Auto non per ricchi, ma per milionari; non per semplici apparenze, ma perfezioni e costruzioni sartoriali che solcano crociate ingegneristiche per investire 1 milione di euro per simile opera d’arte automobilistica: la Pagani Huayra, dal nome del bicefalo Dio andino dei venti, costruita con 4700 componenti unici.
Il progettista e imprenditore di origine argentina Horacio Pagani, in ambiente non industriale e profumato con aromi per stimolare l’olfatto artistico, progetta e disegna realtà ai limiti dell’impossibile perfezione, curve e dimensioni su carta che dovranno tramutarsi artigianalmente in auto da sogno, in gioiello da indossare sull’asfalto la cui frenata è assistita da 4 flaps simili ai sistemi adottati dagli aerei.
Un milione di euro per guidare un’auto italiana, di fattura e concezione modenese, che non può essere provata prima dell’acquisto: l’unica guida concessa è quella della propria Huayra, quando si prende possesso del diamante gommato. Anni di studio, progettazione e perfezione: una strabilianza senza sosta. Costruita a mano da propri tecnici e squadra di meccanici, in un ambiente che Horatio Pagani preferisce definire atelier: ogni componente è marchiato Pagani e identificato univocamente dal numero di serie, 1200 bulloni in titanio per ciascuna produzione e messa in strada, sistema ESC Bosch per il controllo della stabilità su strada e intervenire in fase di sbandata, regolando la potenza del motore e frenando le singole ruote per ristabilizzare l’assetto della Pagani Huayra; potenza e dolcezza a braccetto.
Horacio Pagani si chiede, un documentario del National Grografic, il motivo per quale un cliente debba spendere 1 milione di euro “…per comprare un’automobile, in fondo…”, con un mercato che offre auto che potrebbero costare almeno 40 volte meno: Pagani lascia intendere dalle sue risposte che simili emozioni e stimoli sono dovuti alla combinazione tra arte e scienza quali connubio indissolubile orientato alla perfezione. Horatio Pagani più volte ha dichiarato di essere stato colpito da Leonardo da Vinci, secondo il quale arte e scienza possono camminare insieme, mano nella mano.
Pagani produce potenti e lussuose auto dal 1983, a San Cesario sul Panaro nella provincia modenese, e per avere oggi una Pagani è necessario attendere due anni, in lista d’attesa d’eccellenza; Christopher Pagani, figlio di Horatio: “Siamo passati dalle 26 auto dello scorso anno alle 37 in programma nel 2014. Per una realtà come la nostra – afferma in una intervista del 23/05/2015 rilasciata a La Gazzetta dello Sport – dove la realizzazione di ogni singola auto impegna 70 persone per quattro-cinque mesi, si tratta di una crescita importante”.
Motore Mercedes-AMG biturbo 12 cilindri a V di 60, con 5980 cm3, oltre 700 HP ed una coppia di oltre 1000Nm. I due radiatori posizionati ai lati della bocca anteriore garantiscono la miglior efficienza di raffreddamento degli intercooler posti sopra la testa dei cilindri. Questo circuito di raffreddamento a bassa temperatura è stato progettato per funzionare nelle condizioni più avverse della Death Valley con temperature ambientali superiori ai 50°C; le lunghe percorrenze sono assicurate dal serbatoio di ben 85 litri, mentre il sistema di alimentazione a due stadi senza ritorno prevede due pompe di potenza che mandano carburante al motore attivando la seconda pompa quando necessario.
Seguendo il celebre slogan “La potenza è nulla senza controllo“, gli ingegneri Pirelli hanno sviluppato pneumatici P Zero, costruiti all’interno di “MIRS”, Modular Integrated Robotized System, il reparto dedicato alla produzione di pneumatici dalle altissime prestazioni e concepiti per assicurare il completo controllo del pilota. Sviluppati su misura per Huayra, trascendono lo stato dell’arte, adattandosi come mai prima d’ora a velocità superiori ai 370 km/h con forze laterali oltre 1,5 g.
Una centralina riceve ed elabora informazioni su velocità, imbardata, accelerazione laterale, angolo di sterzata e posizione della farfalla, ed agisce in modo da ottenere un’auto dal comportamento neutro in tutte le condizioni, correggendo aerodinamicamente il rollio e la frenata.
Tutte le funzioni principali sono disponibili sul volante: le palette del cambio sono montate direttamente sullo sterzo quindi è possibile cambiare senza staccare le mani dalla corona del volante.
Il confort interno è assicurato da sedili e anche da supporti laterali a causa delle enormi forze trasversali;
Lacci in pelle e interruttori a ogiva, cambio manuale come lucente scultura che racchiude in sé progresso e tradizione. “Il cruscotto – come illustrato dalla Pagani – in alluminio trae ispirazione dai più sofisticati orologi svizzeri ed include un display centrale multi-funzione che mostra le informazioni rilevanti guidando in modalità Sport ed un computer di viaggio quando è selezionata la modalità Comfort. La console centrale in alluminio è lavorata a macchina da un solo blocco di AnticorodAl e trae ispirazione dai tasti di un clarinetto, con pulsanti meccanici per il controllo dell’impianto di riscaldamento e condizionamento. Il touchscreen centrale ad alta definizione è il cuore del sistema multimediale del veicolo dedicato al controllo delle funzioni audio, navigazione satellitare, funzioni secondarie e telefono Bluetooth”.
Pagani Huayra, unica erede della Pagani Zonda: non v’è dubbio di sorta.