Alle ore 12:30, presso il Municipio di Mestrino (PD), si è riunita una riunione convocata dal sindaco di Padova Massimo Bitonci per dire no all’accoglienza, soprattutto se imposta e non concordata qualora possibile. 27 sindaci e 40 consiglieri comunali hanno aderito (elenco adesioni) e, come chiaramente reso noto in conferenza stampa, molti altri sono in procinto di adesione sin dai prossimi giorni.
Molti sindaci presenti hanno condiviso il contenuto del documento presentato (contenuto nel nostro articolo del 29/08/2015: https://www.irog.it/?p=1716) e prendendo la parola, a turno hanno espresso la loro contrarietà ad una accoglienza spregiudicata e a danno delle comunità locali che non riescono a fare fronte ai costi di gestione della res publica o ad aiutare i cittadini sfrattati nelle difficoltà quotidiane economiche e sociali.
Marco Valerio Pedron, sindaco del Comune di Mestrino, introducendo la riunione ha subito chiarito che il documento predisposto quale protocollo condiviso per l’accoglienza nei comuni ad esso aderenti “…non vuole essere contro il profugo […], ma qualcosa che va contro l’attuale gestione: un Governo che non riesce a identificare i poveri disgraziati che arrivano, non riesce a dare una idoneità igienico-sanitaria, non riesce molto spesso a dare una collocazione che rispetti i requisiti igienico-sanitari e di dignità […] una gestione che riteniamo demenziale”.
Subito prende la parola Massimo Bitonci: “…l’iniziativa presa solo alcuni giorni fa, proprio in questa sala, per questo documento predisposto, con la mano di tutti i sindaci che hanno aiutato ad integrarlo e modificarlo, è stato firmato da ben 27 sindaci […] Nei comuni dove il sindaco non ha firmato il documento, ci sono altri 40 consiglieri comunali, di quei comuni che non hanno aderito, che hanno firmato il documento […] 629.000 abitanti rappresentati […] un documento molto tecnico in alcuni passaggi […] per dire tutti insieme no a qualsiasi tipo di accoglienza nei nostri comuni, anche di micro-accoglienza.”.
L’obiettivo è anche non consentire che in altri comuni avvenga quanto è accaduto a Padova, prosegue Bitonci ”…sono appena passato alla Prandina e sinceramente è stato imbarazzante vedere che ballavano con le cuffiette, sono tutt’altro che profughi: sono dei clandestini veri e per il 95% maschi […] quando si scappa da una guerra si porta dietro la famiglia […] ciò fa capire bene chi sta arrivando nel nostro territorio…”. Conclude il sindaco di Padova sostenendo che tutti i comuni faranno fronte comune aiutandosi in questa battaglia “…Padova lavorerà affianco a tutti i comuni, così come tutti insieme ci sosterremo in qualsiasi battaglia nel territorio…”.
La battaglia, oggetto del documento che verrà proposto a tutti i comuni, sarà fatta solo di atti amministrativi poiché non è possibile, per un sindaco e per la legalità sovrana, che per fare aprire una attività ricettiva quali hotel e bed&breakfast si debba avere tutte le autorizzazioni richieste, mentre possono essere concesse “ospitalità” di clandestini, senza documenti, all’interno di abitazioni.
Tonin Paolo, sindaco di Campo San Martino (PD) “…contestiamo una accoglienza dilettantistica, con un Governo che va a prendere i profughi, quasi tutti clandestini […] siamo di fronte ad un evento eccezionale e dobbiamo iniziare a dire no come molti altri stati europei che non sono razzisti o contro il benessere di parte della popolazione mondiale, ma che vogliono difendere i loro territori […] ho parenti morti al fronte per difendere i nostri confini, adesso siamo di fronte ad un Governo che spalanca le porte, per non so quale progetto di integrazione mondiale…”. Anche Tonin lamenta gli enormi sforzi, a volte insufficienti, per aiutare i concittadini che vivono in emergenza lavorativa e abitativa.
La riunione si svolge in modo composto e cordiale ed il sindaco di Acquà Petrarca, Luca Callegaro, ha tenuto a precisare che chiunque può aderire al documento che verrà proposto, poiché non ci sono differenze di colore politico: nessuno è in campagna elettorale in cerca di voti, pertanto l’adesione sarà un atto di vera forma di sopravvivenza: “…stanno autorizzando un vero e proprio genocidio di massa…”, aggiunge inoltre che se c’è “…un terremoto le comunità internazionali intervengono giustamente, qui ci sono molti morti e tutti sono inermi, a guardare…”.
Tutti i sindaci e consiglieri che aderiscono al documento, concordano che le responsabilità non possono essere scaricate sui sindaci, spesso di piccolo comuni, con i continui tagli e prelievi da parte dello Stato. Il messaggio che deve passare è che i cittadini che intendono affittare le loro case private o gli hotel alle cooperative vanno contro i propri interessi “…vanno soprattutto contro i propri concittadini…” dichiara Renato Miatello, sindaco di San Giorgio in Bosco (PD) e aggiunge di volere rispondere “…a quei sindaci che stanno facendo i buonisti con la proposta di uno ogni mille abitanti: devono pensare a casa loro, queste proposte non hanno nè capo nè coda…”; Miatello, rivolgendosi al Presidente della Provincia di Padova: “…è il frutto di un incesto politico […] a noi non ci interessano le sue riunioni, nella maniera più assoluta, perché il Presidente della Provincia di Padova deve fare dell’altro e non certo il Prefetto…”.
Molti altri interventi che ripercorrono le stesse necessità espresse dai loro colleghi. Rilievo politico e macigno istituzionale è la richiesta fatta da massimo Bitonci, al termine della conferenza stampa, in cui richiede espressamente le dimissioni del Prefetto di Padova Letizia Impresa “…penso che non sia mai successo che un sindaco sappia dalla stampa che viene ampliata una tendopoli già illegale, come quella della Prandina […] neppure il Demanio sapeva dell’ampliamento e della ulteriore proroga […] siamo alla cancellazione di tutti i diritti di un sindaco che è stato eletto dai cittadini; il Prefetto, invece, è stato mandato e non certamente eletto […] un Prefetto non può comportarsi in questo modo…”.
Terminando l’intervista l’affondo delle dimissioni reclamate: “…Patrizia Impresa deve andarsene da Padova. Il sindaco di Padova chiede le dimissioni del Prefetto.”.
Qui di seguito il video della intervista di Massimo Bitonci con la richiesta formale di dimissioni del Prefetto di Padova, Patrizia Impresa: