Presidente di Federconsumo Veneto Marcello Criveller, Comunicato Stampa (riceviamo e pubblichiamo)
“Un primo importante passo è stato fatto dalla Regione Veneto in merito alla pianificazione anche urbanistica legata alle possibili aperture di nuovi centri commerciali, un passo a cui speriamo ne seguiranno molti altri, magari in accordo con le richieste anche della piccola e media distribuzione”.
Il commento viene da Marcello Criveller Presidente Veneto di Federconsumo che da molto tempo si batte contro la nascita dei mega colossi commerciali che affossano i piccoli e medi esercenti e creano un danno sociale soprattutto agli anziani e alle zone montane. Criveller plaude dunque al ritiro della delibera n.79 in Regione da parte dello stesso presidente Luca Zaia che modificava il regolamento della legge sul commercio, includendo tra le aree per costruire ipermercati anche quelle agricole vicine ai centri urbani, già servite da infrastrutture. “Visto il dibattito e le speculazioni che ne sono derivate – ha dichiarato infatti Zaia -, ritengo più opportuno ritirare il provvedimento, ripresentandolo in modo più dettagliato e organico all’interno del progetto di legge a mia firma sul consumo di suolo“.
Secondo il presidente veneto di Federconsumo il territorio veneto sarebbe saturo di insediamenti commerciali tra grandi centri e piccoli negozi di vicinato tanto che si può parlare di sovradimensionamento rispetto alla domanda reale. A soccombere sono i piccoli negozi che non riescono a reggere la concorrenza dei centri commerciali, piccoli negozi che però, oltre a sostenere l’economia delle famiglie che ci lavorano, rispondono a quelle esigenze di vicinanza e di aiuto soprattutto nelle piccole città e comuni, in particolare a favore della popolazione anziana. “La politica e le istituzioni devono – queste le parole di Criveller – individuare forme di sostegno reali e concrete, così come hanno già fatto altre regioni d’Italia per aiutare la categoria, mentre dall’altra parte i cittadini devono essere richiamati ad una responsabilità nell’acquisto presso i negozi sotto casa, dove si vedono prodotti artigianali e nostrani, a km zero quindi conosciuti e senza rischi.”
E ancora una volta Criveller lancia un appello alle altre associazioni di categoria, dall’Ascom alla Confesercenti, sia a livello regionale che territoriale.
“Bisogna trovare interessi comuni, cose da condividere, temi sui cui avere denominatore comune – continua Criveller – metterci tutti attorno ad un tavolo per essere anche più forti nel portare avanti le nostre richieste. Assieme possiamo far capire alla Regione Veneto, presidente Luca Zaia e assessore al commercio Roberto Marcato che la chiusura dei piccoli negozi di vicinato significa paesi abbandonati, zone delle città deserte con il conseguente degrado e problematiche sociali annesse, turismo che scappa come nel caso della Pedemontana. Dare ossigeno ai piccoli esercenti significa invece dare un servizio alle persone e ai territori che va oltre la mera attività commerciale.”