati fatti investimenti economici importanti. Crede che sia dovuta la priorità ad appartamenti più vetusti, togliendo quelli ristrutturati dalla lista della vendita. Il punto 5 presenta diversità dalla delibera del 2009 e si prospettano 15 milioni di introito: la specifica è ritenuta, a suo dire, pressapochistica. Si rifà alla delibera del 2009 che prevedeva un reinvestimento nell’alloggio pubblico, mentre Beda intravede nella attuale delibera una volontà di fare cassa. Per rateizzazione mutui è prevista la valutazione caso per caso: non è condiviso questo metodo di valutazione.
Consigliere ALTAVILLA: Da spunti trovati in delibera: le case Erp nascono nel 1903; dal 1949 con il piano Fanfani e Ina Casa si davano alloggi a dipendenti e persone disagiate. Nel 1981 la competenza passa da nazionale a regionale. Lo spirito è sempre stato di dare un alloggio a chi non poteva permetterselo e calmierare i prezzi. Il patrimonio è sparso su condomini anche non di proprietà intera del Comune, pertanto si rischia di avvantaggiare persone in modo evidente. Chiede di stabilire quando e come fare le rateizzazioni, oltre capire se si possa fare ancora meglio.
Consigliere PIRON: è d’accordo sulla finalità e impegno che l’Amministrazione intende praticare, comprendendo la difficoltà del tema da affrontare. Proprio per le difficoltà che risultano crescenti per i cittadini, è strategico che l’Amministrazione possa contare su un patrimonio abitativo sostanzioso. E’ convinto che ci siano ancora maglie troppo larghe su alcuni passaggi, poiché lasciano spazio ad interpretazione individuale. Crede che sia utile partire da esperienze del passato: anzichè deprezzare il patrimonio era meglio ragionare sul tempo della rateizzazione ovvero se sia possibile dare dilazioni temporali più lunghe per abbassare la rata mensile delle famiglie. Chiede di interferire con gli eventuali istituti bancari coinvolti per ottenere condizioni maggiormente ottimali.
Ass.re BOTTON: replica chiarendo che il piano di vendita Erp non è una formalità: sono state fatte molte valutazioni del caso, evitando gli errori fatti 5 anni fa da altri. C’è l’intenzione di agevolare gli alloggi rateizzando, senza volersi sostituire alle banche: c’è la possibilità di pagare con interesse pari al tasso legale, e il numero delle rate verrà stabilito con l’acquirente (tutto subito od a rate da stabilire). La discriminante potrebbe essere il numero delle rate, non altro. La scelta di alcuni alloggi, e non altri, è rivolta a quelli fuori dal territorio comunale e dal costo di manutenzione alto per il Comune, oltre che presenti in condomini dove ci siano già appartamenti Erp. Il calcolo del valore del singolo alloggio nasce da una stima degli uffici comunali, senza nulla svendere. Si intende dismettere circa il 30% degli alloggi. Punto 5 della delibera, sul reinvestimento: sarebbe poco serio stabilire criteri strettamente precisi per ovvi motivi; rigenerazione urbana e investimento in alloggi Erp sono gli obiettivi oggi previsti, rendendo definitiva la permanenza in alloggi oggi in locazione.
Dichiarazione di voto: APPROVATO
Esecuzione immediata: APPROVATA
Illustrazione Delibera
O.d.g. nr. 23 (ex n. 122)
PEEP VERIFICA DELLE AREE DA DESTINARE ALLA RESIDENZA ANNO 2016.
Ass.re BOTTON: Padova ha ad oggi una valutazione di euro 3.793.000 di introito, dopo illustrazione dei Nuclei di proprietà nel Comune di Padova.
Dichiarazione di voto: APPROVATO
Esecuzione immediata: APPROVATA
Illustrazione Delibera
O.d.g. nr. 24 (ex n. 123)
PROGETTO EDILIZIO 3918/2015; APPROVAZIONE INTERVENTO IN DEROGA AI SENSI DEGLI ARTT. 40 E 42.8 DELLE N.T.A. DEL P.I. PER “MODIFICHE INTERNE, RICOMPOSIZIONI PROSPETTICHE E ADEGUAMENTO IMPIANTISTICO” ALL’INTERNO DEL COMPLESSO CONVENTUALE DI PIAZZALE SANTA CROCE, 44″.
Ass.re BOTTON: L’intervento prevede anche un ampiamento della parte interrata, ma ciò richiede una deroga per edifici di interesse pubblico. La deroga viene richiesta in virtù delle norme tecniche di attuazione.
Dichiarazione di voto: APPROVATO
Illustrazione Delibera
O.d.g. nr. 25 (ex n. 124)
REGOLAMENTO DISCIPLINANTE FORME DI COLLABORAZIONE TRA AMMINISTRAZIONE COMUNALE E PRIVATI AI FINI DELL’ASSOLVIMENTO DI DEBITI TRIBUTARI E PATRIMONIALI AI SENSI DELL’ART. 24 DEL DECRETO LEGGE 12.09.2014 N. 133 CONVERTITO CON MODIFICAZIONI NELLA LEGGE 11.11.2014 N. 164.
Ass.re GRIGOLETTO: i Comuni possono intervenire con Delibera purchè riferita ad in territorio da riqualificare: si fa in modo che coloro i quali abbiano una morosità incolpevole superiore a 1.500 euro con il Comune sia tributaria sia patrimoniale (ISEE fino a 30 mila euro) e si trovino in difficoltà finanziarie, possano estinguere il debito con lavori utili. Si valuterà il CV del cittadino e si farà una pianificazione di ciò che servirà al Comune e si provvederà ad un progetto di soluzione. Molti Comuni lo hanno già fatto, Padova indica formule più semplici per il cittadino, per una durata iniziale di 1 anno al fine di tarare l’esperienza e apportare eventuali future migliorie.
Dichiarazione di voto: APPROVATO