Questa mattina Luca Claudio, sindaco uscente di Abano Terme, ha ufficializzato la sua ricandidatura ad Abano Terme e Montegrotto Terme con il nuovo movimento “Rinascere l’Italia”: la conferenza stampa è stata tenuta in un locale pubblico, alla presenza di quasi cento cittadini, esattamente al confine tra i due comuni in cui si andrà alle urne nella prossima primavera 2016: un gesto fortemente simbolico e comunicativo che non lascia scampo a interpretazioni.
Luca Claudio, dopo un anno vissuto da primo cittadino, sotto scomodi riflettori e attacchi su fronti di varia natura, ha deciso di riproporsi poiché afferma che molto è stato compiuto sotto il suo mandato e molto altro può e deve essere fatto per le Terme padovane.
“E’ stato un anno particolare, non solo per le vicende che hanno visto le indagini della Guardia di Finanzia nel territorio – afferma Luca Claudio in una intervista con una emittente televisiva locale – ma anche quattro anni duri per ricostruire un paese che era completamente distrutto: Abano Terme l’abbiamo trovata reduce da due commissariamenti.”.
Luca Claudio, con molta cordialità e disponibilità, ha rilasciato ad iROPRESS una intervista esclusiva:
Quali sono i primi 3 punti del suo programma elettorale per Abano Terme, Montegrotto Terme o per entrambi, a seguito della sua doppia candidatura?
“Ci sarà sicuramente un messaggio propositivo per entrambi i comuni in ambito di marketing territoriale; vogliamo continuare a lavorare con un unico brand: sicuramente Abano è un nome che attrae sotto il profilo marketing/commerciale, dove il concetto, che stiamo portando avanti da anni, di Terme di Venezia è reale per collegarci ad una delle tre città più visitate al mondo ed anche più cliccate nel Web. Questo è l’obiettivo comune. Il secondo punto del programma, che distingue i due comuni, è la volontà di continuare a fare crescere la città di Abano Terme che oggi è una eccellenza nel mondo termale oltre a fare rinascere Montegrotto Terme che, a sua volta, è più fiacca e sta soffrendo il suo commissariamento. Il terzo punto del programma è rivolto direttamente alla città: proseguire con la realizzazione di infrastrutture, migliorare la comunicazione e la viabilità, rifacimento di marciapiedi e arredo poiché crediamo moltissimo nella qualità della vita. Punteremo molto, per entrambi i comuni, su ambiente sostenibile e arredo urbano, anche con opere d’arte di valore come quelle di Rabarama.”.
Ogni candidato ha al suo fianco i suoi cosiddetti “braccio destro”: quali sono i suoi?
“Sotto il profilo del movimento ho due ‘braccio destro’ che per me sono fondamentali e mi sono molto vicini sin dalla prima ora: Enzo Tuis e Stefano Gambilare; sotto il profilo della collaborazione sarebbe riduttivo citare solo alcuni poiché siamo un gruppo di persone che lavorano, tutte, costantemente in prima linea e in seconda linea: non vorrei nominarne solo tre perché sarebbe estremamente riduttivo; la nostra forza è sempre stato il gruppo e l’appartenenza al territorio. Se proprio mi obblighi ad aggiungere un terzo, cito Loris Dorio ma non è per escludere qualcuno, altrimenti dovrei nominare i consiglieri, gli assessori e tutti i collaboratori e non vorrei fare torto a nessuno. Preferisco sempre parlare di gruppo.”.
C’è un esponente politico, non il partito, con il quale non tratterebbe o preferirebbe non trattare nella provincia padovana?
“Siamo pronti al dialogo con tutti ma se si tratta di parlare con politici per trattative di posti o suddivisioni di ruoli, a noi non interessa. Io continuerò perseguendo la strada del movimento senza dover fare compromessi o cercare accordi per un mero calcolo matematico di voti. Ci presentiamo con un progetto e programma preciso che risulta essere la continuità dei precedenti. Sarà valutato il principio meritocratico, sulla base dei voti apportati: questo è sempre stato il nostro modus operandi.”.
Lei è coinvolto in ipotesi di reato finanziario e soggetto ad attenzione da parte della Guardia di Finanza senza avere ad oggi alcuna condanna: sono attacchi organizzati, secondo Lei, per motivi politici e per la sua candidatura prevista o manovrati da ambienti ai quali risulta scomodo? Ha sospetti in merito?
“Sicuramente risulto comodo. Con estrema franchezza, credo ci sia stato un complotto perpretato da avversari politici, soprattutto da esponenti di partito: credo che tra Abano e Montegrotto io abbia sicuramente 3000/3500 voti; abbiamo visto che questa volta, come tornata elettorale, ci sono dei consiglieri con poco più di circa 1200 voti: le considerazioni, credo, siano abbastanza semplici. Fatalità la Guardia di Finanza si è presentata la mattina alle 11:30 dello stesso giorno in cui alle ore 20:00 c’era l’ufficializzazione della mia candidatura alle elezioni regionali: il mio nome era supportato in modo trasversale da illustri esponenti della Lega, Forza Italia e Tosi. Credo che questo a qualcuno abbia dato fastidio e che dietro ci sia un disegno. Hanno attaccato non solo il sottoscritto ma anche un assessore: le indagini stanno coinvolgendo persone a me vicine. Ritengo che ciò non sia casuale.”.
Durante la conferenza stampa, Luca Claudio e il movimento Rinascere l’Italia hanno chiarito l’intenzione di proseguire con serietà e costanza il percorso intrapreso: “Noi ci siamo, continuiamo nonostante tutto, nonostante esposti e cattiverie, gli attacchi molto personali e fatti con cattiveria…”.
Candidato sindaco con giochi ancora in evoluzione, porte aperte a tutti coloro che intendono partecipare per una vittoria politica nel territorio; un movimento inclusivo ma anche pronto ad accettare l’uscita di coloro che intendono perseguire altre strade, lasciando intendere che trattasi di un movimento del popolo e non della casta ovvero ciò di cui Abano e Montegrotto hanno bisogno: “Le porte con noi sono aperte in entrata quanto in uscita…”.
Chiara anche la posizione per la eventuale accoglienza dei profughi alle terme: “Se vi è una accoglienza vera, diffusa e anche bene organizzata, non con tendopoli come abbiamo visto a Padova, noi ci saremo […] se saranno solo slogan allora saremo completamente contrari”.
Una punta di rammarico per eventi che hanno diviso le strade con un “collega” di lunga data, un dispiacere per il commissariamento dell’altro comune, Montegrotto Terme, poiché “…Oggi qui manca Massimo – Bordin, n.r.d. – un validissimo appoggio e compagno di viaggio per dieci anni […] Abbiamo fatto rinascere Montegrotto e oggi il commissariamento l’ha ridotta come prima che noi arrivassimo; rimangono però le opere: la circonvallazione, i sottopassi, le piste ciclabili, un palazzetto dello sport […],Villa Draghi, il recupero degli uffici comunali, il recupero di Piazza Roma […] Voi potete vedere chi ha fatto e cosa è stato fatto…”.
La conclusione della conferenza stampa è circoscritta ad una affermazione del sindaco uscente, quasi un monito: “Il movimento ci sarà sempre, anche senza Luca Claudio”.