Mariella Mazzetto, radice padovana della Lega Nord, è una donna di adrenalinica iniziativa politica; ha conquistato sul campo il titolo di pasionaria: parlare chiaro è il suo motto.
Abbiamo intervistato la signora Mazzetto nel suo ufficio in Palazzo Moroni; un’intervista senza formalità di sorta che potesse inibire il libero colloquio.
Padova sta vivendo momenti tecnologicamente illuminati, con proiezioni scenograficamente all’avanguardia; strade con luminarie, Prato della Valle unico nel genere natalizio e iniziative per le vie cittadine sono in corso: molti apprezzano, alcuni meno. Cittadini e turisti entusiasti, la politica d’opposizione sembra insoddisfatta…
Per molti è facile criticare senza idee: distruggere è molto più semplice che edificare o innovare. La critica è il lato dinamico e costruttivo della politica, se non è solo rancorosa come quella del Partito Democratico. Alcuni cittadini hanno trovato positivo poter visitare i monumenti di giorno e gustarli con effetti di luce alla sera. Se criticare è un mezzo teatrale o di mera pretestuosa interferenza, assistiamo a baruffe chioggiotte senza seguito.
Padova oggi, grazie all’impiego di proiezioni e bellissime luminarie oltre iniziative per le vie della città, può essere paragonata alle grandi città, non solo italiane. La precedente amministrazione comunale aveva ridotto Padova a una cittadina di provincia, con decorazioni natalizie risicate e di dubbia confacenza: ricordo quell’unico fiocco rosso appeso lungo le mura, di fronte allo IOV, che ricordava San Valentino piuttosto che il Santo Natale. Padova ha saputo cogliere la gioia di vivere istanti sereni, affiancati da giochi di luci rimembranti la dolcezza del vivere quotidiano, la natalità, la venuta al mondo del bambino Gesù che ha scaldato i cuori dell’umanità, infondendo fiducia e forza in ciascuno di noi, nelle famiglie e soprattutto in un mondo in cui le notizie negative non devono prevalere nella nostra mente. Purtroppo sono prevalsi torpore e narcosi negli anni precedenti. Spesso l’uomo tende a specchiarsi nei pensieri o momenti negativi che l’hanno coinvolto, la luce invece porta autostima e speranza, pace e gioia di vivere per un futuro migliore, per il rispetto e risveglio dei valori della vita: Padova oggi luccica.
Sin dal primo Consiglio Comunale di Padova è emerso che il consigliere di maggioranza Antonio Foresta, capogruppo (Ri)fare Padova – Lista Saia Sindaco, sia assiduamente in contrasto o critico verso l’applicazione del programma elettorale del sindaco Massimo Bitonci, o verso le mozioni della Giunta: è corretto o si tratta di una sensazione, sebbene comune per molti?
Sinceramente non si comprende bene il motivo di simile comportamento. Foresta agisce nella legittimità, personalmente credo che debba fare chiarezza con se stesso. Forse aveva maggiori aspettative ed è deluso della sola nomina a consigliere comunale, ipotizzando di ricoprire un ruolo più importante. Dopo molti anni di opposizione, si trova ad essere “solo” consigliere comunale. Non è mia intenzione interferire, ma è bene ricordare che Foresta è stato eletto nella Lista Saia Sindaco, non con la Lega, e quindi è bene che risolva l’eventuale suo conflitto interiore con la lista di appartenenza. Sin dal primo consiglio comunale dovetti evidenziare un suo comportamento anomalo; in qualità di neo eletto consigliere di maggioranza, lesse un documento contro il sindaco: appariva come un atto preconfezionato, costruito “a tavolino”; gli feci notare che, nonostante molti anni trascorsi da capace consigliere comunale d’opposizione, il testo da lui letto non sembrava “farina del suo sacco”. Dovrebbe essere contento della vittoria delle elezioni amministrative di Padova nel 2014. E’ fuggente e sfuggente, sebbene sia spesso presente alle riunioni dei capi gruppo. Credo si debba vivere in modo positivo la conquista di una posizione in maggioranza, dando un concreto contributo alla crescita di essa. Siamo una squadra vincente con un sindaco forte e capace, Foresta non lo percepisco sufficientemente partecipe. La forza della squadra di Governo è nell’unità del gruppo, non è certo determinata dal solo Foresta. Lascio alla sua coscienza qualsiasi valutazione.
Si discute molto sul diritto alla legittima difesa o eccesso di essa; eventi recenti riportano notizie in cui le vittime sono state condannate, in altri casi si sono tolte la vita a causa di condanne e sanzioni economiche a favore dei carnefici: quale è il pensiero o posizione di Mariella Mazzetto e della Giunta comunale di Padova?
Le posizioni sono perfettamente in linea con le dichiarazioni del nostro segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini. La legge vigente non è molto chiara e la sua interpretazione spesso lascia attoniti. Molti giudici ricorrono a valutazioni di eccesso di legittima difesa: valutare l’eventuale eccesso è molto difficile poiché abbiamo una legge oscura che induce in singole interpretazioni che potrebbero variare da giudice a giudice, sebbene ciascun caso debba essere valutato singolarmente. La percezione è che la legge tuteli maggiormente chi invade con violenza la proprietà, privata o commerciale, lasciando spesso impuniti o subito liberi i criminali, abbandonando al danno economico e psicologico le vittime. Assetati anche di violenza, molti assumono sostanze stupefacenti che li inducono ad azioni violente, fino allo stupro, al massacro fisico e psicologico lasciando danni permanenti. La cronaca quotidiana riporta di omicidi o riduzione in fin di vita per miseri bottini: i coniugi uccisi con crudeltà nella villetta di Palagonia sono una delle innumerevoli testimonianze, la scena del crimine era invasa dal sangue; la donna 70enne ha subito violenza sessuale dopo la sua morte ed è stata buttata giù dal balcone. Personalmente sono a favore della legittima difesa, affinchè il cittadino si possa difendere: i sistemi di allarme non sono più sufficienti e le forze dell’ordine non possono essere presenti in ogni angolo della città. Anni fa anche io ho subito un furto in abitazione, mentre ero assente: non avendo trovato nulla hanno distrutto qualsiasi cosa e mi chiedo: se fossi stata in casa da sola, cosa sarebbe accaduto? Considerando che spesso si tratta di bande di predoni, come avrebbero sfogato la loro rabbia verso la mia persona?
Lei è nota come la pasionaria della Lega Nord ed ha ricoperto ruoli e cariche istituzionali di estrema importanza, anche nazionale. Più di una volta ha dichiarato “Della Lega, con la Lega per sempre”: quale è stato il principio della sua avventura politica?
E’ vero, ho ricoperto molti ruoli: due mandati da Parlamentare con la Lega Nord, membro della Commissione Cultura della Camera, Sottosegretario alla Pubblica Istruzione nel primo governo Berlusconi, Capogruppo alla Commissione Speciale dell’Infanzia, consigliere comunale di opposizione per nove anni, nei comuni di Montagnana (PD), Abano Terme (PD) e Padova (PD); oggi sono Vice Presidente del Consiglio Comunale di Padova; altre importanti cariche hanno consentito molte soddisfazioni personali, lavorando sempre per il bene della comunità. Il principio è stato il caso, così come un amore si incontra per merito, forse, del destino. Erano i primi anni ottanta, ricordo che a Padova era sindaco Settimo Gottardo (Democrazia Cristiana). Mi laureai con il Prof. Nonnis che dopo alcuni anni venne a vivere a Padova. Lo incontrai fortuitamente e, ricordando momenti di studio, mi invitò ad un pranzo a casa sua, in cui erano presenti altri suoi amici: fu l’incontro, fulminate, con la Liga Veneta. Conobbi in questa occasione Marilena Marin, tra le fondatrici della Lega Nord e prima donna Presidente Federale: diventammo amiche. Scoprii e riscoprii, anche grazie ai miei studi, le origini e tradizioni Venete che rischiavano di essere perse o dimenticate dal popolo. E’ stato un vero atto d’amore, ecco perché anche oggi dico di amare la Lega. Ho vissuto e vivo serenamente questo impegno politico e costante, dando e ricevendo molto, riscuotendo fiducia e libertà di iniziativa che in passato hanno consentito uno sfogo alla mia creatività.
Oggi sono contenta dell’attuale amministrazione comunale di Padova: il sindaco Massimo Bitonci è il leader di cui Padova aveva bisogno. Non ho memoria, a Padova, di un leader come lui: forse quando ero piccola o prima, ma non ricordo. Massimo Bitonci ha idee chiare, non viene meno alla parola data e possiede un carisma che unisce: non è facile trovare tutte queste qualità in un uomo politico. Tutto questo probabilmente dà fastidio alla sinistra e li rende rancorosi, livorosi. La vera sinistra non è quella che è presente nel territorio padovano, che spesso litiga al suo interno e esprime il peggio di sè.
Cos’ha nel cuore Mariella Mazzetto?
Ho la Lega nel cuore.