Paolo Volpe è un esperto di strategia d’impresa e marketing, esperto in tecniche di vendite e PNL apprezzato in Italia e all’estero; la sua risorsa primaria è quella umana, cruda e fonte dei suoi migliori risultati poiché le idee di tali risorse provocano innovazione quale risultato di creatività ed iniziativa individuale o di gruppo.
Laureato in Ingegneria, è impegnato nella Bioingegneria nell’ICT, nelle tecnologie della comunicazione e nella consulenza per la comunicazione, nonché relatore e docente.
La sua passione per lo studio di neuroscienze, psicologia e le risorse umane ci ha incuriosito: lo abbiamo incontrato questa mattina a Padova, in occasione dell’evento E-commerce Strategies presso il Centro Congressi Papa Luciani, in cui ha affrontato il tema “Innovare per vincere”.
Disponibile e affabile, ha chiarito da subito quale è il rapporto e la relazione delle aziende con il mondo l’esterno, in cui il cliente assume il ruolo di propulsore, complice del processo innovativo: “Il Cliente è il fattore primario; vive la transizione epocale e tecnologica che lo promuove quale animatore per l’azienda, ovvero induce alla traslazione di gran parte del business aziendale all’e-commerce: quest’ultimo è il figlio delle scelte del cliente. Cliente ed e-commerce convivono e condividono, a patto che ci sia una forte integrazione tra i canali on-line e off-line. Il Cliente moderno non intende più subire l’offerta, bensì la stimola cercando egli stesso ciò che vuole, non importa se nella piccola bottega o nella grande piazza globale di internet: il mercato stesso ha subito il profondo cambiamento che lo porta da un mercato di massa ad una massa di mercati. Il Cliente si è appropriato del potere di scelta che condiziona l’offerta per i bisogni che egli intende soddisfare”.
Salito sul palco in qualità di relatore, più volte Paolo Volpe ha rimarcato un concetto indiscutibile: “Non dimentichiamo che alla fine, in qualsiasi rivoluzione, il protagonista principale è il medesimo: l’uomo.”. Non è nascosta l’ammirazione per lo psicologo statunitense Abraham Maslow, relativamente alla psicologia dell’essere, di motivazione e creatività; citando successivamente l’economista austriaco Joseph Alois Schumpeter, avverte: “Attenzione, c’è un aspetto distruttivo della creatività: è quello che va a rompere i vecchi modelli, i vecchi schemi per dare spazio ai nuovi paradigmi e strumenti che successivamente diverranno vecchi”.
Chiarisce che non è possibile parlare di innovazione, prescindendo da altri concetti: cambiamento e leadership; “Non ho mai trovato nessuna istanza reale – prosegue Volpe – in cui in ciascuna di queste tre parole possa esistere solitaria una sola sulle altre due. Senza cambiamento e innovazione non c’è diversità”.
Non sempre le aziende hanno mostrato, almeno inizialmente, una reale volontà di affrontare i cambiamenti in divenire, “il mercato cambia e diventa nuovo, più complesso – aggiunge Volpe – e spesso è come se molti volessero attendere la fine di internet per tornare ai vecchi schemi del commercio, sperando forse che passi anche il tempo dell’e-commerce: però non è così. L’Innovazione è un processo al quale si arriva attraverso tre fasi e non può esserci innovazione se non c’è creatività: la prima fase dell’innovazione è l’idea ovvero qualcosa che si deve realizzare; la seconda è l’invenzione: si prende l’idea, si porta in laboratorio e si sperimenta. L’idea che funziona in laboratorio e prodotta a costi sostenibili, diventa poi innovazione che va a ‘creare’ un nuovo settore o ne sconvolge uno già esistente”.
I mezzi tecnologici odierni consentono una velocità di scelta commerciale e reazione unica: assistiamo alla see generation che da qualsiasi luogo nel mondo e con uno strumento come lo smartphone può avere tutto ciò che vuole e subito.
Il grande cambiamento oggi è rappresentato, considerando il mercato dell’e-commerce, dallo spostamento dell’attenzione dal prodotto al cliente verso il quale dobbiamo essere molto attenti alle esigenze. E’ cambiata l’economia: siamo passati dalla rivoluzione industriale al mercato dei consumi; il cliente non si reca nella sede commerciale per vedere qual è il prodotto in vendita, bensì lo pretende. Non più grandi numeri per pochi item, ma molti item in pochi numeri.
“Ford se avesse ascoltato i suoi clienti, gli avrebbe dato solo un cavallo più veloce, invece gli ha dato una macchina”: mai fare le medesime cose per troppo tempo.